Anna fa l’operaia da otto anni, la sua vicenda è attraversata dalla repressione padronale, quella che il governo della Meloni copre e alimenta con la sua natura fascista e lo farà ancora di più con l’effetto dei decreti sicurezza 1660 all’esame al senato, ma è principalmente una storia di ribellione al ricatto e all’incertezza di otto anni di lavoro precario interrotto per ritorsione, ‘se vuoi il contatto…’ , a condizioni sempre più dure, ad una paga operaia misera di poco più di mille euro, tartassata dal contratto Agricolo Fluorovivaista, frutto avvelenato della cogestione padroni/Cgil Cisl Uil degli operai del settore IV Gamma, quella delle insalate pronte in busta, che porta in fabbrica letteralmente la condizione dei campi. È l’analogo in stile fai da te, del sistema di intermediazione della manodopera degli appalti e delle coop e del Multiservizi.
Quella è la porta se non vi va bene. Posso trovare una scimmia per caricare le macchine. Se dai i contratti poi gli operai fanno quello che vogliono... fraseologia da ducetto che affianca il ritmo vorticoso delle macchine, controllato dai computer che registrano e codificano ogni minima interruzione. E chi si ferma paga, chi non tiene i ritmi, chi non si sottomette, viene ripreso ad urla o segnalato dalla rete di capetti e punito con il temuto messaggio whatsapp che arriva a tradimento: ‘domani non c’è lavoro stati a casa’. Niente lavoro niente paga.
Delle condizioni della fabbrica se ne è parlato poco tempo fa in una partecipata assemblea, assieme agli effetti sui proletari delle politiche di padroni e governo nella vita come nel lavoro, e del fatto che è ora che siano gli operai ad organizzarsi per produrre ‘i loro effetti’ contro questo sistema di sfruttamento, contro la guerra imperialista e il suo progressivo allargamento su scala internazionale, e il governo Meloni, fascista e imperialista sempre più attivo in gran parte dei conflitti.Lo sciopero ‘per Anna’ è stata una prima positiva prova sul campo, che proseguirà con nuove iniziative dentro e fuori la fabbrica per il suo ritorno in fabbrica a testa alta. Tocca una tocca tutti.
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