alla Marcegaglia di RA cominceremo stasera a raccogliere firme per Riccardo licenziato AM - vedi sotto locandina
alla Amadori. è da quando è scoppiata la pandemia
che è più difficile conoscere la situazione degli operai.
... con la pandemia i ritmi sono aumentati nelle sedi di
San Vittore di Cesena (2500 operai, 6 casi di infezioni
nei reparti imballo/taglio polli, wustel e prezzatura ) e
di S. Sofia di FC, ex pollo del Campo (su 1500 operai,
il 9%, cioè 130 lavoratori, sono risultati positivi)
. Amadori ha assunto del personale per sostituire i
lavoratori in quarantena, non dà informazioni sui
contagi, ovviamente i confederali (UIL in testa)
tacciono.
-all'Elettrolux di Forlì stiamo stabilendo contatti con le
delegate RSU e daremo un volantino di appoggio alla
loro lotta contro i sabati lavorativi e il premio di
produzione e in solidarietà all'operaio licenziato di TA
dell'AM
Solidarietà con l’operaio dell’ArcelorMittal di Taranto licenziato per un post su facebook!
Riccardo deve rientrare!
Il fascismo padronale non deve passare!
Lavoro, salute e libertà d’opinione!
Il licenziamento di Riccardo Cristello, operaio dell’AM di Taranto, riguarda tutti perché ha a che fare con l’attacco dei padroni alla libertà d’espressione nei luoghi di lavoro. I padroni dell’AM lo hanno voluto colpire perché aveva pubblicato un post su Facebook, con il quale invitava a seguire una fiction televisiva sulla grave situazione ambientale della fabbrica e della città! Un licenziamento che viola la Costituzione e lo Statuto dei lavoratori:
Articolo 1 Statuto dei lavoratori (L. 20 maggio 1970, n. 300) Libertà di opinione
“I lavoratori, senza distinzione di opinioni politiche, sindacali e di fede religiosa, hanno diritto, nei luoghi dove prestano la loro opera, di manifestare liberamente il proprio pensiero, nel rispetto dei principi della Costituzione e delle norme della presente legge”.
Toccano uno, toccano tutti!
I padroni vogliono il fascismo aziendale! I governi mandano la polizia contro i lavoratori in lotta (come a Piacenza, a Prato)! Vogliono instaurare un clima di paura per scaricare la crisi economica sugli operai e fare passare i loro piani di licenziamenti, aumento dei ritmi di sfruttamento, attacco al salario e alla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.
Bisogna rispondere all’attacco di padroni e governo. Alcune manifestazioni di solidarietà con Riccardo si stanno già svolgendo, dai presidi e scioperi a Taranto, alle RSU ILVA di Genova, alle delegate RSU FIOM dell’Elettrolux di FC fino ad altre realtà di lavoratori in lotta.
Basta con il fascismo padronale nelle fabbriche e nei posti di lavoro!
Firma l’appello
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Slai Cobas per il sindacato di classe- comitato promotore di Ravenna cobasra@gmail.com Tel 339/8911853
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