Osservatorio
indipendente di Bologna
Il 31 dicembre 2017 l’Osservatorio Indipendente di
Bologna morti sul lavoro compirà 10 anni da quell’anno i morti per infortunio
sul lavoro sono sempre aumentati
Dall’inizio dell’anno al 22 novembre i morti sui luoghi di lavoro sono 590.
Se si aggiungono i lavoratori morti con un mezzo di trasporto si arriva a
oltre 1250 vittime complessive per infortunio
Dall’inizio dell’anno al 31 ottobre sono morti sui luoghi di lavoro 566 lavoratori: con i morti sulle
strade e in itinere con il mezzo di trasporto, si superano i 1150 morti
complessivi. Gli ultimi due giorni di ottobre ha visto morire dieci lavoratori
sui luoghi di lavoro, altrettanti sono morti sulle strade con un mezzo di
trasporto. Gli agricoltori schiacciati dal trattore sono come tutti gli anni il
20% di tutti i morti sui luoghi di lavoro. L’agricoltura, come tutti gli anni,
supera abbondantemente il 30% di tutti i morti sul lavoro. Oltre il 25% di
tutti i morti sui luoghi di lavoro hanno più di 60 anni. Gli edili superano il
20% di tutti i morti sul lavoro. La maggioranza di queste vittime cadono
dall’alto; dai tetti e dalle impalcature. Nelle aziende dove è presente il
sindacato le morti sono quasi inesistenti: le poche vittime nelle fabbriche che
superano i 15 dipendenti sono per la stragrande maggioranza lavoratori che
lavorano in aziende appaltatrici nell’azienda stessa: spesso manutentori degli
impianti. La Legge Fornero ha fatto aumentare le morti sul lavoro tra gli ultra
sessantenni. Gli stranieri morti per infortunio, sono oltre il 10% dall’inizio
dell’anno, è così tutti gli anni. Il 30% dei morti sul lavoro spariscono ogni
anno dalle statistiche. Tra l’altro e in ogni caso i morti sui luoghi di lavoro
monitorati dall’Osservatorio sono sempre molti di più di quelli monitorati
dell’INAIL. Carlo Soricelli curatore dell’Osservatorio Indipendente di Bologna
morti sul lavoro http://cadutisullavoro.blogspot.it
mercoledì 22 novembre 2017
Incidente in autostrada. Morti due operai della Campania. Ma
quanti sono complessivamente i lavoratori che muoiono sulle strade o in itinere?
Nessuno lo sa con certezza.
Napoli
– Due lavoratori di 50 anni sono morti ieri sera sull'autostrada A11 tra Firenze e
Pisa. Le vittime sono Salvatore Abbate e Luigi Balzano, Le due vittime si
stavano recando in Liguria in quanto dipendenti di una ditta. hanno tamponato
un tir con l'automobile. ma quanti sono i lavoratori che muoiono ogni anno
con un mezzo di trasporto sulle strade o in itinere. nessuno lo sa con
certezza. l'INAIL monitora attraverso le dunence i suoi assicurati. Ma in
tantissimi non sono assicurati a questo Istituto e molti muoiono anche
svolgendo un lavoro in nero. Molte denunce pervenute all'INAIL non vengono poi
riconosciute come morti sul lavoro. Sono circa il 30% ogni anno e quasi 500 nel
2016. Quali sono poi le ragioni? Non sono mai stato dette all'opinione pubblica
le ragioni di questo mancato riconoscimento. Poi ci sono cause che durano anni
prima di sapere chi l'ha vinta. Pubblicato da carlo asoricelli
martedì 21 novembre 2017
Solo alcuni lavori
usuranti hanno beneficiato del mancato allungamento dell'età della pensione. Ne
beneficiano chi svolge solo un lavoro usurante? E quelli che a causa degli
acciacchi e della mancanza di riflessi corrono il rischio di morire sul lavoro?
No quelli NO. Edili che salgono su tetti e impalcature, autisti di Tir e di
treni, agricoltori che muoiono numerosissimi schiacciati dal trattore. Chi
utilizza macchinari pericolosi per se e per gli altri. Davvero un altro mondo
quello della politica e dei sindacati istituzione.. Ricordo a tutti,
soprattutto a quei sindacalisti che si sono accontentati, come Barbagallo e
Furlan che un lavoratore su quattro tra i morti SUI LUOGHI DI LAVORO (escluso
itinere e sulle strade con un mezzo di trasporto) è un ultra sessantenne. Che
la la Legge Fornero ha visto aumentare i morti sul lavoro in tarda età. Quando
la politica continua ad essere lontana anni luce dai cittadini. Sindacati, e mi
riferisco a tutti, finitela di fare le cinghie di trasmissione della politica e
cominciate ad occuparvi concretamente della vita di chi lavora. Fino ad ora non
l'avete fatto se non le dichiarazioni alla stampa dopo qualche infortunio mortale
che colpisce l'opinione pubblica. Carlo Soricelli curatore dell'osservatorio
Indipendente di Bologna morti sul lavoro Pubblicato da carlo asoricelli a
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