Nella sala-cinema del dopolavoro ferroviario di Modena alcune realtà
hanno dato vita alla Rete Nazionale Lavoro sicuro a cui il nostro
sindacato ha dato la sua adesione e il riferimento di Ravenna per la
Rete. Non è stata presa nessuna decisione organizzativa e nessuna
proposta operativa nell'immediato.
L'iniziativa è nata dal
gruppo dirigente dei macchinisti del Comu (da lavoratori in pensione
come Ezio Gallori e Savio Galvani) assieme a Vito Totire.
Hanno
partecipato al dibattito Soricelli che cura l'Osservatorio caduti sul
lavoro, il CLA/Assemblea 19 giugno, un operaio Fmlu, Sgb (con Betti
che sarebbe dovuto intervenire nella seconda parte ma è dovuto
andare via prima a causa di un'altra riunione), il collettivo di
fabbrica GKN (4 compagni), Cremaschi e Daniela del centro
d'iniziativa proletaria Tagarelli e del comitato salute e sicurezza
di Sesto", compagna di Michele Michelino la cui vita esemplare
nella storia delle lotte operaie in questo paese è stata ricordata
in questa assemblea che gli ha reso omaggio.
Si è iniziato con
la proiezione del filmato mandato in onda nel programma "le
iene" sulle fonderie Pisano di Salerno finite sotto inchiesta
dopo le denunce di un operaio perchè il padrone gli faceva bruciare
dai rifiuti ferrosi, motori, armi e droga rilasciando diossina nel
suolo e nell'aria, con la popolazione ammalata di tumore. Subito dopo
è intervenuto, in collegamento via web, Paolo Fierro, vice
presidente di Medicina Democratica che ha dato l'adesione
all'assemblea. Un intervento che ha ripercorso la battaglia di MD,
nata sotto la spinta delle lotte dell'autunno caldo, dai giovani
studenti che si legano agli operai ("l'operaio è il cardine, il
riferimento, della lotta alla nocività").
Savio Galvani
(COMU) propone di istituire l'albo eroi del lavoro, un riconoscimento
per i lavoratori che si impegnano nelle lotte.
Poi è
intervenuto Totire sulla necessità di fare una fotografia
dell'esistente e da qui partire per delineare un percorso di
mobilitazione con lo scopo di intervenire "il giorno prima"
che succedono gli infortuni e lo scopo di questa Rete di contribuire
ad assicurare a tutti la stessa speranza di salute e di vita. Ha
denunciato il ruolo dell'INAIL (bisogna trasferire i suoi compiti
alle Ausl) e della magistratura che è al servizio dei padroni, il
governo col min Bianchi che non fa nulla per le morti degli studenti
nell'alternanza scuola-lavoro, il governo Draghi che ripristina la
responsabilità penale del preposto garantendo così l'impunità dei
padroni.
Nel suo intervento ha fatto cenno ad una iniziativa
interessante: a Bologna intende iniziare una trasmissione radio
(Fujiko) sul modello di Radio Carcere, costruita sui temi della
sicurezza sul lavoro, con una rassegna stampa, e, soprattutto, aperta
agli interventi e alle denunce dei lavoratori, anche con un ponte
radio da coinvolgere altre radio, come ad esempio Onda Rossa.
Poi
è intervenuto Cremaschi che, quando ha citato Michelino, è stato
interrotto da Daniela che gli ha ricordato che Michele è stato
espulso dalla Fiom e Cremaschi non aveva nessun diritto di
celebrarlo. Daniela è nuovamente intervenuta dopo l'intervento di
Soricelli restituendo un pezzo di storia operaia di cui ha fatto
parte Michele, il difficile lavoro degli operai comunisti. Poi ha
parlato del covid e le divisioni che ha creato nel movimento dei
lavoratori tra SI' Vax e NO Vax.
Anche Totire lo ha ricordato
come "eroe operaio", un "portatore di speranze
collettive", sempre disponibile e al servizio dei lavoratori e
della causa operaia. Alla fine del suo intervento c'è stato il
conferimento di un riconoscimento a Michele (una sorta di attestato
con una dedica di Brecht: "ci sono uomini che lottano un giorno
e sono bravi... però ci sono quelli che lottano una vita e sono
indispensabili").
Nella seconda parte dell'assemblea siamo
intervenuti noi che abbiamo portato la nostra esperienza di lotte a
livello locale (Marcegaglia, Enichem, porto, a Modena con la morte
sul lavoro di Layla), le proposte su elezione dal basso degli Rls e
postazioni ispettive e sanitarie nelle fabbriche, magazzini e
campagne e le campagne e le lotte condotte sul piano nazionale dallo
Slai Cobas per il sindacato di classe che, dov'è presente, organizza
la Rete nazionale sicurezza e salute sui posti di lavoro e sul
territorio e ci siamo proposti di fare parte di questo coordinamento
riunito a Modena.
Poi ci sono stati interventi di un
macchinista cargo dell'SGB sulla necessità della formazione dei
lavoratori; Michele del collettivo di fabbrica GKN che ha ripercorso
la loro lotta iniziata un anno fa e dato appuntamento a Campi
Bisenzio per il primo anniversario; un medico del lavoro di Milano
dell'Ats (dove A sta per Agenzia, un ente mediatore tra gli "utenti"
- lavoratori e masse - e istituzioni, così è chiamato il servizio
sanitario in Lombardia) legato al Sial Cobas, poi un compagno dello
stesso sindacato che ha parlato di un'inchiesta fatta tra i
lavoratori (assieme ad ADL Cobas e Sindacato di Base) nel settore
logistico, delle pulizie e metalmeccanico, allo scopo di cercare la
relazione tra le malattie muscolo-scheletriche e i problemi
psico-sociali e la responsabilità aziendali nell'usura/stress dei
lavoratori. Anche questa è un'iniziativa da rilanciare.
Infine
il Si Cobas con l'infermiere Cappuccio che ha dato l'adesione come
sindacato (ha parlato del burnout dei lavoratori della sanità) e,
infine, c'è stata l'adesione pure da parte del CLA/Assemblea 19
giugno.
Report del compagno di Ravenna della Rete nazionale sicurezza e salute sui posti di lavoro e sul territorio
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