Dalla piattaforma operaia:
Postazione Ispettiva permanente in fabbrica
Nella fabbrica di Taranto, per le sue dimensioni (di fatto grande come una città), per le migliaia di operai che vi operano (attualmente almeno 12mila ad organico completo), per la sua complessità e pericolosità, l'attività ispettiva non può essere successiva ad infortuni o incidenti, deve essere preventiva e costante; per garantire un controllo, intervento quotidiano sullo stato delle aree, degli impianti e della sicurezza dei lavoratori, per deterrenza e pronto intervento su situazioni di pericolo, inosservanza procedure di sicurezza.
Questo permetterebbe di ridurre i rischi, di stabilire un canale diretto tra operai/delegati sindacali/Rls ed Enti di controllo, e dare fiducia e un senso di maggior sicurezza ai lavoratori.
(Da Usb) - "Lavoratore sospeso dopo incendio in CCO2. Lo Spesal riscontra la sostituzione arbitraria di una macchina e smonta l’accusa di AM nei confronti del lavoratore.
Non
ha prodotto buone notizie per Arcelor Mittal la verifica dello
Spesal scaturita dalla segnalazione dell’Unione Sindacale di Base
di Taranto, in seguito all’incendio avvenuto nel reparto
Colata Continua, in Acciaieria 2, nel giorno di Pasquetta. Lo Spesal
ha infatti scoperto che Arcelor Mittal aveva, senza seguire l’iter
previsto in questi casi, sostituito la lingottiera (macchina
all’interno della quale l’acciaio liquido viene trasformato in
bramme). In merito a questo intervento, l’azienda, che pochi giorni
dopo il fatto ha sospeso un dipendente, non ha fornito alcuna
documentazione. Da qui la decisione dello Spesal di non dare parere
favorevole per il prosieguo dell’attività dell’impianto. Viene
così a cadere l’accusa formulata da parte di Arcelor Mittal nei
confronti del lavoratore, additato come presunto responsabile
dell’incendio.
A questo punto, Arcelor Mittal invece di
ammettere l’accaduto e comportarsi di conseguenza, ha pensato bene
di fermare l’impianto e mettere tutti i dipendenti del reparto in
cassa integrazione.
Dunque non solo Arcelor Mittal non garantisce gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria per la sicurezza dei lavoratori e per contenere gli effetti nocivi sull’ambiente, ma arriva a fare modifiche importanti sugli impianti, non preoccupandosi minimamente di interpellare la casa costruttrice per sincerarsi del fatto che le modifiche possano determinare conseguenze.
I
lavoratori dunque in quella circostanza, come è accaduto in tante
altre occasioni, hanno rischiano la vita, e come se non
bastasse adesso vengono messi in cassa integrazione per motivazioni
legate a scelte aziendali...
L’Usb continua instancabilmente a
chiedere discontinuità rispetto alla gestione portata avanti finora,
quindi un accordo di programma, partendo dalla piattaforma da noi
presentata, che metta in sicurezza lavoratori e cittadini, e
che permetta di ragionare di una concreta riconversione economica di
tutto il territorio per costruire finalmente una prospettiva
diversa."
MA CHE "SOLUZIONE" SAREBBE L'ACCORDO DI PROGRAMMA CHE CHIEDE LA CHIUSURA DELLA FABBRICA? - CHIARO, A FABBRICA CHIUSA NIENTE INCIDENTI, MA... ANCHE NIENTE LAVORO E NIENTE BONIFICHE
Nessun commento:
Posta un commento