Viareggio: intervista
con Daniela Rombi vicepresidente dell'associazione "Il mondo che
vorrei"
nu.
Assoluzioni, prescrizioni, annullamenti! Ribaltate le sentenze di 1°
grado del 31 gennaio 2017 a Lucca e d'Appello del 20 giugno 2019 a
Firenze. Dopo 11 anni si ricomincia, cosa ne pensi?
Daniela
Rombi.
Attendevamo questo momento da 11 anni e mezzo, la nostra vita sospesa
per 11 anni e mezzo... poi, in 3 minuti di lettura, ti accorgi che
c'è da rifare tantissimo... non è finita. Penso che non c'è
nessuna giustizia, siamo noi familiari ad essere condannati a vita
perché privati dei nostri amori senza veder punito chi te li ha
ammazzati ma soprattutto consapevoli che può ancora accadere, altri
moriranno e piangeranno... è questo che fa ancora più male.
nu.Grave è la prescrizione dell'omicidio colposo, ma ancora più grave è l'esclusione dell'aggravante della violazione delle norme sulla sicurezza nel lavoro. Non aver riconosciuto l'aggravante della violazione delle norme sulla sicurezza sul lavoro rappresenta un precedente preoccupante, inquietante e pericoloso, che mette in discussione la legislazione vigente su sicurezza e salute nei luoghi di lavoro per tutto il futuro.
DR. Dopo il primo momento di buio assoluto, quando abbiamo capito che in quel dispositivo si cancellava l'incidente sul lavoro e arrivata la disperazione... non si può affermare questo, sembrava un sogno, non ci credevo... ho provato lo stesso dolore di quando mi dissero che era morta la mia bambina perché subito consapevole del disastro che quei giudici avevano fatto, perché consapevole che alle aziende è stata data la licenza di uccidere. Subito, un familiare a me molto caro, Andrea, mi disse: "Gli amministratori delegati passano, le aziende rimangono!".
nu. Le società sono assolte, le condanne annullate con rinvio alla Corte d'Appello di Firenze, perché il fatto non sussiste, anche per l'ex Ad della holding Fs e di Rfi, Moretti.
DR. Il dispositivo emesso dalla Corte di Cassazione l'8 gennaio 2021 è molto complesso, lo è stato anche per gli avvocati. Dopo alcuni giorni ci hanno spiegato che sì, è stata cancellata l'aggravante dell'incidente sul lavoro, ma comunque nessuno è stato dichiarato "innocente", cioè tutti, a vari titoli e profili di colpa che solo leggendo le motivazioni potremo sapere, sono "colpevoli": cioè MORETTI, SOPRANO, ELIA e CASTALDO, andranno rivalutati perché comunque colpevoli, di cosa dobbiamo aspettare le motivazioni.
nu. Moretti, salvato con lauti compensi (9 milioni e 445.000 €), un ruolo datogli dalla borghesia con l'incarico in Leonardo (maggio 2014-febbraio 2017) riverito, supportato da ogni ambito: istituzionale, parlamentare, ministeriale, politico, economico, imprenditoriale, sindacale, universitario … è intoccabile! Avete sempre avuto questa sensazione?
DR. Diciamo che ho cominciato a realizzare quello che era accaduto qualche mese dopo che mia figlia morì... dall'agosto al gennaio dell'anno successivo non ricordo assolutamente niente... Poi, a gennaio, ci fu l'incontro con il Procuratore di Lucca e il Procuratore Generale e da quel momento è iniziato il mio risveglio. Vidi trasmissioni registrate dove questo individuo diceva di non essere responsabile di niente e che non avrebbe mai attivato le assicurazioni… Era tutto molto stonato, come faceva a sapere che non c'entravano niente le ferrovie che lui dirigeva? Dovevano fare delle indagini prima di fare tali affermazioni, quindi iniziai a seguire cosa diceva e faceva questo tipo e subito è apparso, con il suo comportamento, un essere inqualificabile, tronfio della sua arroganza, padrone del mondo. Piano piano, nel corso degli anni ha sempre di più confermato questo mio convincimento... pieno di arroganza del potere!
nu.
Ricordiamo che nel periodo 2006-14, con Moretti come Ad della holding
Fs, sui binari hanno perso la vita 56 lavoratori: uno ogni due mesi.
Che la sua efficienza era basata su sospensioni e licenziamenti, a
intimidire e/o a cacciare i ferrovieri che in questi anni si sono
battuti per la sicurezza. Ferrovieri che se fossero stati ascoltati,
i familiari delle Vittime di Viareggio e di altre tragedie non
sarebbero nelle aule di tribunale a chiedere quella sicurezza che per
mancanza li ha privati dei propri cari. Ferrovieri che hanno pagato
come Riccardo Antonini che vi è sempre stato vicino...
DR.
Ho conosciuto Riccardo subito dopo la tragedia, verso dicembre, poco
prima di quella grande manifestazione dove tutti i viareggini (e non
solo) occuparono i binari come protesta perché ancora non c'era
nessun indagato. Per noi familiari è stato un faro, un ferroviere
che sapeva, aveva capito che cosa era accaduto il 29 giugno 2009. Una
persona che, insieme ad altri ferrovieri consapevoli e sensibili alle
problematiche della sicurezza in ferrovia, ci ha insegnato
moltissimo, non ci ha mai lasciati soli.
nu. A cosa ci stanno a fare gli Ad se non si assumono le responsabilità?
DR. Infatti molte volte ci siamo ed abbiamo chiesto cosa ci sta a fare un AD se poi, quando accade qualcosa, è sempre colpa di altri! Gli AD prendono stipendi da capogiro, scelgono in ultimo le strategie dell'azienda, cosa fare e cosa no, e poi? Perlomeno devono rispondere assolutamente di quello che fanno e di cosa accade in conseguenza, anche perché quei maledetti soldi che percepiscono sono soldi di tutta la collettività, e quindi DEVONO E SONO RESPONSABILI delle loro scelte.
nu. Avevate anche allacciato rapporti col ministro della giustizia Bonafedeche aveva anche presentato un ddl sulla prescrizione, l'avete sentito dopo la cassazione?
DR. Con il Ministro Bonafede avevamo lavorato (con il Comitato Nazionale "Noi non dimentichiamo" e i suoi tecnici) su alcuni punti per noi importantissimi del procedimento penale e della giustizia; abbiamo condotto una grande battaglia per abolire la prescrizione ad un certo punto del procedimento, pur consapevoli che quel beneficio a noi non sarebbe toccato, ma indispensabile affinché il tempo che passa non cancellasse i reati a chi subirà le prossime stragi. Lo abbiamo sentito solo a livello personale.
nu. Per la morte atroce di 32 persone - donne, uomini, bambini bruciati vivi nelle proprie case - nessuno è colpevole e nessuno paga. Viareggio è l'ennesimo esempio che cercando giustizia si trova una giustizia di classe che tutela la proprietà privata del capitale e dell'impresa e fa pagare le vittime. Rifareste la stessa lotta col senno del poi?
DR. Sì, assolutamente sì. Non mi sono mai pentita di quello che ho fatto anzi, dovevamo fare di meglio e di più ma... era la prima volta... ma abbiamo imparato molto. Cercavamo Giustizia... abbiamo trovato la Legge…
nu. Per 11 anni con "Il mondo che vorrei" e l'associazione "29 giugno" vi siete battuti sempre e ovunque per la verità, per la sicurezza nei luoghi di lavoro e di vita, contro un sistema che disprezza la salute e la vita, perché queste tragedie non si ripetano (anche perché i treni continuano ad attraversare Viareggio con lo stesso carico) come pensate di procedere ora?
DR.
Come già detto dobbiamo attendere le motivazioni della Corte di
Cassazione perché dal dispositivo si è capito poco, perlomeno io;
dovremo quindi analizzare e capire perché questi giudici hanno
deciso che non c'è l'aggravante dell'incidente sul lavoro nella
strage di Viareggio. Se fosse perché il Ministero delle
infrastrutture non ha ancora esplicitamente abrogato alcune norme
ormai obsolete della legge 191 del 1974 è una cosa gravissima perché
le Ferrovie ancora godrebbero del loro regime speciale, ancora
autorefenziali, ma questo ormai non è più possibile perché non
sono più "dello Stato" e perché tutti i cittadini, tutti
i lavoratori sono uguali ai fini della protezione dalle malattie e
dagli infortuni in ogni settore lavorativo (appunto decreto 81 del
2008). Ciò detto allora dovremo chiedere conto al Ministero del
perché di questo ritardo, di questo buco nell'applicazione di un
decreto che ha ormai 13 anni! Naturalmente tutte le attività
dell'associazione andranno avanti; dobbiamo affrontare ancora un
processo d'Appello e un'altra Cassazione, dobbiamo essere pronti.
Poi
vorremmo costituirci parte civile nei procedimenti derivati da
incidenti ferroviari, perché vorremmo offrire il nostro contributo,
la nostra conoscenza acquisita in questi 11 anni e mezzo a tutti
coloro che si troveranno impelagati in una cosa più grande di loro,
in una tragedia che cambierà le loro vite per sempre.
Nessun commento:
Posta un commento