Stellantis, dopo aver costretto, ricattato migliaia di operai a trasferirsi in altri stabilimenti, addirittura in Francia, per cui o accettavi o ti licenziavi (e tanti sono stati costretti a licenziarsi); ora tocca alle operaie, e questa volta non c'è neanche l'ipocrisia dell'accettazione "volontaria".
Per le donne vuol dire inevitabilmente doppio attacco; non solo devono perdere tempo, energie, soldi per andare a lavorare a più di 150 Km di distanza, ma anche essere costrette a subire tutte le conseguenze per la famiglia, i figli, tutto, "normalmente" per questo sistema sociale, scaricato al 90% sulle donne. Per le donne poi che non possono e non vogliono trasferirsi il messaggio di padroni e di questo Stato è: tornatene a rinchiuderti in casa.
Contro questi trasferimenti un gruppo di coraggiose operaie sta facendo sentire la propria protesta. vanno sostenute dovunque, e questa protesta si deve allargare a tutte le operaie.
Le operaie di Melfi hanno dimostrato anni fa, nella famosa lotta dei "21 giorni" (allora la fabbrica si chiamava Sata) di essere in prima fila nella occupazione, nei blocchi, nella rivolta, determinate, combattive, e felici di esserlo.
Siamo sicure che anche questa volta risponderanno "colpo su colpo".
Nessun commento:
Posta un commento