Cari compagni,
un impedimento familiare improvviso mi impedisce di partecipare; tuttavia dialogare e collaborare è possibile; come è noto stiamo costruendo una RETE NAZIONALE LAVORO SICURO , una iniziativa che parte dalla necessità di organizzare una strategia di prevenzione delle stragi che periodicamente si consumano nei luoghi di lavoro : a volte improvvise (ma prevedibili) altre volte meno eclatanti perché differite nel tempo (parlo delle malattie professionali);
la RETE parte da una questione e da due obiettivi:
la prima questione è prendere atto della drammatica mortalità delle persone che appartengono alla classe operaia ;
la seconda è la necessità di “arrivare il giorno prima” cioè il giorno prima dell’evento che pregiudica la salute;
DUNQUE IL PRIMO OBIETTIVO E’ GARANTIRE A TUTTI LA STESSA SPERANZA DI SALUTE DI VITA E D BENESSERE ; nessuna persona ragionevole può, almeno a parole , dissentire da questo obbiettivo; ovviamente alle parole troppo spesso non seguono i fatti e non seguono percorsi socialmente condivisi per il raggiungimento dello scopo dichiarato.
LA SECONDA INEVITABILE QUESTIONE E’ NON RIDURSI A PROTESTE , COMUNICATI STAMPA O PEGGIO all LACRIME DI COCCODRILLO IL GIORNO DOPO L’EVENTO; i vertici istituzionali , ad ogni strage, recitano ipocritamente “mai più” ma poi non cambia nulla.
Addirittura una associazione organizzata dai padroni ha “inventato” l’obiettivo di ridurre la mortalità sul lavoro (in Italia circa 1300 morti all’anno, i casi “ufficiali”…) del 50% entro il 2030; ci vogliono abituare alla idea che un certo numero di morti è inevitabile, quasi naturale…noi protestiamo contro questa mistificazione e teniamo alto l’obiettivo dell’azzeramento immediato.
La RETE NAZIONALE LAVORO SICURO ADOTTA UN PROGRAMMA DI AZIONE CHE PASSA ATTRAVERSO LA COLLABORAZIONE E LA SINERGIA SISTEMATICA CON I LAVORATORI SINGOLI E ORGANIZZATI IN GRUPPI OMOGENEI; la rete dunque non è una associazione di tecnici o un patronato che supporta “benevolmente” i lavoratori fornendo loro servizi ancorchè gratuiti; la svolta in Italia e nel mondo ,nel campo della prevenzione, non sarà mai il risultato di interventi tecnici ma sarà un obiettivo realizzabile solo con il riequilibrio degli attuali rapporti di forza tra capitale e lavoro; la forza dei lavoratori è la leva determinante e più importante in assoluto che porterà ad effettuare valutazioni del rischio realistiche, che porterà alla eliminazione del rischio alla fonte e alla possibilità di un ambiente di lavoro salubre, dignitoso , fonte di reddito , di benessere e di crescita della autostima dei lavoratori.
Viceversa oggi il documento di valutazione del rischio , “autogestito” dal padrone minimizza il rischio stesso, a volte lo nega e, paradossalmente , diventa uno strumento poi gestito dall’Inail ( il cui esautoramento è uno dei pilastri del programma della RETE in ragione della organica azione filo padronale dell’ente) persino per respingere il riconoscimento della causa professionale della malattia .Nei casi peggiori il disconoscimento del rischio è alla origine della causa di morte immediata.
Ovviamente per giungere ad affermare il diritto alla salute bisognerà eliminare ogni forma di schiavismo, di vulnerabilità, di precarietà e ricattabilità ( pensiamo a tutte le forme di precariato schiavistico e alle condizioni di lavoro degli immigrati); senza questa premessa sarebbe illusorio pensare di affermare il criterio della eliminazione del rischio alla fonte e la sostituzione di quello che è nocivo (non solo rispetto alle sostanze ma anche rispetto al “modo di produzione”) con quello che non lo è ;
dunque la RETE non si propone nel ruolo di “tecnici di fiducia” dei lavoratori (anche se ha in programma il consolidamento e lo sviluppo e della conoscenze tecniche) e pur con la garanzia (se si struttura a rilevante componente tecnica si dovesse trattare) di relazionarsi secondo la prassi della “non delega” e della “validazione consensuale”;
la RETE è invece UNA ORGANIZZAZIONE DI LAVORATORI CHE ENTRA IN SINERGIA CON ALTRI LAVORATORI E CON I LORO RAPPRESENTANTI PRIVILEGIANDO IL RAPPORTO CON I “GRUPPI OMOGENEI” E INCLUDENDO NEI RAPPORTI DI SINERGIA E DI LAVORO COMUNE GLI RRLLSS dove essi siano eletti dai lavoratori e li rappresentino davvero in maniera corretta.
I percorsi organizzativi e gli strumenti di azione saranno discussi ed approfonditi nel convegno di Firenze del 22 settembre ;
considerato che la RETE non rappresenta l’unica risorsa in campo né ha il programma velleitario di rappresentare e/o di includere altre realtà mettendone in discussione l’autonomia , siamo disponibili a realizzare programmi di lavoro con tutti i soggetti disponibili e dunque con le realtà presenti oggi in questa riunione a Roma ; già ai lavoratori della GKN abbiamo fatto una proposta ; per essere chiari : non una nostra “geniale idea” e unilaterale ma una ipotesi nata nel dibattito della assemblea fondativa della RETE tenutasi a Modena il 26 maggio 2022; la proposta verte su tre temi: a) valutazione critica del DVR (documentazione di valutazione del rischio) redatto dal padrone 2) analisi dei materiali presenti nel ciclo produttivo alla ricerca di ipotesi di fattibilità tecnologica della “eliminazione dei rischi alla fonte” 3) valutazione dell’impatto psicosociale della condizione di incertezza occupazionale in termini di stress (questo tema potrebbe certamente essere pertinente anche per altre realtà oggi presenti a Roma , per esempio i lavoratori della Tessitura Albini);
con ognuna delle realtà presenti oggi a Roma quindi –in piena sinergia e cooperazione con SLAI Cobas- potremmo costruire un programma di azione sui temi della salute, sicurezza e benessere lavorativo al fine di elaborare una strategia di difesa contro la nocività non solo fisica ma anche psicologia (mobbing e molestie morali) della organizzazione capitalistica; grazie alla circolazione delle notizie tra realtà operaie e solidali abbiamo informazioni sulle lotte di cui tutti i presenti alla riunione sono stati protagonisti (le operaie della Beretta , gli operai di Taranto, Fincantieri, Stellantis, i lavoratori agricoli e tutti gli altri) e siamo convinti che dalla convergenza tra la forza operaia e la messa in campo di stimoli adeguati agli organi di vigilanza potremmo riuscire, quantomeno, ad imporre azioni di miglioramento che ci avvicinerebbero a garantire la stessa speranza di salute e benessere lavorativo per tutti;
certamente SLAI COBAS (e personalmente Enzo Diano) avranno un ruolo di trait-d’union e di protagonisti e altrettanto sicuramente potremo organizzare altri incontri (anche in presenza) ; saremo a Monfalcone a discutere della RETE il 27 ottobre né sarà difficile organizzare a breve un incontro anche a Ravenna.
Unità tra i lavoratori per cancellare dal pianeta il lavoro coatto, lo schiavismo e la guerra.
Un augurio si buon lavoro e un abbraccio
Vito Totire, portavoce pro tempore delle RETE NAZIONALE LAVORO SICURO
Bologna, 16.9.2022
e.mail: vitototire@gmail.com
E’ POSSIBILE RICHIEDERE ALLA RETE SUPPORTO TECNICO E MEDICO LEGALE SIA PER A PREVENZIONE SIA PER DANNI ALLA SALUTE GIA’ SUBITI.
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