a Lorenzo, a Giuliano e Giuseppe, assassinati dallo sfruttamento a costo zero che l'alternanza scuola/lavoro produce e l'impunità per imprese e governo che legifera
Sono arrivate le condanne in primo grado per l’omicidio sul lavoro dello studente Lorenzo Parelli, morto a 18 anni in un’azienda mentre svolgeva l’ultimo giorno di PCTO, lo stage scolastico.
Tre anni di reclusione per Claudio Morandini, l’operaio che quel giorno era affiancato allo studente e che si era allontanato dalla postazione, e due anni e quattro mesi per Emanuele De Cillia, il tutor aziendale, assente il giorno dell’incidente a causa del Covid. Accettato il patteggiamento di tre anni per l’imprenditore Pietro Schneider e una sanzione di 23 mila euro per la sua azienda.
Era il 21 gennaio 2022 quando Lorenzo Parelli, uno studente di soli 18 anni, all’ultimo giorno di alternanza scuola/lavoro, moriva in un’azienda di Lauzacco (Udine). Lorenzo venne schiacciato da una putrella cadutagli addosso durante dei lavori di carpenteria metallica.
Non fu “solo” l’ennesimo omicidio sul lavoro. Da lì a pochi mesi morirono altri due studenti durante i PCTO, la cosidetta “alternanza scuola-lavoro”: Giuliano De Seta, 18 anni, studente al quarto giorno di stage lavorativo, moriva mentre si trovava dentro la Bc Service, di Noventa di Piave (Venezia) schiacciato da una pesante lastra di ferro; Giuseppe Lenoci, 16 anni, moriva a bordo di un furgone impegnato in un percorso di formazione professionale svolto al CFP di Fermo per un’azienda termoidraulica quando a Serra de Conti (Ancona).
Il 2022 fu un anno segnato da ampie proteste studentesche all’interno degli istituti scolastici italiani, piegati dal peridio pandemico della didattica a distanza. Le morti dei giovanissimi studenti durante i PCTO innescarono una serie di occupazioni e manifestazioni che chiedevano l’abolizione dell’alternanza scuola/lavoro. La risposta fuorono manganellate, arresti e denunce.
Nessun commento:
Posta un commento