lo Slai Cobas per il sindacato di classe è totalmente a fianco dei lavoratori della Whirpool nella lotta contro la chiusura e licenziamenti
il governo Draghi/Georgetti considera di fatto al di là di incontri e parole la Whirpool Napoli una 'azienda zombie' per i lavoratori della quale si pensa solo ad ammortizzatori sociali
quello che gli operai della Whirpool anche i migliori e i loro piùo meno interessati sostenitori non vogliono capire è che una lotta nelle mani di CGIL/CISL/UIL non ha altra prospettiva e non può dare altra prospettiva che questa - ma naturalmente non basta criticare e lamentarsi e non è certo solo un problema di ribellarsi e di lotta dura
bisogna ribellarsi a questa prospettiva facendo una disdetta di massa sai sindacati confederali e passaggio al sindacalismo classista e combattivo - di cui lo slai cobas per il sindacato di classe è parte, e cambiare di conseguenza modo di lottare e trattare - senza i parassiti confederali - costruendo una scadenza nazionale con il sindacalismo classista e combattivo
Slai Cobas per il sindacato di classe - coordinamento nazionale
347-5301704
una ricostruzione visibile della vicenda - da parte di operai contro - ma anche OC non propone nessuna altermnativa ma un generico appello a ribellarsi
La Whirpool di Napoli è stata chiusa il 31 ottobre 2020 con questo comunicato la direzione aziendale ne dichiarava la definitiva chiusura: “La Direzione di Whirlpool Emea S.p.A. comunica la cessazione di tutte le attività produttive presso lo stabilimento di Napoli, con effetto alle ore 00:01 del 1° novembre 2020″.
Comunque fino al 31 dicembre, sempre 2020, gli
operai hanno continuato a percepire lo stipendio pieno senza lavorare
“dono” di un accordo tra confederali e azienda per tenere buoni e
calmi gli operai..
Però dal 1 gennaio 2021 le cose sono
cambiate radicalmente per i 340 operai della fabbrica di Napoli.
Lo
stipendio pieno non è più stato erogato e gli operai hanno dovuto
fare i conti di nuovo con la sola cassa integrazione. Dal 1 gennaio
2021 la Cassa Integrazione Straordinaria ( CIGS) è stata trasformata
in cassa integrazione ordinaria per Covid (CIGO) per tutto il gruppo
Whirpool, vale a dire per 5121 dipendenti di cui 3360 operai.
Dopodiché dalla fine di marzo, quando scadrà il blocco dei
licenziamenti, i 340 operai della fabbrica di Napoli si troveranno
definitivamente in mezzo alla strada.
Per attenuare la rabbia degli operai dopo un anno di cassa integrazione, nell’incontro avvenuto il 27 gennaio, nell’ambito dell’esame congiunto sulla CIGO Covid-19, per tutto il gruppo Whirpool, ai soli operai dello stabilimento di Napoli, l’accordo sindacale tra confederali e azienda ha fatto in modo di integrare la cassa integrazione con 250 euro lordi, ma fino a quando non si sa. La solita misera mancia ottenuta dai confederali per placare gli animi visto l’avvicinarsi della scadenza della revoca del blocco dei licenziamenti. Arriviamo al 18 febbraio I confederali, probabilmente spinti dalla rabbia degli operai, che giorno dopo giorno vedono concretizzarsi la fine di ogni entrata salariale, hanno organizzato un incontro al MISE ( ministero sviluppo economico) con il ministro Giorgetti. La solita miserabile pantomima a cui hanno abituato gli operai da decenni, a cui, per altro, non ha nemmeno partecipato la direzione aziendale della Whirpool. Che si aspettavano gli operai da questa ennesima sceneggiata?
Nei fatti gli incontri al MISE tra sindacati e
ministro non hanno mai concluso nulla se non le solite inutili parole
di circostanza buone per qualsiasi vertenza sindacale. Frasi che
suonano come vere e proprie prese per i fondelli. Ed anche in questo
caso le frasi vuote dei sindacalisti di professione non si sono fatte
attendere: “sarà una delle prime vertenze che affronterà”,
“da subito istituisce un tavolo” “il cuore di questo
governo sarà il lavoro ovvero sia garantire i lavoratori”, “non
vogliamo vivere di ammortizzatori, vogliamo il lavoro” e via
di questo passo con frasi buone ad accontentare solamente gli
stupidi. All’uscita dell’incontro, parlando al microfono sulla
scala del ministero la funzionaria sindacale della FIOM, Barbara
Tibaldi (segretaria nazionale della FIOM) però non assumeva la
solita aria baldanzosa, anzi si vedeva che non era per nulla a
proprio agio nel solito tentativo di ammansire gli operai che le si
paravano davanti in attese di notizie. Si capiva benissimo che era
abbastanza tesa nel dover raccontare le solite sciocchezze propinate
per anni, come quando nel Giugno 2019 aveva dichiarato al termine
dell’ennesimo incontro al MISE che il ministro (Di Maio) “si
era comportato bene” e che “da Di Maio atteggiamento
autorevole”. Ma appena al caldo del proprio ufficio dichiarava
in un comunicato della FIOM a proposito dell’ultimo incontro: “Ci
aspettiamo serietà e coerenza e che si passi subito dalle parole ai
fatti”. I fatti, cara signora, sono ancora quelli del giugno
2019 le cose non sono cambiate di un millimetro, la vertenza Whirpool
sta arrivando al capolinea con il licenziamento di 340 operai. Il
ministro Giorgetti nell’incontro, formulando la solita
dichiarazione farlocca per accontentare i confederali, buttava sul
tavolo l’ipotesi di un intervento diretto di Invitalia, sapendo
benissimo tra l’altro che Invitalia è solo una delle tante
micidiali associazioni di rapinatori bancarottieri al servizio del
capitale e del governo che serve solo ad ingrassare boiardi di stato
e dirigenti statali di ogni livello. La vicenda dell’Embraco, dove
Invitalia era una degli attori in campo, sappiamo bene com’è
finita. I 500 operai dell’Embraco sono a casa senza nessuna fonte
di reddito disoccupati tra i disoccupati malgrado le solite promesse
fatte da governo, politici ed imprenditori.
Però, leggendo tra
le righe delle dichiarazioni rilasciate da Giorgietti la conclusione
fatta di lacrime e sangue per gli operai non era nemmeno tanto
velata: “Da parte mia ho promesso serietà, impegno e
responsabilità alle rappresentanze dei lavoratori Whirlpool e alle
loro famiglie. Sarà necessario mettere in campo politiche economiche
di rilancio insieme con il ridisegno di un piano di ammortizzatori
sociali.”
Sarà necessario un piano di ammortizzatori
sociali, ecco la vera proposta fatta dal ministro che renderà
disoccupati tra i disoccupati anche gli operai della Whirpool di
Napoli.
D.C.
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