Avevamo
già scritto che l'USB è "più realista del re" nel
giudizio sull'accordo Ilva, per cui il suo entusiasmo è superiore
anche a quello del governo o dei sindacati confederali.
Una
solerzia in difesa dell'accordo, che ne fa la quarta gamba del nuovo
padrone, apparentemente non spiegabile, se non per mettersi subito in
luce verso i nuovi padroni e averne subito riconoscimenti.
Questo viene confermato anche dal comunicato ufficiale fatto qualche giorno dopo dal nazionale, e per farlo usa anche il metodo di stravolgere i fatti.
Questo viene confermato anche dal comunicato ufficiale fatto qualche giorno dopo dal nazionale, e per farlo usa anche il metodo di stravolgere i fatti.
Il
comunicato inizia dicendo:
"Il
larghissimo consenso dei lavoratori all'intesa non può e non deve
trarre in inganno. La città è giustamente stanca dei veleni
dell'acciaieria e degli altri ecomostri del territorio e ha visto
palesarsi nell'accordo sindacale la realtà di una convivenza ancora
lunga".
E'
falso che vi sia stato a Taranto un "larghissimo consenso dei
lavoratori". L'Usb si allinea alla peggiore stampa, nascondendo
volutamente la realtà e i dati: ben 4368 non è voluta andare a
votare, 392 hanno votato NO e 22 sono state le schede bianche o nulle
- quindi circa il 38% si è opposto all'accordo. Ma oltre che fare da
megafono a governo, padroni, l'Usb in questo modo alimenta quel luogo
comune, a Taranto e non solo, secondo cui i lavoratori dell'Ilva
pensano solo al lavoro e al loro tornaconto, contro una città che
pensa alla salute; contribuendo ad alimentare una divisione tra
operai e masse popolari della città che non ha alcuna base
oggettiva. Questo è criminale!
Il
comunicato continua:
"Arcelor
Mittal sarebbe subentrata comunque, anche senza accordo sindacale.
USB, in totale isolamento, ha posto la questione della
nazionalizzazione sin dall'inizio della
amministrazione
straordinaria. Un passaggio obbligato per qualsivoglia ipotesi di riconversione, chiusura o reale ambientalizzazione. Il movimento ambientalista ha infatti sempre osteggiato questa possibilità..."
E ancora sulla "nazionalizzazione": "La manifestazione nazionale del prossimo 20 ottobre mette esattamente al centro della giornata il tema delle nazionalizzazioni con la consapevolezza che proprio la supremazia del privato ha reso possibile la progressiva liquidazione del sistema di protezione del lavoro e lo stesso modello sociale del nostro paese".
straordinaria. Un passaggio obbligato per qualsivoglia ipotesi di riconversione, chiusura o reale ambientalizzazione. Il movimento ambientalista ha infatti sempre osteggiato questa possibilità..."
E ancora sulla "nazionalizzazione": "La manifestazione nazionale del prossimo 20 ottobre mette esattamente al centro della giornata il tema delle nazionalizzazioni con la consapevolezza che proprio la supremazia del privato ha reso possibile la progressiva liquidazione del sistema di protezione del lavoro e lo stesso modello sociale del nostro paese".
Se
"AM sarebbe subentrata comunque", allora la firma dell'Usb
non è stata messa neanche come fatto "obbligato", ma per
effettiva adesione. La questione della "nazionalizzazione"
è stata in tutta la vicenda e nella trattiva una inutile bandierina,
tanto per distinguersi, mentre dall'inizio l'Usb ha firmato sempre
insieme a Fim, Fiom e Uilm tutti e ogni comunicato, in stretta unità
di posizione. Ora, tanto per darsi una giustificazione, cerca di
scaricare la colpa sugli altri di una "parola d'ordine"
inutile che celava un dato molto concreto e verificato: l'Ilva di
Taranto è stata pubblica per circa 39 anni! prima e dopo Riva che è
stato per 17 anni; e operai e cittadini, lavoro e salute non sono
stati affatto tutelati; per non parlare dei 12 decreti fatti dal 2012
ad oggi da governi tecnici, di centrosinistra, in cui ben 8 operai
sono morti e tanta gente si è ammalata ed è morta. Ma,
chiaramente, il problema non è solo l'esperienza di Taranto, sia pur
di importanza nazionale/internazionale - visto che l'Ilva di Taranto
è la prima fabbrica siderurgica di Europa - ma della linea che un
sindacalismo che si dice ancora di "base" non deve avere,
perchè inganna e devia dagli interessi veri, di classe degli operai.
In questa società, sistema politico, statale borghese che fa del
parlamento, dei governi (tutti) meri comitati d'affari della
borghesia, la liquidazione del "sistema di protezione del
lavoro...", la fa sia il privato che il pubblico, perchè le
leggi di fondo, dell'"utile", del taglio dei costi del
lavoro, dei costi per la sicurezza, ambiente, agiscono in entrambi i
settori; secondo, il "pubblico" agisce per favorire la
privatizzazione, nella logica le perdite sono pubbliche, i profitti
sono privati. E' solo il rovesciamento rivoluzionario ad opera del
proletariato e delle masse popolari di questo sistema economico e
politico che rimette le cose a posto. Nascondere questo, dire che
"nazionalizzazione" risolverebbe tutto, è ingannare! E la
manifestazione nazionale del 20 ottobre è sbagliata e
mistificatrice.
Il comunicato continua:
Il comunicato continua:
"Il
passaggio del gruppo Ilva a una multinazionale sancisce pertanto una
sconfitta, sebbene temporanea, rispetto alla battaglia di USB per un
nuovo intervento pubblico in un settore strategico dell'economia
nazionale. Un altro pezzo del patrimonio industriale viene ceduto a
un'impresa straniera...".
Quindi, per l'Usb la vera "sconfitta" è che il patrimonio industriale della "nostra Italia" sia stata ceduto ad una multinazionale straniera. Ma questo si chiama "socialsciovisnismo"! Per la classe operaia i padroni, siano essi italiani, siano indiani, sono tutti sfruttatori; i lavoratori non hanno da scegliere il "loro" padrone, ma hanno da lottare contro tutti i padroni e gli Stati imperialisti; perchè la loro nazione è solo quella socialista. Gli operai che parlano come l'Usb, come Bellavita, Rizzo e company esprimono l'aristocrazia operaia che spera di avere vantaggi dai "propri" padroni, dal proprio imperialismo.
E, per tornare alla manifestazione del 20 ottobre citata nel comunicato, anch'essa è oggettivamente socialsciovinista.
Ma il comunicato nel suo giudizio sull'accordo Ilva va oltre:
Quindi, per l'Usb la vera "sconfitta" è che il patrimonio industriale della "nostra Italia" sia stata ceduto ad una multinazionale straniera. Ma questo si chiama "socialsciovisnismo"! Per la classe operaia i padroni, siano essi italiani, siano indiani, sono tutti sfruttatori; i lavoratori non hanno da scegliere il "loro" padrone, ma hanno da lottare contro tutti i padroni e gli Stati imperialisti; perchè la loro nazione è solo quella socialista. Gli operai che parlano come l'Usb, come Bellavita, Rizzo e company esprimono l'aristocrazia operaia che spera di avere vantaggi dai "propri" padroni, dal proprio imperialismo.
E, per tornare alla manifestazione del 20 ottobre citata nel comunicato, anch'essa è oggettivamente socialsciovinista.
Ma il comunicato nel suo giudizio sull'accordo Ilva va oltre:
"In
una fase come questa segnata da un processo di spoliazione di diritti
e salario - scrive l'Usb - fondato sul modello derogatorio del
Testo Unico del 10 gennaio 2014 che sembra non trovare, e non ha, un
punto di fine, l'accordo Ilva è un indiscutibile fatto positivo. I
tanti detrattori dell'accordo, spesso poco informati e poco istruiti
o semplicemente strumentali, anziché valutarne la portata nella
storia delle relazioni sindacali e sullo stesso sistema contrattuale,
preferiscono minimizzarne il valore o addirittura archiviarlo tra gli
accordi truffa. Ilva, sul terreno strettamente sindacale, ha
rappresentato una vertenza esemplare che andrebbe presa a riferimento
per due ragioni di fondo".
Se non fosse tragico sarebbe da ridere: "spoliazione di diritti e salario fondato sul modello derogatorio del Testo Unico del 10 gennaio 2014"? Ma questo Testo Unico è stato firmato dall'Usb! Proprio per partecipare ai Tavoli in cui avvengono quelle spoliazioni!
Se non fosse tragico sarebbe da ridere: "spoliazione di diritti e salario fondato sul modello derogatorio del Testo Unico del 10 gennaio 2014"? Ma questo Testo Unico è stato firmato dall'Usb! Proprio per partecipare ai Tavoli in cui avvengono quelle spoliazioni!
Ma,
come dicevamo, sull'Ilva l'Usb va oltre. L'accordo del 6 settembre
diventa storico; la vertenza (lungo iter defaticante) diventa
"esemplare", tanto che dovrebbe essere presa a
riferimento...
Neanche
i sindacati confederali osano tanto...
E
sulle "due ragioni di fondo" il comunicato dell'Usb
continua:
"La
prima è che la vertenza non è stata sostenuta e alimentata da una
lotta adeguata dei lavoratori dei diversi stabilimenti. Gli scioperi
(pochi purtroppo), che pure ci sono stati, sono stati un fatto
episodico, più che il segno di un conflitto reale a sostegno della
vertenza. Ciò significa che la determinazione e la soggettività
della delegazione sindacale sono stati elementi decisivi per la
conquista dell'accordo".
Della
serie: gli operai hanno lottato poco (e, di grazia, di chi è
principalmente la responsabilità se non dei sindacati che dopo il 9
ottobre 2017 non hanno neanche tentato uno sciopero, una fermata,
ecc.?; per non parlare proprio dell'Usb che prima che entrasse nelle
Rsu dichiarava e faceva scioperi ad "oltranza" quasi ogni
mese, su problemi importanti o piccoli, poi da quando ha potuto
partecipare ai Tavoli si è subito allineata all'andazzo dei
confederali). Ma per l'Usb, gli operai sono stati negativi, invece la
delegazione sindacale è stata brava! Il merito è della
determinazione della delegazione sindacale. Bravi! Prendetevelo tutto
questo (de)merito.
Infine,
la seconda ragione che indica l'Usb diventa un esplicito elogio a Di
Maio, vergognoso e falso.
Nel comunicato scrive:
Nel comunicato scrive:
"In
secondo luogo occorre considerare che in questo lungo anno di
trattative abbiamo dovuto lottare con l'intransigenza di Arcelor
Mittal ma soprattutto con un contratto di vendita firmato dall'ex
ministro Calenda e dalla multinazionale dell'acciaio che definiva
dettagliatamente le condizioni economiche, ambientali, contrattuali
ed occupazionali della cessione. L'accordo riscrive quel contratto
sul terreno ambientale, contrattuale e occupazionale. Chiunque può
cercare sul sito del ministero dello sviluppo economico la famosa
proposta ultimativa di Calenda e apprezzarne le differenze con
l'intesa raggiunta".
E'
tutto falso! L'accordo del 6 dicembre, compreso l'Addendum
ambientale, è una quasi fotocopia del piano Calenda; unica variante
i numeri dell'assunzione presso ArcelorMittal (ma gli
esuberi/licenziamenti restano eccome, la violazione dell'art. 2012
sta tutta, come la riduzione del salario, l'annullamento dei crediti
retributivi, ecc. ecc. - Su questo leggete l'analisi punto per punto
dell'accordo dello Slai cobas per il sindacato di classe).
Questa posizione per cui ora l'accordo sarebbe tutt'altro di quello
proposto dal governo precedente, serve solo per fare una sviolinata
all'ingannapopolo Di Maio, che prima dell'elezioni ha detto una cosa
e poi fa esattamente l'opposto, e soprattutto per giustificare la
loro firma.
La
firma dell'accordo Ilva mostra in realtà come questo sindacato, ora
sostenitore del governo fascio-populista, non può più essere
considerato sindacato di "base" e va attaccato e
smascherato verso i lavoratori.
Su un punto siamo, però, d'accordo con l'Usb: E' vero questa vertenza Ilva, per la sua importanza, va presa ad esempio, MA DELLA NATURA SERVILE DELL'USB.
Su un punto siamo, però, d'accordo con l'Usb: E' vero questa vertenza Ilva, per la sua importanza, va presa ad esempio, MA DELLA NATURA SERVILE DELL'USB.
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