L'incidente
alla Italgelatine di Santa Vittoria, l'uomo aveva 53 anni. Seconda
vittima in poche ore in Piemonte. Leu alla Camera: "Morti
bianche aumentate del 10% in un anno, è emergenza nazionale"
di
CRISTINA PALAZZO
Seconda
vittima sul lavoro oggi in Piemonte. Nel primo pomeriggio un operaio
di 53 anni è morto nello stabilimento della ditta Italgelatine a
Santa Vittoria d'Alba, nel Cuneese, uno dei primi storici produttori
di dadi da brodo in Italia che negli ultimi anni si è specializzato
nella produzione di gelatine. Intorno alle 14.30, per cause ancora da
accertare, il dipendente, G.L., residente a Canale, sempre in
provincia di Cuneo, è stato investito e schiacciato da un carico di
polvere per gelatine che pesava sei quintali trasportato da un
tir.
Nella fabbrica sono accorsi i carabinieri di Alba che si stanno occupando delle indagini, insieme con i tecnici dello Spresal (l'ispettorato anti-infortunistico dell'Asl) e la squadra dei vigili del fuoco di Alba che ha tentato di liberare l'uomo assieme all'équipe del 118 arrrivata in elicottero. Questa mattina un altro operaio ha perso la vita a Coniolo, nell'Alessandrino nello stabilimento Ibl di lavorazione del legno. Si tratta di un perito chimico di 42 anni del Vercellese che era impegnato, come ogni mattina, a misurare la densità della colla ma è stato schiacciato dalla pressa che incolla tra loro i fogli di compensato.
"Altre vittime si aggiungono alle 45 nei primi trenta giorni di quest’anno - dice il capogruppo di Liberi e Uguali alla Camera, Federico Fornaro - La doverosa vicinanza ai famigliari dei lavoratori scomparsi e le espressioni di solidarietà non sono più sufficienti: bisogna fare di più e presto per bloccare questa catena di morte. Ieri abbiamo chiesto al ministro del Lavoro di venire a riferire in aula sulle azioni che si stanno mettendo in pratica per arginare questo fenomeno che ha oramai assunto dimensioni inaccettabili per un Paese civile come l’Italia. Nel 2018 i morti sul lavoro sono stati 1.133 con un aumento del 10,1% sull’anno precedente e anche le denunce si infortunio sono cresciute dello 0,9% arrivando a 641 mila. Quella delle morti sul lavoro deve diventare una emergenza nazionale su cui investire in risorse economiche e umane sia nella prevenzione sia nei controlli".
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