DISOCCUPATI
NELLA SEDE DELL'INPS A NAPOLI!
CONTRO
L'ELEMOSINA DI STATO!
LAVORO
O NON LAVORO: DOBBIAMO CAMPARE!
Questa
mattina ci siamo presentati all'INPS abbiamo denunciato la condizione
di povertà e l'insufficienza delle misure di contrasto alla povertà
che con i requisiti richiesti esclude un esercito di disoccupati e
disoccupate. Abbiamo dopo un ora di presenza negli uffici dell'INPS -
dove molta gente in fila ha solidarizzato con la nostra iniziativa e
le nostre ragioni - abbiamo incontrato la direttrice della sede di
Via Cervantes. Chiediamo immediatamente che la direzione generale
dell'INPS solleciti un incontro ed un tavolo politico con le
istituzioni competenti per discutere degli effetti di questa manovra,
discutere e ridiscutere i requisiti e contrastare realmente
precarietà, miseria, disoccupazione e lavoro nero. Mercoledì alle h
10:00 andremo a Via De Gasperi in presidio per un incontro con la
Direzione Generale dell'INPS. Il Reddito di inclusione è una misura
di contrasto alla povertà condizionata alla valutazione della
condizione economica del nucleo familiare. Dall’inizio di
quest’anno esso ha sostituito il Sia (Sostegno per l’inclusione
attiva). Il Rei fornisce un sostegno economico e la predisposizione
di un progetto personalizzato per l’inclusione sociale e lavorativa
elaborato dai servizi sociali del Comune. I requisiti del Reddito di
inclusione, oltre a quelli di cittadinanza, residenze e compatibilità
(cioè nessun membro familiare deve essere percettore d’indennità
di disoccupazione), sono: un valore Isee non superiore a 6mila euro;
un valore Isre (l’indicatore reddituale dell’Isee, cioè l’Isr
diviso la scala equivalente, al netto delle maggiorazioni) non
superiore a 3mila euro; un valore del patrimonio immobiliare, esclusa
la casa di abitazione, non superiore a 20mila euro; un valore del
patrimonio mobiliare non superiore a 10mila euro (ridotto a 8mila
euro per la coppia e a 6mila euro per la persona sola). Inoltre il
nucleo familiare deve trovarsi in una delle seguenti condizioni:
presenza di un minore; presenza di una persona con disabilità;
presenza di una donna in stato di gravidanza; presenza di una persona
pari o superiore a 55 anni che si trovi in stato di disoccupazione.
Dal
primo gennaio 2018 la misura assume carattere di ‘universalità’,
cioè è venuto meno il requisito familiare.
L’Inps
e il Ministero del Lavoro hanno presentato i dati dell’Osservatorio
statistico sul reddito di inclusione.
Le persone che hanno beneficiato della misura sono quasi 900 mila.
Le persone che hanno beneficiato della misura sono quasi 900 mila.
Di
queste sette su dieci risiedono nel Mezzogiorno.
Nel
primo trimestre del 2018 i soggetti interessati sono stati nel Sud
572.293 (72,72%), nel Centro 88.895 (11,24%), nel Nord 132.373
(16,05%). In particolare in Campania le persone che hanno usufruito
dell’indennità sono state 223.369 (28,78%), in Sicilia sono state
192.602 (24,22%). In Italia ci sono circa 4,5 milioni di persone che
vivono in povertà assoluta, altri 3 milioni che sopravvivono con
lavori precari e malpagati, e l’unica cosa che lo Stato italiano è
in grado di proporre al 20% degli indigenti è un assegno medio
mensile di circa 245 euro con il Sia ed ora di 297 euro con il Rei.
E agli altri 3 milioni e 600 mila poveri? Nulla.
E agli altri 3 milioni e 600 mila poveri? Nulla.
Non è con le briciole raggranellate nel bilancio statale che si affronta il problema della lotta alla povertà, occorre ben altro. Milioni di italiani, e non solo, aspettano un lavoro, un salario minimo garantito ed un reddito adeguato per poter vivere una vita dignitosa, il resto è solo elemosina di Stato.
Movimento di Lotta - Disoccupati 7 Novembre
Qui
sotto, alcuni momenti della mattinata di lotta:
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