per
la libertà di lottare, contro la
repressione
repressione
Italpizza,
Alcar 1, GM, ceramica:
Modena,
provincia tra le più industriali d’Italia, e tra quelle con la più
alta percentuale di immigrati, vede un importante movimento
di lotta
organizzato con il SI
Cobas,
contro lo sfruttamento, per la dignità delle lavoratrici e dei
lavoratori, per il rispetto dei contratti, per un salario decente,
per la salute sul lavoro.
Questo
movimento di lavoratori – soprattutto immigrati – che finalmente
alzano la testa e scioperano, scuote
il consolidato sistema di potere
economico, politico e sociale di Modena e di mezza Italia, che negli
ultimi decenni si è arricchito attingendo al filone d’oro della
forza
lavoro immigrata.
PD,
Lega, 5Stelle, FI sono uniti in un blocco filo-padronale
(privati e “cooperative”), sostenuto da Questura e settori della
Magistratura.
A
Modena come a Bologna, a Prato come a Milano reagiscono con i
licenziamenti, le cariche
della polizia a raffiche di lacrimogeni, con le
denunce, le misure cautelari
(con ricorso alle leggi fasciste insieme ai decreti Minniti e
Salvini) a Bologna, Modena, Prato, con le
condanne anche
dove il PM chiede l’assoluzione perché “il fatto non sussiste”
(le 6 condanne alla DHL
di Settala,
Milano), con il processo per “estorsione” maldestramente
architettato contro il coordinatore nazionale del SI Cobas Aldo
Milani,
prossimo alla sentenza.
Processi
tutti politici
dove si vuole negare
il diritto di sciopero,
dove si vuole punire
chi lotta
contro lo sfruttamento e per il diritto
all’abitare
(migliaia di sgomberi, l’interdizione per 5 anni alla militante
romena Maddalina, i domiciliari ai nove del Giambellino), non chi
viola i diritti dei lavoratori, chi evade tasse e contributi.
Ma
le lotte di Modena come quelle di Prato e di tutta Italia stanno
squarciando la cappa di silenzio e di passività (per paura od
opportunismo) della massa dei lavoratori italiani. Le operaie e gli
operai di Italpizza hanno ottenuto la solidarietà
di tanti giovani, di lavoratori organizzati con
altre sigle sindacali (come USI
e FIOM-CGIL).
Sabato 2 febbraio l’Assemblea per un Fronte
Anticapitalista
a Bologna ha visto la partecipazione di un ampio numero di gruppi e
associazioni, ha deciso nuove iniziative per l’8 marzo e il Primo
Maggio.
SABATO
9/2 A MODENA manifestiamo
per
la libertà di sciopero, contro la repressione padronale e statale
contro
il Decreto Salvini che colpisce chi lotta e aumenta il ricatto sugli
immigrati,
contro
i processi politici antioperai
per
l’unità e pari diritti tra lavoratori italiani e immigrati, contro
il razzismo!
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