IL LICENZIAMENTO POLITICO DELL'ANTIFASCISTA LAVINIA DEVE CADERE! Denunce, prese di posizione, prime iniziative...
LAVORATRICI SLAI COBAS per il sindacato di classe
Oggi più che mai, a fronte di una scuola che inculca valori reazionari, di assoggettamento all'"ordine costituito", razzisti e fascisti (vedi proprio a Torino Ramelli), ci vogliono tante maestre come Lavinia ad educare i bambini all'antifascismo, antirazzismo, alla giusta ribellione!
Siamo come ai tempi del fascismo di Mussolini dove si licenziavano i lavoratori perchè erano antifascisti e lottavano contro il fascismo! Oggi il moderno fascismo licenzia Lavina per le stesse ragioni. E il nuovo clima del governo fascio/razzista fa sentire legittimate tutte le istituzioni ad adottare azioni di chiaro segno fascista.
Non sarà certo un caso che questo provvedimento sia stato fatto a scuole quasi chiuse, per impedire una giusta risposta di solidarietà con Lavinia delle colleghe, delle famiglie, degli stessi bambini.
Come disse Lavinia: "un’insegnante deve essere valutata per la passione, l’amore e la cura che mette nel proprio lavoro e verso i propri studenti e studentesse. A me queste cose, di certo, non mancano... Ma lei (Renzi) non vuol brave insegnanti. Solo marionette ubbidienti e fedeli alle proprie dirigenze...
Oltre che un’insegnante, sono una persona e sono antifascista. Non mi vergogno della sana rabbia che tutta questa incomprensibile indifferenza scatena nel mio cuore e nella mia mente... Il fascismo si combatte, finché si è in tempo, sul piano culturale e della formazione plurale degli uomini e delle donne. Ed è questo che io cerco di fare, ogni giorno, nel mio lavoro. I miei studenti e le mie studentesse lo sanno..."
Lavinia Flavia è stata criminalizzata perchè ha manifestato tutta la sua legittima rabbia contro la polizia che, a protezione dei fascisti, aveva caricato brutalmente i giovani, i lavoratori, le donne, i migranti che manifestavano a Torino in difesa dei valori antifascisti, della Resistenza partigiana, contro i topi di fogna criminali di Forza Nuova e CasaPound, cui il governo, in primis il moderno fascista Minniti, aveva permesso di candidarsi alle elezioni, facendo carta straccia di tutto quello che c'è scritto nella Costituzione.
Il MIUR/Governo precedente aveva fatto diffondere nelle scuole i libretti sul 70° della Costituzione, nata dalla Resistenza nel nostro paese che vieta l'esistenza politica e sociale di chi fa apologia di fascismo, poi si accanisce contro una docente che in nome di quei diritti e libertà si batte coerentemente per la difesa dell'antifascismo, contro una polizia che protegge l'onda nera fascista che sta avanzando nel nostro paese politicamente, socialmente, culturalmente, ideologicamente e praticamente, realtà criminali come Forza Nuova e CasaPound, che proprio in quei giorni sparavano anche addosso ai migranti; una polizia che sempre in quei giorni caricava a Roma le maestre diplomate in lotta per difendere il loro posto di lavoro.
IL LICENZIAMENTO POLITICO DI LAVINIA DEVE ESSERE RITIRATO!
Svilupperemo nella prossima settimana iniziative ai provveditorati, verso la stampa.
Siamo pronte a realizzare, insieme agli altri sindacati di base, scioperi e altre iniziative
LE LAVORATRICI SLAI COBAS per il sindacato di classe di classe
Lavoratrici e lavoratori della Scuola di Potere al Popolo Torino
Contro Casa Pound il 22 febbraio c'eravamo tutti.
Lavoratrici e lavoratori della Scuola di Potere al Popolo Torino solidali con Flavia.
Flavia, la maestra di Torino ripresa dalle telecamere il 22 febbraio in una manifestazione cittadina contro Casa Pound, mentre la polizia, posta a difesa dei neo fascisti, caricava i manifestanti antifascisti, è stata licenziata.
All'indomani dei fatti, Renzi lanció in TV l'anatema "andrebbe licenziata”, reso esecutivo subito dall'ex Ministro Fedeli con una sospensione dal servizio, e dando il via a una persecuzione mediatica inaccettabile. Durante quel corteo Flavia non era in servizio ma manifestava come libera cittadina antifascista. Questa settimana L'USR Piemonte licenzia Flavia con queste incredibili motivazioni:
“La condotta tenuta dalla docente, seppure non avvenuta all’interno dell’istituzione scolastica, contrasta in maniera evidente con i doveri inerenti la funzione educativa e arreca grave pregiudizio alla scuola, agli alunni, alle famiglie e all’immagine stessa della pubblica amministrazione".
Siamo di fronte a un licenziamento politico che travalica i confini della repressione. Tale provvedimento si configura, infatti, come la vendetta del Potere statale che si è sentito insultato, e quindi ha creato ad hoc un reato di lesa maestà che sancisce la sacralizzazione dei gendarmi preposti all'ordine pubblico e di conseguenza l'intoccabilità del corpo dello Stato che non accetta di essere criticato neanche con le parole. Il licenziamento di Lavinia, una maestra e un'antifascista, apre la strada a dispositivi di controllo delle opinioni e della vita privata delle lavoratrici e dei lavoratori della scuola, che riprendono quelle misure di controllo e repressione, quali il reato di opinione, proprie del fascismo.
Non accetteremo mai l'imposizione della funzione professionale 24 ore su 24: continueremo ad esercitare la nostra libertà di pensiero, di parola e il diritto al dissenso, anche di fronte a questo Stato gendarme che cerca e cercherà sempre più di diffondere la falsa morale di comportamenti consoni alla funzione educativa.
Il provvedimento di licenziamento di Flavia si pone, altresì, in continuità con le bozze della parte disciplinare del CCNL scuola, che è in attesa di approvazione e che dalle suddette bozze appare improntata sulle parole d'ordine "sorvegliare e punire".
Rispediamo il licenziamento di Flavia al mittente e anche il clima intimidatorio e di repressione delle libertà degli insegnanti che tale provvedimento vorrebbe inaugurare.
Pertanto invitiamo tutte e tutti, cittadini, insegnanti, studenti, personale Ata, lavoratori del pubblico e del privato, sindacati e militanti i a partecipare ad un presidio da noi organizzato che si terrà martedì 19 giugno, alle ore 13, sotto l'Usr Piemonte in c.so Vittorio Emauele 70 a Torino.
Potere al Popolo Torino
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