La
grande, estesa, solidarietà alle operaie della Montello che arriva
da tutte le città e anche dall'estero, è una linfa continua alla
lotta che le operaie con lo Slai Cobas sc di Bergamo stanno
tenacemente portando avanti.
E'
una lotta che riguarda tutte le lavoratrici, donne, immigrate che
vengono discriminate, pagate meno sui posti di lavoro.
E'
una lotta per il "diritto alla lotta" - contro
licenziamenti assolutamente illegittimi ma usati come vendetta dei
padroni perchè queste lavoratrici si sono ribellate e hanno "osato"
lottare.
Questa
lotta mostra il sistema di classe: aziende, sindacati
confederali-Cgil, la stessa magistratura, ognuno per propria azione,
di fatto si uniscono nell'impedire alle 17 lavoratrici il diritto al
rientro nel loro posto di lavoro.
Nonostante
sia palesemente illegittima la loro non assunzione nella nuova
cooperativa (per il cambio appalto), dove, come da accordo ufficiale,
TUTTE le lavoratrici devono passare; nonostante sia evidente l'azione
di ritorsione delle aziende - tanto che usano pressioni/ricatti verso
le lavoratrici: se vuoi entrare al lavoro abbandona il ricorso fatto
precedentemente per il pagamento della mezz'ora di pausa, firma una
"conciliazione tombale", a tutt'oggi la magistratura prende
tempo e dà agio agli avvocati dei padroni di porre le loro
condizioni.
MA
QUESTA LOTTA E' GIUSTA E DEVE VINCERE!
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