mercoledì 15 dicembre 2021

15 dicembre - aggiornamento da TA: GLI OPERAI DELLA TESSITURA DI MOTTOLA (GRUPPO ALBINI) RESPINGONO L'ACCORDO PER L'AUTOLICENZIAMENTO/SVENDITA DEGLI OPERAI

 Ieri la stragrande maggioranza dei operai e operaie della Tessitura di Mottola in assemblea ha respinto  l’accordo fatto il 6 dicembre tra Azienda e Sindacati confederali su incentivo all’autolicenziamento.

Determinante è stata l'azione di opposizione e chiarimento verso gli operai fatta dai lavoratori iscritti allo Slai Cobas sc. Questa bocciatura di massa è importante in una fase in cui purtroppo anche in altre fabbriche gli operai sono ricattati con questi cosiddetti "incentivi", accettati dai sindacati confederali come alternativi al diritto al lavoro e alternativi alla lotta.

GIOVEDI' 16 DICEMBRE in occasione dello sciopero generale ALLE ORE 14,30 assemblea davanti alla fabbrica per discutere e decidere iniziative, prima di tutto sul lavoro per tutti e sul salario.

SEGUE UN COMMENTO DELL'ACCORDO DELLO SLAI COBAS SC E UNA LETTERA DI UN OPERAIO SLAI COBAS AI SUOI SULL'ASSEMBLEA


L'accordo fatto dai sindacati confederali con l’azienda, Tessitura di Mottola srl, per incentivare l'"autolicenziamento" di max 40 lavoratori e lavoratrici (circa il 40% degli attuali lavoratori) era negativo per tutti.

L'incentivo al licenziamento sarebbe la miseria di 14mila euro lorde, suddiviso pure in 4 rate mensili.

Questo accordo serviva solo gli interessi aziendali, e delle Istituzioni, non certo i lavoratori.

Con questo accordo la Tessitura di Mottola si libera di buona parte dei lavoratori (la sua Agenzia Vertus che stava cercando altre "soluzioni occupazionali", ora avrà un problema minore); L'accordo va inoltre incontro alle eventuali aziende che volessero acquisire la fabbrica, dato che tutte finora hanno comunque posto problemi per occupare tutti gli attuali operai. L'accordo toglie una parte delle "castagne dal fuoco" a Regione, Governo, che finora hanno annunciato unicamente piani di ricollocazione individuale, corsi di formazione inutili e anche grotteschi, e che soprattutto hanno permesso al gruppo Albini che ha goduto di vari fondi pubblici di chiudere una fabbrica, senza alcuna conseguenza.

Per i lavoratori e le lavoratrici, invece:

-l'accordo è di fatto un ricatto, vengono presi per "fame", visto che questi ultimi due mesi sono stati drammatici non avendo ricevuto neanche la miseria (700 euro) di cig/covid; a fronte, poi, di un futuro incerto e di probabili esuberi;

-l'accordo è offensivo: una elemosina di 14mila euro con cui non puoi vivere neanche un anno nè tantomeno avviare progetti di attività alternativi - una grande multinazionale come la Tessitura Albini, che non è in crisi, ma delocalizza la produzione all’estero solo per fare più profitti, vuole liberarsi degli con poche briciole – questo è inaccettabile! (Basti pensare che l’Ilva Spa ha dato all'inizio 100mila euro, la Whirpool 95mila…). Si tratta di una svendita sotto costo dei lavoratori che hanno permesso in 17 anni grossi profitti al gruppo Albini -

Solo respingendo l’accordo è possibile anche imporre di alzare l’incentivo per chi volesse andare via;

-L’accordo prevede inoltre una conciliazione individuale che è “tombale”, per cui il lavoratore non può più richiedere o far ricorso per inadempienze contrattuali, di livello, qualifica, ecc. o per ogni diritto contrattuale non rispettato dall’azienda;

-l'accordo è di fatto un messaggio negativo a tutti i lavoratori di "liquidazione" della lotta (che comunque finora è stata molto, ma molto debole - lo stesso presidio non è stato mai utilizzato per avviare iniziative di lotta visibili e che potessero pesare nella trattativa). Chi avesse voluto poteva licenziarsi e col sindacato concordare un incentivo; in questa maniera invece, attraverso l’accordo, si indebolisce la forza complessiva dei lavoratori.

Slai Cobas per il sindacato di classe

LETTERA DI UN OPERAIO

Considerazioni in merito l'assemblea sindacale tenuta presso la sala della cultura di Mottola, per l'accordo sindacale chiesto dalla Tessitura di Mottola in liquidazione, che prevede un n° massimo pari a 40 risoluzioni consensuali del rapporto di lavoro a fronte di una misera cifra di 14 mila euro, retribuite in 4 comode rate, come se stessero vendendo una batteria di pentole. 

Quello che mi sento di fare a caldo è un grandissimo complimento a tutti i lavoratori presenti che hanno dimostrato unione e alta consapevolezza dei propri meriti nel rifiutare quella miseria, a differenza di alcuni segretari sindacali che sembrava spingessero per la firma di questo accordo; senza pensare al fatto che non hanno esteso l'invito allo Slai Cobas e di conseguenza agli iscritti a questa organizzazione sindacale, tanto da dire addirittura in assemblea "chi vi ha invitati!". Bene adesso avete preso consapevolezza e coscienza che l'invito è stato esteso dagli rsu e dai nostri colleghi, che a differenza vostra che decantate unione, solo a parole, nella realtà discriminate e non accettate le visioni differenti dalla vostra; quindi un grande ringraziamento va a chi ha voluto la presenza di operai con colore di tessera differente.

Mi preme ricordare che il gruppo Albini ha potuto aumentare i ricavi anche grazie ai nostri 17 anni di operato e ad oggi non è in perdita ma sta delocalizzando, in virtù di tutto questo non si può minimamente accettare una cifra come incentivo all'esodo così ridicola, senza tenere conto della situazione in cui ci troviamo, l'alta età anagrafica ai fini del mercato del lavoro, la disoccupazione elevata che ci circonda e senza minimamente avere rispetto per tutti i sacrifici fatti dagli operai per raggiungere determinati risultati lavorativi. 

Di questo dovevate tenere conto voi segretari. Al solo sentire una cifra del genere dovevate abbandonare la call conference con l'azienda ed invece per voi questo è il miglior accordo che siete riusciti ad ottenere, a vostro dire. 

Adesso mi pongo alcune domande, ma non è che voi segretari volevate fare una assemblea ristretta per far accettare a tutti i costi l'accordo sindacale? Anche perché in assemblea avete più volte ripetuto che il passaggio odierno per voi era inutile e che potevate firmare direttamente senza chiedere consulto agli operai, la cosa più insindacale che ci possa essere, come lo è anche il fatto di non accettare che gli operai chiedono di alzare la posta dell'incentivo ed invece voi fate trattative al ribasso! 

Questo accordo serve solo per gli interessi aziendali e delle Istituzioni, non certo per i lavoratori!!! 

Detto questo, come vi è stato fatto notare nella riunione odierna, dovete perdere del tempo ad ottenere il massimo ed il meglio per gli operai e non ad occuparlo per criticare altri lavoratori o sigle sindacali, come avete fatto in presenza del prefetto e adesso per giorno 20 c.m. anche alla Regione Puglia - i lavoratori è giusto che sappiano che la richiesta per i tavoli separati è stata chiesta da voi mentre la nostra richiesta parla chiaro di volere un tavolo unico.

Per i lavoratori della Tessitura di Mottola la lotta continua. 

Nico Caragnano 

per lo Slai Cobas 


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