Lo
Slai Cobas sc:
1)
ritiene che la prima questione è - a
fronte della forte riduzione di lavoratori in reparti centrali per la
produzione (es. Acciaierie, Laf, ecc.) e per la manutenzione, contro
terziarizzazione, accorpamento di mansioni e straordinari, nonchè a
fronte della selezione fortemente discriminatoria - l'aumento
del numero dei lavoratori, ora in cigs, assunti in ArcelorMittal;
2)
i corsi di formazione devono essere finalizzati all'attività di
bonifica del sito Ilva (a
cui vanno impegnati tutti i lavoratori in cig e non solo 300),
con garanzia del futuro rientro in ArcelorMittal;
3) Si all'integrazione al reddito. Ma esso deve portare al 100% il reddito.
3) Si all'integrazione al reddito. Ma esso deve portare al 100% il reddito.
4)
NO ai lavori socialmente utili,
che sono lavoro gratis per i Comuni, dequalificazione per gli operai
Ilva e che di fatto pongono gli operai Ilva in concorrenza con
disoccupati e precari che dovrebbero essere loro occupati in questi
lavori
(dal
Corriere di Taranto)
Il
10 dicembre a Bari presso la sede dell'assessorato alla Regione nuovo
incontro sull'integrazione al reddito
Si
terrà il prossimo
10 dicembre a Bari,
presso la sede dell’assessorato al Lavoro della Regione Puglia, il
secondo incontro con i sindacati sulla condizione dei 2.586
lavoratori ex ILVA
che risultano in esubero dopo le assunzioni fatte da Mittal per il
sito siderurgico di Taranto, e collocati in Cassa Integrazione
Guadagni a zero ore. La richiesta dei sindacati alla Regione è
quella di intraprendere interventi
finalizzati ad integrare il reddito di questi lavoratori,
con l’ente regionale che ha ribadito l’intenzione di riaprire
i termini del bando n. 4/2017 in modo da attivare corsi di formazione
e di riqualificazione professionale retribuiti per i lavoratori posti
in CIG a zero ore,
al fine, da un lato, di facilitare e migliorare il loro aggiornamento
professionale e, dall’altro, di sostenere il loro reddito e quello
delle loro famiglie, garantendo tempi certi e celeri per l’erogazione
di queste risorse.
I corsi avranno la durata di 210 ore complessive, per ciascun
lavoratore, con una indennità riconosciuta pari a 6 euro ad ora.
Sotto altro profilo, la Regione si è impegnata a verificare la
fattibilità di una proposta
consistente nella possibilità
di riconoscere a questi lavoratori una ulteriore integrazione al
reddito a fronte del loro impegno in attività di pubblica utilità
da svolgersi nei comuni del Sito di Interesse Nazionale –
SIN(Taranto,
Massafra, Statte, Crispiano e Montemesola).
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