il comunicato del KSA Torino:
Il 16 settembre 2022 a Noventa di Piave un ragazzo di 18 anni è morto durante uno stage schiacciato da una lastra di metallo che gli è caduta addosso. Ci giunge poche ore fa la notizia dell’impossibilità da parte della famiglia di ricevere i risarcimenti poichè al momento del fatto Giuliano era uno stagista e non un operaio, rendendo impossibile il risarcimento inail.
Abbiamo assistito al cordoglio della politica tutta indignata per questo fatto, abbiamo visto questa morte passare come l’ennesimo numero da aggiungere alle statistiche dei bollettini dei decessi sul lavoro, abbiamo visto sciacalli urlare di voler “più sicurezza” o “un’alternanza di qualità” mentre queste stesse persone non hanno fatto nulla per abolire i PCTO.
Oggi continuiamo a ribadire, sulla scia dello
scorso anno, che i risarcimenti non ci bastano (figuriamoci se manco
quelli ci danno!), la “sicurezza” non ci basta, il “salario in
alternanza” serve solo ad anticipare il rapporto tra imprese e
giovani ai luoghi di formazione delle capacità che comunque
metteremo in vendita una volta usciti da questi.
E’
inaccettabile che questo tritacarne continui a girare per i profitti
di coloro che si lamentano ad ogni piè sospinto di fronte a
richieste di dignità come il salario minimo o maggiore sicurezza sul
lavoro. Il fallimento della società in cui siamo costretti a vivere
è evidente quando sacrifica i suoi figli più giovani per qualche
settimana di sfruttamento in più, quando la vita di chi lavora vale
così poco.
La forza che abbiamo è quella della nostra rabbia
parallelamente ai percorsi che decidiamo di intraprendere con le
nostre velleità ogni volta che ne abbiamo bisogno e che subiamo
attacchi del genere.
Le occupazioni, i cortei, le assemblee e le
lotte che in tutto l’arco dei mesi passati abbiamo costruito, hanno
risignificato le nostre esistenze, ci hanno reso più sopportabile
vivere in questa fase storica dandoci la speranza che un’alternativa
è possibile se qualcuno inizia ad immaginarla, smettendo di
rappresentare l’atomo di un modello sociale che non è più
sostenibile mantenere.
Lottare per un altro tipo di scuola
significa immaginare, nel pratico, un altro modo di vivere, nel
presente e nel futuro, e questo bisogna iniziare a farlo oggi. Prima
che altri come noi debbano morire, ammalarsi o semplicemente
continuare a vivere male. Ricostruiamo il nostro diritto ad essere
giovani.
Per Lorenzo, Giuseppe e Giuliano, la nostra rabbia è
più forte delle vostre parole vuote.
Vogliamo tutto.
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