Incidenti sul lavoro, operaio
di 55 anni muore schiacciato da un macchinario nel Milanese
Il luogo
dell'incidente (fotogramma)
Un operaio
italiano di 55 anni è rimasto schiacciato sotto il carico scivolato da un
muletto. Ferito il collega
10 agosto
2017
Ancora una
morte sul lavoro, questa volta a Gessate, comune dell'hinterland di Milano, in
via Fermi. La vittima è un operaio di 55 anni, morto sul posto. Poco dopo le
12, si trovava all'interno di un capannone dell'azienda, una ricicleria di
plastica, accanto a un muletto movimentato da un altro dipendente. Una manovra
azzardata dell'uomo alla guida del muletto ha provocato la caduta del
macchinario che era posizionato sopra e che è caduto sull'uomo, colpendolo al
torace.
Nel
magazzino sono arrivati i medici del 118 che hanno provato a rianimarlo sul
posto, ma per l'operaio non c'è stato niente da fare. All'arrivo dei
carabinieri di Cassano d'Adda, era già privo di vita. Un altro collega, di 34
anni, è stato ferito in maniera lieve, ed è stato trasportato all'ospedale di
Melzo in codice verde.
Roma è la
Capitale degli infortuni
sul lavoro: 153 morti in quattro anni
sul lavoro: 153 morti in quattro anni
Il quaranta per cento dei decessi
riguarda italiani: sono i dati dell’Osservatorio della società Vega Engineering
e dell’Osservatorio indipendente di Bologna di Carlo Soricelli
Caduta dall’alto, investimento o schiacciamento da
veicolo, folgorazione. Sono le cause principali degli incidenti sul lavoro con
esito mortale a Roma e nel Lazio. Tragedie che si ripetono nonostante gli
appelli a intervenire anche dalle più importanti personalità dello Stato, come
il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella che, il 9 ottobre scorso, in
occasione della Giornata per le vittime di infortuni sul lavoro, ha
sottolineato come «anche una sola infligge al corpo sociale una ferita non
rimarginabile». L’ultima vittima nella Capitale, nella zona di Selva Candida, risale
a qualche giorno fa: Andrea Onori, operaio di 24 anni appassionato di boxe,
morto folgorato durante lavori di ristrutturazione in un palazzo. Dai dati 2017
dell’Osservatorio sulla sicurezza sul lavoro della società Vega Engineering e
dell’Osservatorio indipendente di Bologna di Carlo Soricelli, nel quadriennio
2013-2017 ci sono stati 153 decessi sul lavoro, il 40 per cento dei quali (56)
proprio a Roma e provincia.
Una strage molto spesso provocata dalla
mancanza o dal non rispetto delle misure di sicurezza, come hanno accertato le
indagini delle forze dell’ordine. Ma la situazione è preoccupante anche a
Latina e Viterbo, con 27 decessi a testa, a Frosinone (26) e Rieti (17). L’anno
scorso il Lazio si è piazzato al quinto posto della triste classifica dei morti
sul lavoro dietro a Emilia Romagna, Veneto, Campania e Lombardia per il numero
di incidenti mortali. A quelli noti, in cantieri e in altre situazioni, bisogna
poi aggiungere quelli durante il trasferimento da e per il luogo di lavoro,
nonché gli altri sulla strada. «Non è vero quindi che il numero dei morti sul
lavoro sia in diminuzione, nonostante il forte calo occupazionale», dicono
Fabio Turco e Marco Federiconi, rispettivamente segretario generale della Filca
Cisl di Lazio e Roma: «Il numero degli incidenti mortali non tende a diminuire
e questo perché la politica della sicurezza funziona solo nei luoghi di lavoro
dove è presente il sindacato e grazie alla collaborazione con gli enti
bilaterali». I settori dove avvengono più incidenti mortali sono
l’agricoltura e l’edilizia: nel primo la maggior parte dei fattori di rischio
sono il ribaltamento del trattore, nel secondo le caduta dell’alto. «Ma la
strage riguarda anche un numero sempre più alto di partite Iva - sottolineano
dal sindacato - ed è inoltre in aumento purtroppo il numero degli incidenti con
esito fatale che coinvolgono operai ultrasessantenni, fra i quali a livello
nazionale la percentuale dei decessi raggiunge circa il 27%». I numeri fanno
davvero impressione: dal 1 gennaio 2003 al maggio scorso - rivelano
dall’Ufficio studi della Filca Cisl - si sono verificati solo a Roma città 66
infortuni mortali, che salgono a 111 con la provincia. Quarantuno gli stranieri
(soprattutto romeni, con 31 vittime). Il mese peggiore è maggio, l’eta media
delle vittime è 39 anni. Nello stesso periodo nel Lazio i morti nell’edilizia
sono stati 192 (30 a Latina, 32 a Frosinone, 16 a Viterbo,3 a Rieti). Anche nel
2017 le tragedie non mancano: il 26 aprile scorso Domenico Di Giglio è stato
schiacciato dalla gru che stava manovrando e che si è ribaltata in un cantiere
in via degli Alberini, a Colli Aniene. A febbraio è morto Giancarlo Ciappino in
un incidente con una betoniera a Itri, nel frusinate, mentre a maggio ha perso
la vita un quarantenne a Sabaudia, Mattia Monti, rimasto incastrato sotto un
escavatore cingolato. «Facciamo nostre le parole di Mattarella e chiediamo -
concludono Turco e Federiconi -, se si vuole combattere il triste fenomeno
degli incidenti mortali, di mettere in piedi un sistema che, allo stesso tempo,
sa prevenire e controllare, con un numero di ispettori e professionisti che
tutti i giorni monitorano i posti di lavoro».
11 agosto
2017 | 06:48
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