martedì 28 maggio 2024

29 maggio - ASSEMBLEA TELEMATICA NAZIONALE SINDACATI DI BASE: G7 IN PUGLIA


 

Verso il G7 in Puglia
Venerdì, 31 maggio · 16:30 – 20:30
Link: https://meet.google.com/vrc-cvuc-ang

31 maggio ore 16.30 assemblea telematica nazionale sul g7 
di Puglia 
invitate tutte le organizzazioni sindacali di base - 
la proposta è di una giornata di lotta per il 13 e 
piazza autonoma di classe per poi convogliare alla 
manifestazione nazionale del 15 ore 15 Fasano 
aperta da una info dello Slai Cobas per il sindacato 
di classe Taranto - parte integrante del coord provinciale 
di tutte le realtà di Taranto anti/g7 e in raccordo - 
con il coord regionale anti g7 - per la manifestazione 
del 15


28 maggio - LAVORO NON GUERRA! Taranto/Puglia NO zona di guerra/Via il G7 dalla nostra terra! L'appello

 

Lo Slai Cobas per il sindacato di classe , l'organizzazione dei lavoratori autorganizzati impegnata quotidianamente nelle lotte di lavoratori e lavoratrici, precari e disoccupati in questa citta per il salario, il lavoro, la sicurezza e la salute sui posti di lavoro, contro gli appalti al massimo ribasso e per l'internalizzazione di tutti i lavoratori degli appalti pubblici nel Comune e partecipate  impegnato quotidianamente come parte civile nel processo Ambiente Svenduto per giustizia e risarcimenti, impegnato in una battaglia senza quartiere nell'attuale fase in Acciaierie/appalto per la difesa del posto di lavoro contro ogni tipo di esubero, contro la cassaintegrazione permanente e per l'integrazione salariale per tutti i cassintegrati e il loro progressivo rientro in fabbrica, per il contratto unico nell'appalto no multiservizi,per la postazione ispettiva permanente nell'area  industriale e al porto contro morti sul lavoro e da lavoro, per l'ambientializzazione della fabbrica e la bonifica integrale del territorio e anche l'organizzazione che si stà battendo in questa città in solidarietà con il popolo e la resistenza palestinese, contro la guerra imperialista, il riarmo, l'aumento delle spese militari ai danni di scuola, sanità, servizi sociali, contro la trasformazione di Taranto in città di guerra, delle industrie di guerra Leonardo in primis, della militarizzazione del territorio, 

fa un forte appello ai lavoratori e ai rappresentanti dei lavoratori, indipendentemente dalla tessera sindacale  a scendere in campo su questo 

2 giugno  Taranto lungomare /ammiragliato/ ponte girevole ore 10 manifestazione unitaria provinciale lavoratori, studenti, donne ,antimilitaristi, oppositori delle guerre, intellettuali e cittadini

13-15 giugno contro il G7 in Puglia (Brindisi/Fasano/Taranto) dei capi di stato e di governo imperialistiche si riuniscono per decidere più guerra, più economia di guerra, più distruzione territoriale e ambientale,più repressione, più miseria e oppressione dei proletari e dei popoli  oppressi

Slai Cobas per il sindacato di classe taranto

via livio andronico 47 taranto slaicobasta@gmail.com wa 3519575628 

segui tutte le notizie, commenti, indicazioni sul  blog 

https://tarantocontro.blogspot.com/

sul quotidiano/audio on line ore 12 Controinformazione Rossoperaia

lunedì 27 maggio 2024

27 maggio - Processo Eternit Amianto - la Corte di Cassazione a difesa del padrone

 Amianto: La Corte di Cassazione colpisce ancora

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Operai Contro 2

A maggio la Cassazione ha annullato per l’ennesima volta una sentenza nei confronti di Stephan Schmidheiny il padrone di Eternit che può così continuare a godersi i miliardi guadagnati sterminando operai in giro per il mondo con l’amianto. La sentenza, l’ennesima, avrà ricadute negative sugli altri procedimenti in corso.
Gli ermellini hanno annullato, rinviando gli atti alla Corte d’appello, la prima delle condanne per omicidio colposo inflitte all’industriale svizzero Stephan Schmidheiny, quella a un anno e otto mesi pronunciata in secondo grado nel capoluogo piemontese. Il fascicolo riguarda, in particolare, la morte di Giulio Testore, dipendente dello stabilimento Saca Eternit di Cavagnolo (Torino), avvenuta nel 2008 per una malattia che secondo l’accusa è legata all’esposizione all’amianto.


 


domenica 26 maggio 2024

I precari Coop Sociali PA riprendono la lotta

Garantire il servizio di assistenza sin dall' inizio del nuovo anno scolastico. I precari e e le precarie Coop Sociali Assistenti igienico personale di Palermo Slai Cobas sc in scadenza di contratto a giugno, alla fine delle lezioni a scuola, tornano a lottare per difendere il loro posto di avoro e i diritti basilari degli studenti disabili


Tele One 


 

26 maggio - dal blog tarantocontro: 3° udienza del processo Ilva "Ambiente svenduto" - Altri segnali...

 

L'udienza si è aperta, insieme ad alcune informazioni, con la lettura e risposta ad una istanza fatta nei giorni precedenti dallo Slai Cobas (parte civile del processo Ilva e organizzatore di più di 100 parti civili di operai Ilva/Appalto, lavoratori e operatori cimiteriali e abitanti dei quartieri inquinati) che conteneva due richieste: la prima, principale: "atteso che il processo "Ambiente svenduto", anche in questa fase d'appello, è pubblico, si chiede che esso sia effettivamente pubblico; che, pertanto, anche persone non parti civili, possano entrare nell'aula delle udienze - come peraltro è avvenuto nel processo di 1° grado, sia pur con limitazioni numeriche..."; la seconda: "si chiede, inoltre, di elevare il volume audio, atteso che le parti civili presenti ascoltano con molta difficoltà gli interventi per il basso volume dei microfoni". 

Alla prima richiesta, il presidente della CdA, Del Coco, premettendo che lui non capiva cosa si intendesse per "pubblico" (? - ma più chiaro di così!) e che lui non poteva sapere se chi entrava era parte civile o no, ha rimandato la decisione al Procuratore generale presente in aula; sulla seconda, ha fatto appello ai tecnici e agli stessi avvocati di migliorare l'audio (qualcosa è migliorato).

Il presidente ha poi voluto ribattere alle critiche e polemiche - tra cui fortemente quella dello Slai Cobas - contro la grave ordinanza di sospensione dell’esecutività del pagamento delle provvisionali alle parti civili decise con la sentenza di primo grado, dichiarando che "non intende rispondere o assecondare tali polemiche e che tutte le questioni troveranno spazio e discussione all’interno del dibattimento e che troveranno la loro naturale conclusione all’interno del provvedimento che la Corte che emetterà in merito a tutte le questioni sollevate".

sabato 25 maggio 2024

25 maggio - info solidale: GIÙ LE MANI DAI PROLETARI!

Movimento di Lotta - Disoccupati "7 Novembre"

In queste ore, mentre proseguono notifiche di indagini e maxiprocessi per iniziative di lotta degli ultimi anni, ad alcuni nostri compagni sono arrivate le comunicazioni della Corte di Appello per l'iniziativa di lotta al Teatro Mercadante ed al cantiere di Piazza Municipio quando i disoccupati nel 2017 contestarono il Presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni.

Quanto espresso dal movimento dei disoccupati non è un problema di ordine pubblico ma una questione sociale!

Risponderemo unitariamente, con prossime iniziative, rispetto al tema dell'agibilità delle lotte sociali invitando tutte/i a partecipare!

venerdì 24 maggio 2024

24 maggio - PALERMO: LA POLIZIA TENTA DI IMPEDIRE CHE I PRECARI IN LOTTA SOLIDARIZZINO COL POPOLO PALESTINESE....MA NON CI RIESCONO

 


Le lavoratrici e i lavoratori precari delle Coop Sociali oggi in manifestazione in difesa del posto di lavoro al palazzo della Città Metropolitana denunciano l'agire repressivo e intimidatorio della polizia che ha tentato invano di far togliere durante il sit in la bandiera palestinese che lavoratrici e lavoratori tenevano insieme alle bandiere sindacali. La polizia ha detto " non potete fare manifestazioni parallele politiche...". La reazione dei lavoratori è stata immediatamente di protesta " non ci potete impedire di manifestare la nostra solidarietà di classe ai lavoratori, alle donne, ai giovani, al popolo Palestinese, questa bandiera che portiamo nelle iniziative sindacali noi non la togliamo" non facendosi intimidire dalla polizia.

Anche questo rientra nel moderno fascismo che avanza spedito in questo paese oggi con il governo Meloni sempre più antioperaio e guerrafondaio e tutti i suoi apparati repressivi al servizio e che si scaglia e attacca studenti, lavoratori, attivisti sindacali e politici che oggi solidarizzano attivamente con il popolo palestinese e lottano contro la guerra imperialista.

Sostenere il popolo palestinese che lotta è un dovere di classe.

Precarie e precari Coop Sociali Slai Cobas per il sc Palermo

24 maggio - TARANTO IN LOTTA: LAVORATRICI ASILI - La lotta è ripresa e si è "sentita"

 

Ieri il presidio e l'assemblea sotto Palazzo di città delle lavoratrici degli asili che fanno pulizie e ausiliato con un lavoro precario, misero - di 3 ore e 30 al giorno ma con un servizio per cui ci vorrebbero 6 ore, con grosse conseguenze per la loro salute - e un salario misero che appena arriva a 600 euro al mese, si è fatto sentire e ha "preoccupato". Tutte le televisioni locali sono venute. E soprattutto sono arrivati l'assessora alla Pubblica Istruzione-servizi educativi e il dirigente di questo assessorato, con cui successivamente vi è stato un lungo incontro con tutte le lavoratrici e lavoratori. Le lavoratrici determinate e combattive hanno fortemente denunciato ogni aspetto pesante della loro condizione lavorativa faticosa, "povera", che deve far fronte anche ad atteggiamenti vessatori, ricattatori, discriminatori, che deve fonteggiare sia responsabili della Ditta, sia dirigenti scolastici, sia il disinteresse del Comune, e hanno riaffermato le loro improrogabili diritti e richieste:

- aumento dell'orario di lavoro nel prossimo contratto d'appalto, almeno a 5 ore al giorno e 30 settimanali; - attività lavorativa in tutti i due prossimi mesi estivi;- inserimento dell'obbligo di un salario minimo garantito, almeno 9 euro netti all'ora, nel prossimo contratto d'appalto; - chiarezza formale di quante ore sono per le pulizie e quante per le attività di ausialiraiato (dato che la confusione su questo porta a pretese, a sovraccarichi di lavoro, a dover lavorare come una trottola per fare contemporaneamente tutte e due le attività); - quindi, la richiesta di attrezzature e materiali idonei per salvaguardare la nostra salute, così come verifiche sulle condizioni di sicurezza (poche settimane fa è venuta alla luce in un asilo la presenza di amianto). Inoltre, porre all'OdG la richiesta di internalizzazione, affinchè si passi dalle parole (mozione approvata in un Consiglio comunale) ai fatti. L'incontro si è concluso con l'impegno dell'Assessora a prendere in considerazione le richieste, a valutare le istane nel nuovo contratto d'appalto, affermando: tutto quello che possiamo fare lo faremo. RImandando a un nuovo incontro dopo la sua consultazione con i dirigenti dell'assessorato circa la fattibilitè di alcune richieste.

Le lavoratrici, lo Slai Cobas ha preso atto. MA NON BASTA! Altre volte, anche con altri assessori abbiamo sentito parole di impegno, di "tenere in conto", ecc. a cui però non sono seguiti effettivi miglioramenti - se non quelli conquistati dopo varie lotte (aumento di mezzora dell'orario di lavoro, riconoscimento dell'ausiliariato, lavoro in un mese estivo di "sospensione"). Alle parole quasi sempre poi corrispondono i rigidi e "non superabili" problemi economici del Comune, di bilancio, ecc. Per cui nessuna fiducia in bianco anche questa volta. Come sempre, sarà la continuazione della mobilitazione a tutti i livelli - iniziative di lotta prima di tutti, ma anche azioni legali; per questo a tutta la mobilitazione di ieri come all'incontro ha partecipato la nostra compagna avvocata - l'estensione della partecipazione di tutte le lavoratrici alla lotta, l'aspetto centrale e vincente. Se, come si è visto ieri, anche un presidio non molto numeroso fa preoccupare, allora una presenza numerosa diventerà un serio problema e strapperemo effettivi risultati.

Ieri durante il presidio abbiamo espresso solidarietà alla battaglia dei genitori contro le alte rette degli asili.

Nel presidio la bandiera palestinese è sventolata, perchè la nostra lotta non può essere separata dalla lotta di tutti i proletari, i popoli che vengono oppressi, sfruttati, e uccisi a decine di migliaia come oggi in Palestina.


24 maggio - A 74 anni al lavoro in fabbrica, trascinato e schiacciato da un macchinario. Questo non è soltanto lo stilicidio delle stragi sul lavoro ma l'orrore di questo di cui si nutrono i padroni e i loro complici al governo

 

Infortunio sul lavoro nel pomeriggio di venerdì 24 maggio, a Moggio Udinese: un uomo di 74 anni è rimasto schiacciato mentre si trovava all'interno della Art Cart Spa di via degli Alpini. Sul posto, oltre il personale sanitario del 118 di Chiusaforte, sono intervenuti intorno alle 18 i carabinieri del Norm di Tarvisio e il personale del Dipartimento di prevenzione dell'Azienda sanitaria, per accertare l'esatta dinamica dei fatti. L'uomo, che ha subito diversi traumi da schiacciamento, dopo le prime cure sul posto è stato elitrasportato all'ospedale Santa Maria della Misericordia di Udine, in codice giallo. A quanto pare, l'operaio (classe 1950) stava lavorando con un tornio industriale quanto è stato agganciato dallo stesso e trascinato, subendo diversi traumi al torace e al volto. È stato lo stesso operaio, dipendente della ditta, a liberarsi e a spegnere il macchinario, prima di subire ulteriori danni. dei fatti è stata informata l'Autorità giudiziaria. 




mercoledì 22 maggio 2024

23 maggio - PALERMO, LAVORATRICI/LAVORATORI PRECARI IN LOTTA: ABBIAMO DIRITTO AD UN LAVORO STABILE! BASTA PRECARIETA'!

 

LE LAVORATRICI E I LAVORATORI PRECARI DELLE COOP SOCIALI DELLO SLAI COBAS SC DI PALERMO IN SIT-IN/ASSEMBLEA NELLA GIORNATA DEL 24 MAGGIO ALLA CITTA’ METROPOLITANA DI PALERMO/PALAZZO COMITINI DALLE ORE 11,00

LA SCUOLA STA PER FINIRE E I NOSTRI CONTRATTI PRECARI SONO IN SCADENZA E NON ABBIAMO CERTEZZE PER LA RIPRESA DEL LAVORO DAL NUOVO ANNO SCOLASTICO.

Vogliamo un lavoro più stabile, basta precarietà! Il servizio di assistenza igienico-personale specializzato deve essere garantito sempre per tutti gli studenti e studentesse disabili delle scuole superiori che ne hanno diritto dall’inizio e per tutto l’anno scolastico. È già stata predisposta dalla Città Metropolitana una programmazione, anche con la Regione Siciliana, per l’anno scolastico prossimo per evitare i problemi annosi di risorse e di tempi che si ripresentano ogni anno? Ad oggi non abbiamo risposte concrete.

A tutti gli Assistenti igienico personale specializzati del bacino deve essere garantito il diritto al lavoro, senza alcuna discriminazione verso le Assistenti donne, a maggioranza nel settore, che non devono essere penalizzate ed escluse dal lavoro, come già gravemente successo, per una presunta e non legittima “questione del genere” che se applicata in modo non consono discrimina di fatto le lavoratrici donne da un lato, e per l’agire delle Cooperative Sociali non trasparente e non in linea con quanto stabilito dalla normativa vigente e non sufficientemente controllato

Occorre abolire la richiesta alle famiglie degli studenti disabili della certificazione UVM come presupposto per erogare il servizio di assistenza perché illegittima, creando peraltro discriminazioni tra gli studenti disabili e il principio di continuità utente/operatrice/operatore deve essere garantito pienamente, così come devono essere aumentate le ore di lavoro settimanali.

E si deve garantire la sostituzione dell’Assistente che deve accompagnare lo studente disabile in caso di gite eliminando invece le attuali modalità che di fatto generano discriminazioni per studentesse e studenti, la copertura delle giornate in cui lo studente si assenta anche con la modalità del recupero, garantendo allo stesso tempo migliori condizioni di salute e sicurezza sul posto di lavoro.

La Regione Siciliana/Enti intermedi devono smetterla di risparmiare soldi per tagliare un servizio essenziale socialmente

SOLDI PER IL LAVORO! NON PER LA GUERRA!

Il governo Meloni sempre più antiproletario e antioperaio dà tutto ai padroni e niente ai lavoratori, ai precari, ai disoccupati; si tratta di un governo sempre più guerrafondaio che continua a stanziare soldi su soldi per la guerra e per le spese militari mentre taglia pesantemente i soldi per la scuola, per la sanità, per i servizi sociali, per non parlare dei salari che sono ridotti al minimo e mangiati dal caroprezzi e carovita: noi precarie e precari con 700/750 euro di salario sopravviviamo a fatica e siamo costrette/i anche a doppi lavori iperprecari e sottopagati.

E NON VENITECI A CHIEDERE IL VOTO!

PRECARI COOP SOCIALI ASSISTENTI IGIENICO PERSONALE

Slai Cobas sc Palermo Via M. Cipolla 93 cobas_slai_palermo@libero.it

23 maggio - Incidente in un cantiere della metro a Napoli: morto un operaio di 63 anni, feriti due colleghi. Ennesimo omicidio operaio in un cantiere pubblico

 

di F. Q. | 22 Maggio 2024

Un altro morto sul lavoro, ancora in un cantiere pubblico. A morire questa volta un operaio di 63 anni, Antonio Russo, che da settembre sarebbe stato in pensione. La sua vita è invece finita schiacciata lungo una galleria in costruzione dentro il cantiere della metropolitana di Napoli che collegherà Capodichino a Poggioreale. Era un dipendente di Sinergo, che sta realizzando i lavori del treno sotterraneo, come anche i due suoi colleghi feriti, uno dei quali in maniera grave. Non è ancora chiara la dinamica dell’incidente: dovrà essere chiarita dalla procura di Napoli ha aperto un’inchiesta, delegata alla polizia giudiziaria dello Spisal che si occupano di sicurezza sui luoghi di lavoro.

Fonti del Comune di Napoli spiegano che a provocare l’incidente, avvenuto all’altezza di via Ruffo di Calabria, sarebbe stato l’impatto di un carrello fuori controllo. “Forse c’è stato un guasto ai freni” all’origine dell’incidente, ha spiegato il sindaco Gaetano Manfredi aggiungendo che forse per questo motivo si sarebbe perso il controllo di “un locomotore che stava trasportando un carrello”. Uno degli operai si è lanciato, Russo e il ferito più grave sono invece rimasti a bordo e si sono schiantati contro la parete.



 

22 maggio - dal blog tarantocontro: Taranto - le lavoratrici degli asili nido riprendono la lotta

 

Le lavoratrici e lavoratori degli asili nido di Taranto terranno giovedì 23 maggio un presidio/assemblea pubblica dalle ore 9,30 sotto Palazzo di città.

BASTA CON LA FATICA E I SALARI MINIMI!

Chiediamo:

- aumento dell'orario di lavoro nel prossimo contratto d'appalto;

- attività lavorativa in tutti i due prossimi mesi estivi;

- inserimento dell'applicazione di un salario minimo garantito, almeno 9 euro netti all'ora, nel contratto d'appalto - così come stanno facendo altre amministrazioni comunali;

- attrezzature e materiali idonei per la nostra sicurezza e la salute.
Inoltre, in riferimento alla mozione votata a maggioranza nel Consiglio comunale e relativa alla procedura di internalizzazione dei servizi pubblici essenziali - come gli asili, pretendiamo che si passi dalle parole ai fatti.

ESPRIMIAMO LA NOSTRA TOTALE SOLIDARIETÀ ALLA BATTAGLIA DEI GENITORI DEI BAMBINI CONTRO L'ENORME AUMENTO DELLE TARIFFE - GLI ASILI NIDO DEVONO ESSERE GRATUITI! 

Lavoratrici e lavoratori pulizie/ausiliariato - Slai Cobas sc Taranto


 

22 maggio - info Stellantis/Atessa: I medici competenti della Sevel-Stellantis non effettuano la sorveglianza sanitaria a migliaia di lavoratori: Usb e lo Slai-Cobas, li denuncia all’Ordine dei medici

 

Atessa,

Alla Sevel di Atessa migliaia di lavoratori e lavoratrici sono costretti a lavorare a ritmi intensi, in particolare sulle linee di assemblaggio, per produrre un numero sempre maggiore di furgoni ducato; ma la velocità dei movimenti, associata alle posture a rischio, in particolare le braccia sollevate, ed all’applicazione di forza, provocano il sovraccarico biomeccanico delle articolazioni degli arti superiori, con conseguenti patologie muscolo-scheletriche (alle spalle, gomiti, polsi e mani).

Da un’indagine Usb, effettuata su circa il 10% dei lavoratori delle linee di assemblaggio, sono emersi dei dati allarmanti rispetto ai problemi muscolo-scheletrici: il 77% dei lavoratori dichiarano di avere dei problemi-patologie all’articolazione delle spalle (il 55% alle mani, il 44% ai polsi); il 70% dichiarano di avere dei dolori di livello forte e, per poter lavorare, sono costretti ad utilizzare farmaci antidolorifici!

Ma per i medici competenti della Sevel il problema non esiste!

Non esiste perché i tecnici dell’azienda hanno fatto le valutazioni dei rischi muscolo-scheletrici e, bontà loro, circa l’80% delle postazioni di lavoro risultano a rischio assente-lieve (fascia verde).

I medici competenti, quindi, con un’interpretazione molto “creativa“ degli obblighi previsti dall’art. 168 del Dlgs 81/08( quello sui rischi muscolo-scheletrici), hanno deciso che l’80% dei lavoratori, nonostante la diffusione dei problemi muscolo-scheletrici, non hanno bisogno della sorveglianza sanitaria (e delle relative visite mediche). Tutto questo perché, dalle “surreali“ valutazione dei rischi aziendali, l’indice  di rischio delle loro postazioni risulta in “fascia verde”.

martedì 21 maggio 2024

21 maggio - info: Genova i portuali contro il sistema di corruzione

Genova. Portuali occupano Palazzo San Giorgio

estratti

* da Il Fatto Quotidiano

Dopo la corruzione la svendita. La vicenda criminale del porto e del sistema politico ed imprenditoriale genovese, del partito unico degli affari che imperversa ovunque, ripropongono un modello che più volte abbiamo sperimentato e vissuto nel paese, sempre con gli stessi risultati. Pessimi.

Il sistema industriale e dei servizi delle Partecipazioni Statali subì scandali e ruberie e, anche usando l’indignazione pubblica verso questa corruzione, fu privatizzato. Oggi il poco che resta di quel sistema, che spesso era la parte tecnologicamente più avanzata del paese, è in mano a multinazionali.

21 maggio - info da Taranto: Ex ILVA - contro i piani di padroni e governo accettati dal sindacalismo confederale e USB serve l'autorganizzazione operaia

 

Sin dal primo momento lo Slai Cobas ha detto che l'amministrazione straordinaria era un rimedio peggiore del male. E quando dicevamo questo non intendevamo certo difendere ArcelorMittal e Morselli: la gestione di ArcelorMittal e della Morselli dell'Ilva di Taranto è stata assolutamente rovinosa per gli interessi degli operai e dei lavoratori e, anche se non è certo un tema a cui siamo affezionati per la situazione generale dell'Ilva, sul piano dei mercati, sul piano delle sue prospettive. Con l'amministrazione straordinaria la situazione è passata nelle mani dirette dello Stato, anzi diremmo, del governo. E il governo la gestisce attraverso un sistema di Commissari capeggiati da Quaranta, un ex amministratore della gestione Riva degli stabilimenti e certamente non ricordato bene da chi ha memoria - perché in questa fabbrica c'è chi ha memoria e chi non ha memoria, chi dice di non sapere ma invece sa - con un ruolo attivo di questo Commissario nelle vicende che hanno portato alle morti degli operai, il 12 giugno in particolare.

Ma la gestione commissariale condivisa e scelta dal governo Meloni/Urso è stata una scelta nello stesso tempo economica, politica e perfino elettorale, visto che l'amministratore delegato attuale, il Commissario per eccellenza dell'Acciaieria, è stato una delle figure presenti che è intervenuto nell'apertura della campagna elettorale del governo Meloni.

lunedì 20 maggio 2024

20 maggio . da tarantocontro: A proposito dell'ordinanza che sospende le provvisionali al processo "Ambiente svenduto" - Alcune considerazioni 'non giuridiche' della rappresentante parte civile Slai Cobas Taranto

L'ordinanza - che riportiamo integrale sotto - scrive: "la decisione di primo grado annovera numerose criticità: - l'estensione della responsabilità civile ad imputati raggiunti da singole contestazioni di reati contro la P.A.... con la conseguenza che, in tal modo, la nozione di danneggiato dal reato è stata estesa in maniera pressochè illimitata;- la previsione di liquidazione di somme di denaro anche per reati già prescritti in primo grado o a parti che non hanno concluso nei confronti di imputati o di responsabilità civile;... la mancanza di qualsiasi motivazione del provvedimento di liquidazione, in ordine alla indicazione della categoria di danno e delle somme ritenute oggetto di accertamento.... in relazione ad importi non rientranti, poichè di gran lunga superiori, nel concetto di "danno prevedibile";... Infine l'aspetto che costituisce imprescindibile rilievo, e che accomuna pressochè tutti i coobbligati, è quello relativo al requisito della gravità del danno arrecato a costoro, da ravvisarsi... sia nell'importo da pagare da ritenersi, in assoluto, così elevato, da incidere sensibilmente sullo stato economico di qualunque persona, sia nel sacrificio imposto agli obbligati... di poter ripetere le somme versate da circa 1500 parti civili, alcune delle quali già decedute e altre dall'incerta individuazione (vale a dire: se gli imputati venissero assolti sarebbe quasi impossibile riuscire a ottenere la restituzione di quei soldi - ndr), non senza considerare i vincoli di destinazione esistenti sulle somme degli enti pubblici...".

1)  Partiamo dall'aspetto che l'ordinanza chiama di "imprescindibile rilievo". Il presidente della Corte d'appello si preoccupa per il peso "economico" verso gli imputati se dovessero pagare questa provvisionale o per l'impossibilità di un recupero di queste somme nel caso venissero assolti - e qui la Corte, mentre critica la sentenza di 1° grado perchè "accomuna pressochè tutti i coobbligati", non fa essa distinzione tra gli imputati ma ugualmente li accomuna (dai Riva, dalle società dei Riva ad imputati minori). Ma, domanda: neanche i Riva e le loro società che hanno fatto grossi profitti sullo sfruttamento e la morte di operai e di tanti cittadini di Taranto, e che ora nascondono i loro soldi, debbono pagare la provvisionale; quando i lavoratori, i cittadini hanno dovuto spendere migliaia e migliaia di euro per curarsi, per cercare di sopravvivere ?

2) Rispetto agli Enti pubblici, questa ordinanza già scrive che le loro sommne sono vincolate da "vincoli di destinazione"; quindi La corte dice alle parti civili che a questi enti non si potrà chiedere alcun risarcimento, nè ora, nè dopo?

3) Si critica che la sentenza di primo grado nel quantificare una provvisionale uguale per tutte le parti civili non è entrata nel merito, non ha distinto tra posizioni e reati. Ma si tratta appunto di una "provvisionale", non certo del risarcimento totale e finale. Anche altre sentenze di questo genere in altri importanti processi hanno stabilito una provvisionale senza entrare nel merito.

Questa contestazione della Corte d'appello sembra esser volta - come hanno scritto altri commentatori sulla stampa - a cominciare a demolire la sentenza di primo grado - e non a caso, i legali degli imputati, come si è visto all'udienza di venerdì, avevano sorrisi soddisfatti alla lettura dell'ordinanza.

domenica 19 maggio 2024

19 maggio - ENNESIMO WEEKEND, SPECCHIO DI QUESTO SISTEMA, DELL'ORRORE DELLE STRAGI SUL LAVORO. dal blog di C. Soricelli

domenica 19 maggio 2024

Dopo la terribile morti di due giorni fa di Alessandro, anche ieri 4 morti sui luoghi di lavoro, tra questi un 17enne 

 Alessandro è morto dissanguato lavorando in nero, con la gola recisa da una lastra di lamiera, Ieri ha perso la vita Giuseppe Cocciapaglia di soli 17anni, un tragico destino del povero giovane pastore, morto colpito da un fulmine mentre col papà portava al pascolo un gregge nel barese. dopo il morto del bracciante schiacciato dal trattore il giorno prima in provincia di Catania, ieri è morto nello stesso orribile modo Giovanni Notte nel molisano, già 50 gli schiacciati dal trattore dall'inzio dell'anno, ma nessuno è interessato a questa strage nella strage che ha mietuto 167 vittime nel 2023 e oltre 2600 da quando ho inziato a monitorare i morti sul lavoro nel 2008 e questo nonostante aver spedito a tutti i livelli migliaia di mail. La quarta vittima è un autotrasportatore che aveva cercato di sistemare il carico in autostrada e che viene travolto

Vittorio Cetrone è morto cadendo da una finestra che aveva cercato di riparare. Nella foto il bracciante Giovanni Zumbo morto schiacciato dal trattore 

 sabato 18 maggio 2024

Alessandro muore a 22 anni dissanguato da una lastra caduta da una carrucola in un cantiere, sembra lavorasse in nero, i famigliari lo hanno denunciato attraverso gli avvocati. E ora che succede?



19 maggio - Ancora sulla strage di Brandizzo, l'accusa dei parenti delle vittime l'accusa a questo governo e alle sue politiche causa di queste stragi: “UNA VERGOGNA DI STATO”

 stralci da Operai Contro

Sono i parenti dei 5 operai uccisi a Brandizzo a gridare dalla rabbia: i responsabili della ditta che li aveva mandati allo sbaraglio sui binari si sono riciclati costituendo una nuova azienda che lavora ancora per le ferrovie italiane

......i dirigenti della SIGIFER l’azienda esclusa dagli appalti di RFI (Rete ferroviaria italiana) dello Stato, sotto inchiesta dopo il disastro ferroviario che il 31 agosto scorso ha travolto e ucciso 5 operai sui binari a Brandizzo – questi dirigenti dicevamo – ancora indagati dalla procura di Ivrea, si sono “autoassolti” dalle proprie responsabilità in quella strage, e riciclati costituendo una nuova azienda, la STARFER, di cui, anche in questa ne sono i dirigenti.
Con 20mila euro (ventimila euro) versati come capitale sociale, i dirigenti della nuova azienda, raggirano il fermo avuto con quella vecchia, e tornano “slavati e ripuliti” nei sub appalti di RFI.

....

“E’ una vergogna di Stato. Non dovevano permettere tutto questo”. A gridare giustamente allo scandalo, non sono i partiti impegnati nell’evanescente passerella per le elezioni europee, e dalle formali proteste sindacali, si dissociano Cisl e Uil che in nome dell’occupazione hanno pure avallato l’operazione.
A farsi sentire è l’incontenibile rabbia dei parenti dei 5 operai che sui binari hanno lasciato la vita.
“Dov’è ora Matteo Salvini che voleva chiarezza nei giorni successivi la disgrazia?” è lo sgomento del fratello di Giuseppe Aversa 49 anni, uno dei 5 operai morti sui binari.
“Non si può dare lavoro a chi ha ucciso 5 vite. Mi domando come possa un indagato prendere appalti pubblici”, incalza Massimo Laganà, padre di Kevin che a 22 anni ha lasciato la vita sui binari di Brandizzo. E ancora Laganà: “Siamo delusi dallo Stato. Alle istituzioni non frega davvero nulla”. Rosalba Faraci mamma di Michael Zanera morto a 34 anni sui binari di Brandizzo, si domanda incredula: “Vorrei proprio capire come facciano a lavorare, e sotto un altro nome” (essendo indagati come dirigenti nello stesso lavoro ndr). Dello stesso tono le considerazioni di altri parenti.
Evidentemente i dirigenti indagati della SIGIFER, hanno avuto rassicurazioni da qualcuno del governo, che costituendo una nuova azienda avrebbero indirettamente ottenuto di lavorare ancora per i sub appalti.
Il ministro di pertinenza Salvini, con la nidiata di governo è il primo responsabile. Lui è il “datore di lavoro” degli appalti nelle ferrovie, lui ha voluto i subappalti a cascata che ne discendono, nelle ferrovie e in tutti i settori, lui è il responsabile di RFI in qualità di ministro dei Trasporti e infrastrutture, lui che – non meno grave – riveste anche la carica di vice presidente del Consiglio del governo Meloni.

sabato 18 maggio 2024

18 maggio - dal blog tarantocontro: COMUNICATO PROCESSO "AMBIENTE SVENDUTO"

Il Processo d'appello "Ambiente svenduto" di Taranto parte male - un primo segnale negativo anche per il futuro? 

Lo Slai Cobas e le parti civili da esso organizzate esprimono una valutazione nettamente negativa dell'udienza di ieri al processo "Ambiente svenduto".

Con un'ordinanza il presidente della Corte d'appello, Giud. Del Coco, ha sospeso l'esecutività della provvisionale stabilita per tutte le parti civili dalla sentenza di primo grado - aderendo alla richiesta dei legali degli imputati fatta nell'udienza del 19/4.

Una decisione, tra l'altro improvvisa, che ci si aspettava che, comunque, come aveva detto nella prima udienza lo stesso Giudice, doveva essere parte delle decisioni dell'ultima udienza di questa fase, quella del 12 luglio. Una decisione che ha anche sottratto agli avvocati di parte civile e ai PM la necessaria e normale replica su questa richiesta di sospensiva da parte dei legali degli imputati

Questa ordinanza è stata chiaramente accolta con sorrisi e soddisfazione dai legali degli imputati. Di fatto essa è stata un primo segnale positivo verso la difesa degli imputati, e invece uno schiaffo ai tantissimi lavoratori, Ilva, cimiteriali, abitanti dei quartieri inquinati a cui così viene negato anche quel primo risarcimento. E rappresenta oggettivamente una prima messa in discussione della sentenza di primo grado.

Perchè questa fretta, e questa decisione? Così oggettivamente si è condizionato, indirizzato in un senso pro difesa imputati e anti sentenza di primo grado il processo. D'altra parte l'ordinanza non si è limitata a sospendere l'esecutività della provvisionale, l'ha motivata ampiamente con argomentazioni che entrano nel merito e contestano le decisioni della sentenza precedente. Quindi si è già cominciato a demolire quella sentenza. Che succederà sulle condanne stabilite in 1° grado?

La provvisionale è normale per legge a fronte di processi grossi, che riguardano tante persone, e lunghi - e mai un processo è stato e sarà grande e lungo come questo di "Ambiente svenduto" - La decisione invece di fare un'ordinanza contraria, a premessa della seconda udienza è una "novità" processuale; quindi oggettivamente un segnale negativo anche per il futuro, per la giustizia che chiedono operai e popolazione di Taranto.

Lo Slai Cobas aveva detto nel presidio del 19 aprile all'esterno del Tribunale: "Giustizia e risarcimenti", e già la risposta della Corte è niente per ora risarcimenti, neanche quelli minimi della provvisionale, a lavoratori, cittadini che aspettano dal 2014 che la Magistratura dia "giustizia".

Pesa poi pesantemente da ieri l'azione dei legali degli imputati di chiedere ancora una volta di spostare il processo da Taranto a Potenza. 3 lunghi interventi degli avvocati hanno riproposto questa assurda richiesta, già respinta due volte nel precedente processo.

Questo avvio negativo dell'appello, rende ancora più necessario che questo processo non venga lasciato nelle mani di giudici, avvocati; si sta parlando di centinaia e centinaia di vite di lavoratori, cittadini, bambini, assassinati dai padroni e loro complici politici, istituzionali, si sta parlando della futura difesa della salute, ambiente. E non devono poter decidere contro e sulla testa di operai, cittadini, donne, bambini.

Facciamo appello a tutti ad essere presenti nelle prossime udienze. Questo processo è pubblico e deve rimanere pubblico. Il pubblico deve poter entrare anche in aula. Il divieto attuale è inopportuno, illegittimo!

Lo Slai Cobas e i suoi avvocati faranno già dalla prossima settimana un'istanza alla Corte d'appello perchè il pubblico possa entrare e/o comunque seguire il processo.

Slai Cobas per il sindacato di classe

Parti civili del processo "Ambiente svenduto"

TA. 18.5.24


16 maggio - info solidale: Ansaldo, scontri all'aeroporto: 5 operai condannati

 Ansaldo, cinque lavoratori genovesi condannati per le manifestazioni del 2022

I fatti risalgono al 12 e 13 ottobre di due anni fa quando le proteste portarono anche al blocco dell’aeroporto: le condanne vanno da otto mesi a un anno e due mesi

Il blocco dello scalo aeroportuale genovese era avvenuto dopo una prima giornata di caos causata dalla mancanza di un aumento di capitale e un piano industriale che eliminasse il rischio di cassa integrazione

GENOVA - È arrivata questa mattina la sentenza che condanna cinque lavoratori Ansaldo che parteciparono agli scontri avvenuti all'aeroporto di Genova il 13 ottobre 2022.

Il blocco dello scalo aeroportuale genovese era avvenuto dopo una prima giornata di caos causata dalla mancanza di un aumento di capitale e un piano industriale che eliminasse il rischio di cassa integrazione. La seconda giornata di protesta era invece iniziata prima delle 6, proprio davanti alle portinerie di accesso dell'azienda. Poi una lunga camminata fino alla rotonda Castruccio dove il corteo si è scontrato con i poliziotti del reparto mobile. Il bilancio è stato di tre agenti feriti e 10 operai contusi. Già quel giorno si era saputo che molti dei lavoratori che avevano partecipato ai tafferugli avrebbero rischiato una denuncia, per lesioni o resistenza. Molti altri, invece, per interruzione di pubblico servizio.

mercoledì 15 maggio 2024

15 maggio - info: APPELLO CONFERMA LA LEGITTIMITÀ DI SCIOPERO CONTRO LO SFRUTTAMENTO

 

Oggi la Corte di appello di Brescia ha rigettato il ricorso di penny market per lo sciopero del 1 giugno 2017 dove tutti i lavoratori erano stati assolti in primo grado.

Anche la corte di appello ha confermato la sentenza esprimendosi sul ricorso di penny che chiedeva il risarcimento dei danni. La Corte quindi ritiene legittima l'attività di sciopero posta in essere dai lavoratori.

Una sentenza in netta contraddizione con la decisione di pochi giorni fa sempre del tribunale di Brescia che ha invece ritenuto illegittima l'attività di sciopero con picchettaggio.

Peraltro si tratta di procedimenti che vedono coinvolte le stesse parti ma solo con date diverse. Tra 40 GG verrà depositata la motivazione. Comunque un ottimo precedente per la decisione futura in appello per l'altro procedimento.

lunedì 13 maggio 2024

13 maggio - SINDACALISMO DI BASE e G7 di PUGLIA. INVITO

 

Ai compagni del sindacalismo di base e di classe

Ci sembra necessario e opportuno fare una riunione telematica nazionale del sindacalismo di base e di classe sul prossimo G7 in Puglia del 13 - 15 giugno - ci sembra che ci tocchi di proporla - centrata sul che fare.

Noi proporremmo una giornata di mobilitazione nazionale da farsi su posti di lavoro e territorio per il 13 giugno giovedì e primo giorno del vertice e chiaramente una partecipazione alla/alle iniziative del 15 nei pressi del vertice, iniziative che si stanno già discutendo in Puglia.

La riunione la proponiamo max per venerdì 24 maggio - fateci sapere.


Slai Cobas sc Taranto

domenica 12 maggio 2024

12 maggio - info solidale: Solidarietà a Giovanni Iozzoli

di Redazione

Il giorno 7 maggio 2024 il Tribunale di Modena ha condannato Giovanni Iozzoli, scrittore, delegato sindacale e redattore di “Carmilla online”, al pagamento di circa 20.000 euro (tra risarcimento e spese legali) a favore dell’azienda Italpizza, colosso dell’export agroalimentare emiliano.

Italpizza si era sentita diffamata da un articolo di Iozzoli, pubblicato nel 2019, nel quale si raccontava della durissima vertenza sindacale che aveva costretto l’azienda, per diversi mesi, a un prolungato braccio di ferro con le sue maestranze. Al centro della vertenza il lavoro povero, precario, gli appalti interni e i contratti inadeguati: cioè l’eterna ricetta della “competitività” all’italiana.

Il racconto di quella lotta, prodotto da Iozzoli, ha portato a una denuncia per diffamazione aggravata da parte di Italpizza; il primo grado di giudizio si è concluso con la pesante condanna emessa ai danni di un cittadino non tutelato da alcun ordine professionale – reo solo di aver osato criticare le politiche occupazionali e le relazioni sindacali, promosse da un gigante industriale.

Questo esito rappresenta l’ennesimo tentativo di soffocare la visibilità del conflitto sociale e l’interesse collettivo, che senza critica e presa di parola risulterebbero fortemente compromessi. Sentenze come queste hanno un solo effetto: inibire il lavoro d’inchiesta, di denuncia pubblica e di produzione culturale, qualora tocchino gli interessi di quei potentati industriali e finanziari che oggi rivendicano mano libera o possibilità di condizionamento – non solo nell’azione economica, ma anche nel governo dei territori, nel controllo dell’opinione pubblica e alla lunga, a questo punto, nel lavoro culturale.

Chiediamo alle forze politiche, sindacali, associative, alle espressioni della società civile, dei movimenti e della cultura, una presa di posizione chiara in difesa della libertà di parola: esprimere solidarietà a Iozzoli, in questo momento, vuol dire difendere la libertà di tutti e di tutte.

Raccontare il conflitto, i bisogni negati e le ragioni del lavoro, è oggi un imperativo civile a cui non ci si può sottrarre.

Chiamiamo a un pronunciamento pubblico a sostegno di Giovanni e del diritto di espressione.

Questo il link per esprimere solidarietà a Giovanni

ATTENZIONE: NON SONO RICHIESTE DONAZIONI
NON SI RACCOLGONO FONDI CON QUESTA PETIZIONE


sabato 11 maggio 2024

11 maggio - info solidale: La solidarietà ai familiari delle Vittime è un dovere! Le sentenze giudiziarie sono una vergogna!

 

Martedì 7 maggio si è tenuta a Roma l'udienza di Cassazione del processo (filone bis, riguardante la collocazione, la costruzione e la progettazione della Torre) per il crollo della Torre Piloti di Genova che ha causato la morte di 9 persone. Il 7 maggio, proprio nell' undicesimo anniversario del crollo, avvenuto il 7 maggio 2013.

Da Viareggio presenti in 8, per essere vicini ad Adele Chiello, mamma di Giuseppe Tusa.

Alla fine della giornata, la sentenza: confermate le assoluzioni (già decretate in appello, l'accusa era di omicidio colposo plurimo) per tutti gli imputati (6: progettisti, componenti del Consiglio superiore dei lavori pubblici, il comandante dei piloti e dell'ammiraglio Angrisano, allora comandante della Capitaneria di Porto ed ex comandante generale delle capitanerie di porto. Respinti i ricorsi della Procura generale e della parte civile, Adele, mamma di Giuseppe.

Il “Messaggeromarittimo.it” scrive “GENOVA - L’ex comandante generale delle Capitanerie di porto e già comandante del porto di Genova, Felicio Angrisano, e i responsabili della costruzione della torre dei Piloti del porto di Genova per il crollo del manufatto provocato il 7 Maggio 2013 dall’urto della nave portacontenitori Jolly Nero, “hanno potuto finalmente deporre la croce che per oltre dieci anni avevano saputo portare con ammirevole dignità, ma non senza sofferenza.” Pronunciandosi infatti definitivamente, la IV sezione della Corte di Cassazione ieri ha deciso per il rigetto dei ricorsi in appello presentati dal Procuratore generale della Corte di appello di Genova e da una delle parti civili avverso la sentenza di assoluzione che la Corte di Appello stessa aveva pronunciato il 10 Marzo 2023”.

Come commenta Adele, “E' lui la vittima...”

Per quanto riguarda il filone principale del processo, quello della portacontainer Jolly Nero la cui manovra ha causato l'abbattimento della Torre: a ottobre 2023, era diventata definitiva la condanna per il comandante (7 anni), il primo ufficiale (5 anni) e il direttore di macchina del cargo (4 anni).

Assoluzione per l'armatore della Messina, Giampaolo Olmetti. Adele dopo quella sentenza: “L’Italia tutta, per lungo e per largo, ha il primato per processi con la stessa causa, senza aver dato vera giustizia alle vittime e sopratutto senza aver punito i veri autori responsabili, come la Società Messina, gli armatori della flotta navale, vecchia con 40 anni di navigazioni."



giovedì 9 maggio 2024

9 maggio - info da tarantocontro: Premi al Film "Palazzina Laf" - Ma al Convegno Ilva del 19 aprile hanno parlato i veri protagonisti: i lavoratori

Lo abbiamo detto: Il film ha il merito di riportare finalmente alla luce la vicenda drammatica della "Palazzina LAF" all'Ilva di Taranto - da essa e per essa per la prima volta in Italia viene formulato il reato di mobbing.

Ma nel film i lavoratori vengono presentati solo come "vittime", schiacciati dal "dominio" del sistema Riva

I lavoratori confinati nella Palazzina Laf in realtà fecero una forte ed esemplare protesta, una occupazione della Direzione dell'Ilva, sostenuta solo dallo Slai Cobas sc; ma soprattutto nel lungo processo che seguì trasformarono il Tribunale in una arena di forte atto di accusa (processo conclusosi peraltro con una grossa condanna a Riva) con dure, implacabili testimonianze/denunce del perchè erano stati confinati nella Palazzina Laf, tutto quello che aveva significato la Palazzina Laf per loro e le loro famiglie, e di cosa era il "sistema di padron Riva".


Alcuni dei lavoratori confinati nella Palazzina Laf sono attualmente parti civili con lo Slai Cobas nel processo Ilva "Ambiente svenduto".

Il 19 aprile, giorno di riapertura del processo Ilva si è tenuto anche un importante Convegno.

RIPORTIAMO L'INTERVENTO DI UNO DEI LAVORATORI PROTAGONISTI DELLA "PALAZZINA LAF"

9 maggio - L'OSCENA "GIUSTIZIA" DI QUESTO SISTEMA: da C. Soricelli - Quando la vita di un lavoratore di soli 23 anni vale un patteggiamento a 8 mesi con la condizionale, è quello che hanno proposto i due inquisiti per la sua morte.

 

Simone Ferri, un giovane operaio di 23 anni perse la vita il 26 maggio 2022, cadendo da un tetto di un capannone. Accusati di omicidio colposo hanno chiesto come condanna un patteggiamento di otto mesi. Nella foto Simone Ferri morto a 23 anni cadendo da un tetto

L'UNICA GIUSTIZIA È QUELLA PROLETARIA

9 maggio - DA PALERMO: FERMIAMO LE STRAGI

 

Comunicato 
Da Casteldaccia/Palermo ad ogni luogo di lavoro: fermiamo le stragi 
di operai e lavoratori per il profitto
A Casteldaccia in provincia di Palermo sono morti lunedì 5 operai
 mentre lavoravano alla riparazione di un guasto di acque reflue in un
 tombino. I primi sono morti immediatamente appena sono scesi nel vano 
a causa dell’idrogeno solforato che saturava il locale.
5 operai morti più 1 operaio ricoverato in gravi condizioni e 3 salvati 
miracolosamente perché rimasti fuori. Mandati a morire! perché non si 
può parlare di un “caso”, di una “disgrazia”, ma si deve parlare 
chiaramente di un’altra strage operai annunciata connessa strettamente
 ad un deliberato sistema capitalista-imperialista che produce morti su
 morti sul lavoro e da lavoro: erano senza l’attrezzatura adeguata per 
fare questo tipo di lavoro: 
“Se ci fossero state le protezioni” – dice uno dei vigili del fuoco 
quando siamo andati con forte rabbia e dolore sul luogo della strage –
 “questa tragedia non sarebbe successa”… e tante altre tragedie, come tutti
 sappiamo, non sarebbero successe se solo si utilizzassero gli strumenti 
di protezione… che non riescono, però, a “proteggere” dalle condizioni 
generali in cui i lavoratori sono costretti a lavorare, dalla precarietà 
diffusa (tra i lavoratori uno era interinale), dal sistema bastardo degli
 appalti e dei subappalti, questi operai, infatti, 
erano impiegati in una ditta che a sua volta aveva ricevuto l’incarico da 
un’altra ditta di appalto… 
Quindi l’ennesima strage voluta da chi dà lavori in appalto, in questo 
caso la municipalizzata di Palermo Amap, e questo è un sistema di lavoro 
che produce più morti in assoluto: appalti, subappalti al massimo ribasso!
E chiunque abbia dato quest'appalto è responsabile di queste morti,
 chiunque dei padroni della ditta abbia evitato di fare alcun tipo di 
controllo su questo lavoro è responsabile di queste morti operaie. 
È responsabile chiunque ne parla adesso con parole forti che sono le 
stesse da Mattarella alla fascista Meloni che è al governo, che dà sempre 
più mano libera a padroni e a padroncini, ai sindacati confederali che 
ancora una volta piangono lacrime di coccodrillo, limitandosi a proclamare 
come a Palermo uno sciopero di 4 ore, ben poca cosa! senza fare nulla di 
serio poi ogni giorno contro padroni e governo, accompagnando di fatto in 
maniera più o meno organica lo smantellamento e svuotamento dei diritti dei
 lavoratori . Tutta ipocrisia che ha attraversato tutte le stragi di 
quest'anno che stanno diventando di una frequenza assoluta. 
Una guerra contro i lavoratori, gli operai! Guerra non dichiarata ma 
condotta e che produce morti come in guerra. Una guerra basata sul profitto
 e lo sfruttamento di questo sistema capitalistico fino ad uccidere gli 
operai, a spezzare vite, una guerra che al contrario di ciò che dicono le 
statistiche ufficiali, dall’inizio dell’anno ha fatto già quasi 400 morti 
sul lavoro e quasi 200 in itinere (Osservatorio di Carlo Soricelli di 
Bologna)!Cifre che si affrontano con la stessa ipocrisia di chi parla di 
nuove leggi ma poi non vi è nessun serio intervento partendo dagli 
interventi più semplici e immediatamente fattibili, come la postazione fissa
 ispettiva all’interno delle grandi fabbriche, la corsia preferenziale nei 
processi per infortuni e morti sul lavoro, un potere reale dei rappresentanti 
della  sicurezza, limite di 25 anni di lavoro, per esempio, per gli operai
 della siderurgia (acciaierie-fonderie…)…
Proposte portate avanti da anni da chi vuole costruire una Rete nazionale
 per la salute e sicurezza nei posti di lavoro e nel territorio, ma proposte
 così “semplici” che la borghesia al potere non vuole naturalmente sentire! 
Le cose possono iniziare a cambiare solo se gli operai, i lavoratori, le 
lavoratrici danno vita ad una lotta presa nelle loro mani riorganizzandosi,
 dalle necessità più immediate e urgenti ad una visione più ampia che deve 
necessariamente mettere in campo la lotta più generale contro il governo 
dei padroni, oggi rappresentato dalla ala più reazionaria della borghesia,
 contro sistema sociale capitalistico di sfruttamento della maggioranza 
degli operai fino ad ucciderli per la sete insaziabile di profitto dei 
padroni che non può essere migliorato ma spazzato via. 
Slai Cobas per il sindacato di classe Palermo.