Anche il sindacato di classe si schiera contro l'ipotesi prevista del decreto Milleproroghe varato dal governo
Redazionepubblicato il 05 Gennaio 2022, 17:53
“Il provvedimento del governo che destina ad Acciaierie d’Italia 575 milioni di euro per la decarbonizzazione e l’elettrificazione del ciclo produttivo dell’acciaio, spostando soldi destinati alle bonifiche delle aree anche esterne al perimetro industriale da Ilva in AS alla nuova società finalizzandoli ai nuovi impianti, è un furto vero e proprio di soldi, sequestrati ai padroni (Riva) ma che ritornano sempre ai padroni, sia pur altri“. E’ il commento dello Slai cobas per il sindacato di classe.
“Qui non solo le bonifiche interne alla fabbrica se li carica lo Stato, nella classica legge del sistema capitalista: socializzazione delle perdite e privatizzazione dei profitti, ma ora anche i soldi per la decarbonizzazione vengono presi da quelli per le bonifiche della città. Come abbiamo detto da tempo, ai lavoratori di Acciaierie d’Italia cassa integrazione a pochissimi soldi senza alcuna integrazione dal governo – una cassa integrazione ormai permanente i cui numeri sono ne più ne meno quelli degli esuberi di cui Mittal si vuole liberare, una cig ormai sempre covid; – agli abitanti dei quartieri inquinati al massimo parole ma nessuna soluzione per fermare morti, malattie; – agli operai di Ilva AS che stanno in cassintegrazione ormai da tre anni, la beffa continua: dovevano rientrare al lavoro per essere impiegati nelle bonifiche area industriale e invece nulla, ora più di prima! Solo ai padroni, soldi, soldi, in ogni modo!” si legge nella nota del sindacato di classe.
“E c’è da dire che il mese scorso nell’ennesima riunione inutile al Mise l’unico dato chiaro è stato detto dalla Morselli: i tempi della decarbonizzazione sono quantificati in 10 anni! Siamo, quindi, al furto con beffa. Subito vengono trasferiti i soldi dalle bonifiche esterne ai nuovi impianti, ma è solo tra 10 anni vi sarebbe la decarbonizzazione. A chi vogliono, quindi, prendere in giro? Questi soldi saranno usati per la produzione,per sostenere Mittal nella concorrenza nel mercato mondiale – Mittal produce e incassa ma anche in questo caso è lo Stato che paga. Questo è inaccettabile!” prosegue il comunicato.
“Nello stesso tempo denunciamo i sindacati confederali che continuano a chiedere e partecipare a incontri truffa col Governo/Mise, senza invece avviare una lotta prolungata, articolata degli operai sia di Acciaierie d’Italia e appalto sia di Ilva AS in Cig contro padroni e governo, per il lavoro di tutti gli operai in cig, per il salario con la fine della cig, per la riduzione dell’orario di lavoro a parità salariale, per le bonifiche dentro la fabbrica e in città, facendo in questa città degli operai la prima linea della popolazione di Taranto nella lotta per la salute e la sicurezza. E’ tempo che gli operai prendano nelle proprie mani la loro vita!? Invitiamo il giorno 8 gennaio a partecipare e intervenire all’Assemblea telematica nazionale in cui saranno presenti realtà operaie di altre fabbriche – tra cui rappresentanti degli operai della GKN di Firenze – per avviare insieme un anno di lotta contro padroni e governo. L’Assemblea Autoconvocata di sabato 8 gennaio 2022 si terrà dalle 09:00 – 13:00 – Si può partecipare collegandosi dal link: https://meet.google.com/esf-jfig-qeb o venendo nella sede dello Slai cobas via Livio Andronico, 47 Taranto” concludono dallo Slai cobas per il sindacato di classe.
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