Lo Slai Cobas aderisce e partecipa allo sciopero del 28 del sindacalismo di base e di classe e aderirà e parteciperà allo sciopero del 12 dicembre della CGIL
Dobbiamo
fare una attività di informazione e controinformazione sulla
finanziaria nelle fabbriche e verso i lavoratori in lotta con
volantini - ORE12 Controinformazione rossoperaia - locandine - comizi
volanti, ecc. unendo alla battaglia generale contro la finanziaria di
guerra/l'economia di guerra/l'attacco ai lavoratori su salari,
lavoro, sanità, tasse, casa ecc., contro la repressione e l'attacco
al diritto di sciopero e di manifestazione, contro la complicità di
padroni e governo nel genocidio del popolo palestinese,
le
piattaforme e le rivendicazioni specifiche che stiamo sostenendo
nelle fabbriche e posti di lavoro dove siamo presenti.
Invitiamo
a partecipare alle iniziative per il 28 ove vi fossero
manifestazioni unitarie del sindacalismo di base - ove non c’è
ne sono facciamo presidi autonomi alle fabbriche il giorno dello
sciopero e se ci sono le condizioni, iniziative autonome a Comuni e
Prefetture - in particolare a Milano-Bergamo/Palermo/Taranto. In
queste iniziative lavoriamo per un vero sciopero generale che
blocchi realmente la produzione, i posti di lavoro e di conseguenza
anche strade, mezzi di trasporto, ecc, che possa portare risultati
concreti a lavoratori e masse popolari e crei le condizioni
per la caduta del governo Meloni.
Critichiamo i vertici sindacali
Uil/Cgil/Usb (la Cisl è già passata armi e bagagli con il governo)
che non vogliono questo sciopero generale unitario, unico strumento
per realizzare realmente le parole d'ordini 'blocchiamo tutto',
'rivolta sociale'.
Questi gruppi dirigenti non vogliono lo sciopero unitario per volontà di egemonismo e subordinazione delle lotte dei lavoratori ai fini di politiche di sostegno all'opposizione parlamentare e/o comunque a politiche elettorali e riformiste.
Noi siamo per la massima opposizione proletaria e popolare che polarizzi lo scontro sociale e di classe, fino al cambiamento dei rapporti di forza tra borghesia e proletariato e tra masse popolari e stato del capitale, governo dei padroni fascio/guerrafondaio antioperaio e antipopolare della Meloni, per costruire in prospettiva l'alternativa di un governo operaio anticapitalista antifascista antimperialista.

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