È in atto una repressione da parte della Ditta Servizi Integrati contro le lavoratrici Slai Cobas sc degli asili di Taranto; una repressione che unisce provvedimenti disciplinari - ben 4 in poche settimane e arrivati soprattutto a Rsa e Rls - ad un tentativo di isolamento dello Slai Cobas.
I provvedimenti disciplinari sono fatti con motivazioni che cercano di far passare come illegittime legittime iniziative sindacali; e vogliono mettere a tacere le Rsa e Rls che segnalano carenze anche sul fronte importante della sicurezza e salute, attaccando come gravissime normali interviste a radio e Tv fatte durante un presidio dello Slai Cobas, perchè "colpirebbero l'immagine aziendale". E' la reazione isterica dell'azienda di fronte al fatto che le lavoratrici Slai Cobas hanno fatto saltare un accordo di elemosine (solo 50 euro una tantum dopo anni e anni di richiesta di aumento salariale effettivo), che invece già i sindacati confederali avevano accettato - sindacati confederali che mai hanno fatto una minima lotta, che hanno attivamente, ostacolato le loro iscritte a partecipare alle mobilitazioni indette dallo Slai Cobas, in questo anno anche insieme all'Usb, mentre utilizzano, come è successo in altre occasioni nel recente passato (vedi la conquista del riconoscimento dell'ausiliariato e la conquista di un mese di lavoro durante la sospensione estiva, ecc.), le nostre lotte per avere anche loro i risultati conquistati sempre e solo con scioperi, presidi, incontri, ecc., in cui l'anima era ed è sempre lo Slai Cobas. Ma questo misero accordo era stato di fatto accettato anche dall'Usb. Ad un certo punto della mobilitazione unitaria tra lavoratrici Slai Cobas e lavoratrici Usb, è arrivato lo stop dall'alto della segreteria Usb di Taranto, con la posizione: accettiamo quanto proposto dalla ditta e poi riapriamo la trattativa; una posizione opportunista, illusoria, in contrasto anche con la volontà delle loro iscritte e che di fatto buttava a mare mesi di lotta, scioperi, assemblee sui posti di lavoro, presidi, ecc. e che aveva impedito un nuovo sciopero, così come voleva l'azienda.
Azienda e Usb hanno trovato di fatto una unità per dividere l'ala moderata delle lavoratrici (usb) (che si era unita alle lavoratrici Slai Cobas solo da un anno, dopo aver visto le lotte e risultati dello Slai Cobas) dall'ala classista e combattiva delle lavoratrici Slai Cobas.
Quindi è partita la repressione verso queste lavoratrici e lavoratori classisti e combattivi.
MA SI ILLUDONO TUTTI!
Questi provvedimenti disciplinari, il tentativo di isolamento dello Slai Cobas non passeranno!
Anche in questo caso si sta dimostrando che la repressione alimenta non la paura, non il passo indietro, ma la ribellione, una maggiore coscienza della vera partita in gioco.
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