AI LAVORATORI DELLA EX GKN
Le ultime informazioni sullo stato della vostra vertenza (vedi sotto) ci fanno arrabbiare, anche se non ci stupiscono, purtroppo. Vi sono altre vertenze che pur avendo fatto passi avanti, ma solo grazie alla lotta degli operai, poi si fermano o vanno indietro. Non c'è mai niente di certo - questo lo vediamo anche a Taranto per la battaglia contro la delocalizzazione alla Tessitura di Mottola, dove, tra l'altro, le continue dichiarazioni "alla cammomilla" dei sindacati confederali stanno servendo solo a frenare la necessaria risposta di lotta di tutti gli operai - altrimenti, bene che vada, uscirà un accordo che dividerà gli operai, peggiorerà/precarizzerà le loro condizioni contrattuali, salariali, terrà per chissà quanto tempo sulla corda i lavoratori.
Noi sentiamo nostra la vostra lotta. Siamo con voi, perchè la vostra vertenza deve vincere realmente, per voi e per tutti gli operai.
Le delocalizzazioni stanno andando avanti, a dimostrazione che non certo quella ridicola legge fatta dal governo, poteva fermarle o quantomeno porre un ostacolo. Alla Gkn, alla Tessitura del Gruppo Albini, alla Caterpillar, si sono recentemente aggiunte la Maier Cromoplast di Verdellino e adesso la Wärtsilä del Friuli/Venezia Giulia; e tante altre fabbriche che non arrivano neanche all'informazione nazionale. Riteniamo che a settembre occorre riprendere con forza quel lavoro di unità delle realtà colpite dai processi di delocalizzazione, che è stata il Dna della vostra battaglia e della solidarietà che subito siete riusciti a creare attorno. Non dobbiamo mollare questa battaglia che è anticapitalista, anti governi a sostegno solo degli interessi padronali; a questa bisogna chiamare a "convergere", perchè se perde la classe operaia perdono tutti; se vince invece anche in una sola realtà importante crea un "sentiero" perchè altre possano vincere e soprattutto perchè si metta all'OdG la lotta per porre fine a questo sistema sociale capitalista che ci dà solo sfruttamento, licenziamenti, attacco al salario, alla salute, guerre, repressione, distruzione di ambiente, razzismo, attacco ai diritti delle donne, immigrati, ecc, ecc.
Oggi dobbiamo insieme percorrere questo sentiero, a partire dal rovesciare una situazione per cui i padroni possono vincere sempre e gli operai, i lavoratori perdere sempre.
Vi aspettiamo a settembre a Roma, il giorno 17 alle 14 (la sede è in via di conferma), dove vi sarà un'assemblea - organizzata dall'Assemblea proletaria anticapitalista - in cui vedere e decidere insieme i passi comuni/coordinati da fare perchè la lotta degli operai sia più unita e più forte.
Lavoratori Slai Cobas sc - Taranto
Vertenza ex Gkn. Il tavolo istituzionale è ormai a un'impasse: assenti gli investitori, la nascita del Consorzio non è un closing
L'RSU "l’assemblea permanente dovrà
decidere se e come tornare a mobilitare l’intera comunità della
Piana: il 31 agosto è l'ultima chiamata. Il collettivo di fabbrica e
questo territorio non sono nè raggirabili, né ricattabili".
[Campi Bisenzio, 4 agosto 2022] Si è appena concluso il tavolo MISE
sulla vertenza ex-Gkn, dopo l'incontro che si è svolto tra il
proprietario di QF Francesco Borgomeo con il Ministero in assenza
degli investitori, dopo le dichiarazioni della settimana scorsa sul
consorzio, su cui l'RSU aveva scelto deliberatamente il silenzio in
vista della riunione del Tavolo tecnico di oggi. "La nostra
posizione sul Consorzio, era conosciuta in anticipo dalla stessa
azienda" sottolinea l'RSU ex Gkn, "il 25 luglio l’assemblea
dei lavoratori aveva approvato e trasmesso all’azienda un documento
che sottolineava come il consorzio sarebbe stato "un passaggio
né concordato con noi, né condiviso né tanto meno chiaro. Nè a
noi, né, ci permettiamo di dire, al tavolo istituzionale”.
Posizione che l’azienda ha ignorato, dando vita a uno show
mediatico il cui scopo era costruire una propria narrazione sulla
pelle di questa vertenza e di questo territorio, per fare
evidentemente pressione sul tavolo istituzionale stesso. Come
ribadisce lo stesso Borgomeo a mezzo stampa oggi: “la
reindustrializzazione dello stabilimento di Campi sarà realizzata da
Qf e non dal Consorzio Iris Lab che rimane solo un centro di
ricerca”. Del resto la stessa RSU sottolinea come il Consorzio sia
per definizione una delle forme più ibride e meno vincolanti del
rapporto tra aziende.
"Il punto non è essere contro o
favore a un Consorzio di ricerca e senza scopo di lucro"
rilancia l'RSU, "ma è che la nascita del Consorzio non è il
closing, né chiarisce i vincoli di investimento, né risponde alle
numerose domande che abbiamo fatto riguardo ai presupposti di
solidità e continuità del processo di investimento e
reindustrializzazione". Per questo "abbiamo trovato
totalmente fuori luogo l’apertura di credito da parte del Sindaco
della Città Metropolitana alla nascita del Consorzio".
La
verità è che il tavolo istituzionale è ormai a un'impasse. E lo è
interamente per responsabilità aziendale. Invece di addivenire a una
discussione seria e fornire tutti gli elementi di trasparenza e
chiarezza, Borgomeo prova scaricare su lavoratori e istituzioni le
proprie responsabilità, dichiarando che le difficoltà a ottenere la
cassa integrazione e la presunta inagibilità dello stabilimento
sarebbero motivi bloccanti. "Di fatto siamo al tentativo di
ottenere cassa integrazione e smantellamento dello stabilimento sotto
pressione emotiva e ricatto" chiarisce l'RSU, posizione ripetuta
da mesi e ribadita dall’ultimo documento votato dall'assemblea dei
lavoratori (25 luglio) che sottolinea come “ancora all'ultimo
incontro abbiamo sentito il dottor Borgomeo affermare che è
tutto pronto ma mancano solo due elementi per dare il via al
progetto: l'agibilità dello stabilimento e la cassa integrazione che
non viene concessa. Ancora una volta si invertono causa ed effetto:
la cassa integrazione non viene concessa perché non c'è chiarezza
sul progetto, non il contrario. E lo stabilimento è perfettamente
agibile. Il punto è che i lavoratori non hanno alcuna intenzione di
smantellarlo senza chiarezza sulla sua reindustrializzazione”. La
prossima riunione del Tavolo MISE è stata convocata per il 31
agosto. "Per noi rappresenta l’ultima chiamata" conclude
l'RSU. "Abbiamo indicato pubblicamente e ripetutamente le
richieste, le domande, le proposte per fare un passo avanti. Siamo
all’ultimo giro, dopo il quale l’assemblea permanente dovrà
decidere se e come tornare a mobilitare l’intero territorio. Il
collettivo di fabbrica e questo territorio non sono nè raggirabili,
né ricattabili".
Alberto Zoratti – 3496766540
Valentina Baronti - 339 4632863
Benedetta Rizzo – 3493331724
Nessun commento:
Posta un commento