(Da Marco Spezia)
FINCHE’ NON
CAMBIEREMO RADICALMENTE LA SOCIETA’, NON POTREMO MAI SPERARE CHE LA STRAGE
QUOTIDIANA DI LAVORATORI FINISCA!
Ancora una
volta siamo a piangere e indignarci per altri martiri del lavoro.
Oggi ne
parlano tutti i giornali e i social sono pieni di commenti indignati.
Ancora un
infortunio col “botto”, poi oggi è Pasqua e quindi la notizia fa tantissima
audience.
Poi se ne
dimenticheranno, ma la strage quotidiana continuerà, nel silenzio di tutti.
La strage
quotidiana dei morti senza volto: i quattro lavoratori che muoiono ogni giorno
senza che nessuno ne sappia nulla.
Le cause
dell’incidente di oggi, come di tutti gli infortuni sul lavoro sono sempre le
stesse: mancata osservanza degli obblighi a carico dei datori di lavoro per la
tutela della salute e della sicurezza sul lavoro.
Le macchine
e i luoghi di lavoro non sono a norma, le valutazioni dei rischi sono documenti
puramente formali, mancano procedure di sicurezza, i lavoratori non sono
formati, addestrati, coinvolti.
Questo
perché nelle aziende il profitto viene prima di tutto: bisogna lavorare,
produrre e spendere poco.
E poi
mancano, praticamente del tutto, i controlli, per precisa volontà di politici e
sindacati collusi, per il proprio tornaconto, con la classe imprenditoriale,
cioè con i padroni, che i controlli non li vogliono per fare profitto.
Non c’è
giustizia nemmeno nelle aule dei tribunali, poiché PM e giudici stanno spesso
dalla parte dei più forti.
Non serve a
niente piangere.
Finché non
cambieremo radicalmente la società capitalista basata sul profitto e lo
sfruttamento dell’uomo sull’uomo, non potremo mai sperare che la strage
quotidiana di lavoratori finisca!
Già, ma il
comunismo non è più di moda...
E allora
smettiamo almeno di piangere.
Nessun commento:
Posta un commento