Morti sul lavoro dall’inizio dell’anno al 30
agosto 2017
Sono diventati 451 sui luoghi di lavoro
e oltre 950 con le morti sulle strade e in itinere
L’osservatorio Indipendente di Bologna
morti sul lavoro monitora tutti i morti sul lavoro e non solo gli assicurati
INAIL
Osservatorio Indipendente di Bologna
morti sul lavoro
Al 31 luglio 2017 dall’inizio dell’anno sono 399 i morti sui luoghi di
lavoro, oltre 900 con le morti sulle strade e in itinere. Al 31 luglio nel 2016
erano 374 i lavoratori morti per infortuni sui LUOGHI DI LAVORO, registriamo un
aumento del + 6,3%. Al 31 luglio del 2008 anno di apertura dell’Osservatorio i
morti per infortuni sui LUOGHI DI LAVORO furono 354 +11,2%. Chi parla di
continui cali non spiega agli italiani che quelli diffusi dall’INAIL e dai
media non sono rappresentativi di tutti i morti sul lavoro.
Se si vogliono
confrontare con i morti dell’Osservatorio con quelli dell’INAIL occorre fare
riferimento ai morti di questo istituto senza il mezzo di trasporto.
Tantissime denunce arrivate all’INAIL per infortuni mortali, che tra l’altro
sono parziali e non comprensive di tutte le categorie, l’anno successivo, una
volta valutate le cause spariranno dalle statistiche. Mediamente ogni anno sono
il 30/40% di tutte le denunce arrivate a questo Istituto dello Stato non
vengono riconosciute come infortuni mortali sul lavoro. Ma quelle denunce non
riconosciute, chi riguardano, e perché non sono riconosciute? Parliamo di
400/500 denunce di lavoratori morti per infortuni. E’ un miracolo che fa
resuscitare questi morti?
L’anno scorso in Europa sono stati 10.000 i lavoratori morti mentre
andavano o tornavano dal lavoro (indagine europea). Tantissime le donne
sovraccaricate sul posto di lavoro, oltre che dal carico famigliare e dai
lavori domestici. Quando in itinere sono alla guida di un automobile hanno spesso
incidenti anche mortali. Molti infortuni poi non vengono riconosciuti come tali
a causa della normativa specifica dell’itinere. E quando andate a vedere ogni
anno le denunce per infortuni pervenute all’INAIL vi accorgete che poi
successivamente non vengono riconosciute come morti sul lavoro mediamente il
30/40% delle denunce per infortuni mortali. Occorre ricordare che anche
quest’anno, come i precedenti, che un lavoratore su cinque muore schiacciato
dal trattore che guida. Ma con questa casta parlamentare, nessuno escluso,
parlare della vita di chi lavora e come parlare di niente. Le percentuali delle
morti nelle varie categorie sono sempre quelle tutti gli anni. L’agricoltura ha
sempre più del 30% delle morti sul totale, segue l’edilizia che supera ogni
anno il 20%. Poi l’industria e l’autotrasporto che si contendono sempre il
terzo e quarto posto in questa triste classifica. Ma queste due categorie sono
sempre sotto il 10%, nonostante milioni di addetti e questo, per fortuna,
abbiamo ancora sindacati che esercitano controlli sulla Sicurezza. Gli
stranieri morti per infortuni sui luoghi di lavoro sono in questo momento il
10% sul totale. E’ spaventoso pensare che i nostri giovani non trovano lavoro e
si è innalzata l’età per andare in pensione di molti anni anche a chi svolge
lavori pericolosi. Anche quest’anno il 31% dei morti sui LUOGHI DI LAVORO ha
dai 61 anni in su.
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