Faccio un quadro sintetico sulla situazione delle strutture sanitarie in particolare a Milano e provincia: 1) strutture al collasso visto che più che parlare di 3° ondata si è nella continuità della seconda, come e peggio che nella prima. Nessuna massiccia assunzione di operatori sanitari; nessuna nuova aperture di nuovi presidi ospedalieri e sul territorio; nessun intervento per il contact tracing per monitorare il livello del contagio. Questo si traduce con gli ospedali in sofferenza, ma non da oggi ma già a fine ottobre e che la giunta Fontana/lega ha cercato di “nascondere” col rimuovere Gallera e continuando con la falsificazione dei dati e le campagne per riaprire tutto; 2) i lavoratori sono allo stremo delle forze: si fanno saltare riposi e ferie; turni di 12 ore; aumento di patologie invalidanti dovute allo stress da lavoro correlate (cardiopatie-schizzofrenia-ansia-depressione-ernie e discopatie); carenza dei DPI; zone filtro per patologie non covid precarie o inesistenti con la conseguenza di nuovi focolai che vedono gli operatori sanitari contagiarsi nuovamente ed alcuni nonostante essersi vaccinati; aumento delle aggressioni agli operatori su cui si scarica il disastro della privatizzazione selvaggia e che già prima della pandemia rendeva difficile, fino alla rinuncia, per le fasce più deboli accedere alle cure e assistenza: Non mi dilungo più di tanto perché la lista è lunghissima e quello che ne verrebbe fuori assomiglia più ad un film dell’orrore che la cronaca di un disastro annunciato.
Propongo che si lanci un appello a tutte le realtà operanti nel settore sanità a partecipare all’assemblea del 17 e che subito dopo pasqua venga diffuso con volantini e locandine ovunque possibile.
Buon lavoro a tutte e tutti ci vediamo/sentiamo il 17
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