di
Vito Totire (*)
Lutto
per la morte di Paolo Pio Tomasini. Apriamo una vertenza nazionale
per la verità e la giustizia sui “fatti dell’OGR e della
Casaralta di Bologna”
Esprimiamo
anzitutto il nostro sentimento di lutto e le nostre condoglianze a
familiari, compagni di lavoro e amici di Pio. Dobbiamo dare una
risposta a questa sequenza angosciante di morti e di snervanti attese
sia di ulteriori cattive notizie sia per quel che riguarda i percorsi
risarcitori. L’ azienda che deve pagare questi risarcimenti (se
così vogliamo chiamarli, visto che in verità nulla può risarcire
la violenta riduzione della speranza di vita e di salute) non si è
dimostrata all’altezza della situazione. Occorre che il governo
emani una linea-guida per la gestione dei postumi mortiferi
dell’amianto. Questa linea guida deve prevedere:
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Aggiornamento dei riscontri epidemiologici e presa in carico anche del tema della patologie da amianto extrapolmonari; abbiamo detto più volte che erano emersi (poi “dispersi”) clusters di “eccessi” di LNH e di tumore del rene – cfr ricerca dell’epidemiologo Enzo Merler- ma sono rimasti disconosciuti persino sul piano assicurativo (Inail) casi di tumori gastrointestinali. Tutti i casi disconosciuti devono essere ripresi dagli archivi e riaperti; compresi ovviamente i cosiddetti “paralavorativi” cioè a danno di familiari. LO STESSO DEVE ESSERE FATTO PER LA COORTE DEI LAVORATORI DELLA CASARALTA FRA I QUALI L’ENORME ECCESSO DI TUMORI DELLA VESCICA E’ RIMASTO QUASI TOTALMENTE DISCONOSCIUTO (SUL PIANO PENALE, CIVILE E ASSICURATIVO, NON SUL PIANO EPIDEMIOLOGICO);
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Certo nei prossimi tempi possiamo aspettarci una “schiarita” sulla discrepanza drammatica relativa al numero dei morti (300 o 600 o ancora di più) grazie a una misura adottata dalla Conferenza Stato-Regioni nel febbraio 2018; è che questa misura (l’anagrafe completa degli ex-esposti) LA ANDIAMO RIVENDICANDO DA VENT’ANNI. IL FATTORE TEMPO NELL’AMIANTO E’ DRAMMATICAMENTE IMPORTANTE E I RITARDI SONO COLPEVOLI.
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Ricostruito il quadro completo della patologie (e non solo polmonari) il governo deve decretare un iter rapido per i riconoscimenti in sede penale, civile, e assicurativo. Non è possibile tollerare ulteriormente lungaggini, ostruzionismi, disconoscimenti;
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Contestualmente il governo deve emanare un atto di indirizzo (prassi già posta in essere in passato e prevista anche dal TUA – il Testo unico amianto – presentato dalla ex-maggioranza parlamentare nel novembre 2016 e mai discusso in Parlamento (a ricordarci la importanza che le istituzioni stanno dando alla tragedia dell’uso industriale dell’amianto);
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In questo quadro non si comprendono alcuni aspetti della decisione (pur condivisibile) di inserire il sito OGR fra i SIN cioè i “siti di interesse nazionale”. La scelta è giusta ma due questioni non ci quadrano: a) non aveva “qualcuno” asserito che in via Casarini non c’era più amianto da un pezzo? Ipotesi evidentemente priva di fondamento… 2) cosa ne è stato del principio (logico e ragionevole prima che giuridico) secondo cui “chi inquina paga”? Ora non paga più, ammesso che abbia mai davvero pagato?
Un
abbraccio ai familiari di Paolo Pio Tomasini a cui offriamo il
sostegno peritale e medico-legale gratuito in attesa del ventilato (e
mai attuato) sostegno pubblico ipotizzato dal TUA.
Basta
con le promesse, occorrono i fatti.
Risarcire
degnamente e non sol economicamente le vittime e i loro familiari.
Bonificare
urgentemente, radicalmente con rivalsa sugli inquinatori.
Riconoscere
immediatamente la maggiorazione pensionistica ai ferrovieri,
macchinisti compresi.
Bologna,
20.9.2018
(*)
Vito Totire è medico del lavoro e presidente nazionale AEA,
l’Associazione Esposti Amianto
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