Senza lavoro si dà fuoco agli sportelli dell’Inps di
Torino, donna grave al Cto
Pubblicato il 27/06/2017
Ultima modifica il 28/06/2017 alle ore 00:05
irene fama’,
massimiliano peggio
torino
Dramma del lavoro a Torino. Una donna disoccupata di
46 anni, residente a Settimo Torinese, si è data fuoco con l’alcol,
procurandosi ustioni sul 25% del corpo, all’interno degli uffici dell’Inps di
corso Giulio Cesare 290 (fotografati nella foto che segue). Era stata
licenziata il 13 gennaio. Trasportata all’ospedale San Giovanni Bosco, è stata
intubata per essere trasferita al centro grandi ustionati del Cto.
Secondo le prime informazioni, la donna era disperata perché senza un
lavoro.
Ha compiuto il tragico gesto dopo una discussione con l’impiegato allo
sportello, anche se evidentemente lo aveva premeditato: aveva in borsa due
bottiglie di alcol portate da casa. È successo verso le 12. La donna ha
tirato fuori da una borsa una bottiglia di alcol davanti allo sportello numero
4, all’interno degli uffici, si è gettata addosso il liquido, soprattutto sul
volto e sulle braccia, e si è data fuoco. «Si è data fuoco qui, in mezzo alle
persone che aspettavano il loro turno agli sportelli. Aveva il viso avvolto
dalle fiamme, è stato terribile», hanno raccontato i dipendenti della sede Inps
sotto choc. A soccorrerla sono stati gli stessi dipendenti dell’Inps, con
alcuni estintori.
LA DISCUSSIONE
In base alla prima ricostruzione della mattinata, la
donna si sarebbe presentata allo sportello 4 di corso Giulio Cesare per
chiedere gli arretrati dell’assegno di disoccupazione. Licenziata il 13 gennaio
scorso da un’azienda multiservizi di Settimo, e dopo una settimana di malattia,
non avrebbe consegnato i moduli per la richiesta dell’identità fino al 25
maggio. Da quella data, aveva poi ritirato il primo assegno, ma chiaramente non
quelli precedenti. È nata così una discussione tra lei e una funzionaria
dell’Inps. Quindi, ha estratto una delle due boccette di alcol che teneva
dentro alla sua borsa, e si è data fuoco con un accendino.
IL SINDACATO
«Da tempo la Cgil denuncia le politiche di
svalorizzazione del lavoro condotte da anni nel nostro paese e che, con gli
ultimi governi, hanno visto ulteriormente abbassata la soglia dei diritti delle
lavoratrici e dei lavoratori» ha detto oggi il segretario confederale della
Cgil Franco Martini commentando le rilevazioni di Ministero del lavoro, Istat,
Inps e Inail contenute nella Nota trimestrale congiunta sulle tendenze
dell’occupazione diffusa stamattina. Per Martini «senza la creazione di nuovi,
veri posti di lavoro, oltre la droga degli incentivi, la mancanza di
occupazione non potrà che alimentare la spinta ad un lavoro `qualunque esso
sia´, quindi anche a rischio della vita, o, addirittura, alla rinuncia ad una
vita priva di prospettiva, come testimonia tragicamente il dramma della
disoccupata di Torino che si è data fuoco per la disperazione».
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