domenica 31 maggio 2015

31 maggio - Ad Expo la questura, la digos, oltre a decidere chi deve lavorare, impedisce volantinaggio informativo sulle condizioni di lavoro schiavistico



Impedito dalla Polizia un volantinaggio sulle condizioni di lavoro in Expo
da lavoroexpo2015.com 

Oggi gli attivisti del Centro Sociale SOS Fornace, di San Precario e della Rete No Expohanno fatto visita agli ingressi di Expo 2015 per distribuire alle lavoratrici e ai lavoratori un volantino in cui venivano denunciate le condizioni di lavoro all’interno del sito: stipendi da fame, contratti pirata, turni massacranti, sfruttamento dei volontari e, non plus ultra, licenziamenti politici. Un mondo sommerso che vorremmo tentare di far uscire allo scoperto attivando i lavoratori per far valere i propri diritti anche all’interno di questa “area di interesse strategico nazionale”.
Dopo aver iniziato a diffondere il materiale informativo all’ingresso Fiorenza, ci spostiamo a Triulza e, dopo una mezz’oretta di volantinaggio, veniamo disturbati dalle indebite interferenze di solerti funzionari di Polizia, spalleggiati da Carabinieri e non meglio identificato personale di Expo, che intervengono cercando di impedire il volantinaggio e il contatto coi lavoratori. Un semplice volantinaggio si trasforma così in un pietoso teatrino di 2 ore, nella più totale confusione dei ruoli e della catena di comando così come nel più ampio margine di discrezionalità da parte dei funzionari di polizia. Intimati a sospendere il volantinaggio, ci rifiutiamo adducendo la volontà di voler portare a conoscenza i lavoratori di Expo delle azioni che stiamo mettendo in campo a tutela dei propri diritti, invitandoli ad esempio a denunciare casi di discriminazione come nel caso di licenziamenti condotti sulla base di schedature politiche della Questura. Alle nostre rimostranze, le forze dell’ordine rispondono procedendo all’identificazione degli attivisti presenti, mentre vengono allontanati giornalisti e semplici curiosi che chiedevano informazioni su quanto stava accadendo.
Quanto avvenuto oggi è l’ennesima dimostrazione di come Expo 2015 rappresenti uno “stato di eccezione” che di fatto sospende le garanzie democratiche sul nostro territorio in virtù della “rilevanza strategica nazionale” accordata all’evento, alla quale viene sacrificata persino lo stato di diritto.
Nonostante i tentativi di tapparci la bocca e di intimidire i lavoratori, siamo felici di poter dire che già qualche ora dopo la fine forzata del volantinaggio abbiamo incassato il contatto di una lavoratrice di Expo. Con la giornata odierna il Punto San Precario Rho-Fiera apre le porte del proprio Sportello biosindacale anche alle lavoratrici e ai lavoratori di Expo 2015 e lancia il suo blog 
www.lavoroexpo2015.com, un sito di controinformazione votato al conflitto dentro l’Esposizione universale. Invitiamo perciò tutte le precarie e i precari di Expo, siano essi lavoratori, volontari, tirocinanti, stagisti, a contattarci: vogliamo ricostruire attraverso un’inchiesta attiva che cosa sta accadendo all’interno di Expo 2015 in ambito lavorativo, per poi attivare vertenze individuali e collettive che restituiscano ai lavoratori diritti e reddito negati.
Centro Sociale SOS Fornace Punto San Precario Rho-Fiera
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Questo è il testo del volantino distribuito oggi:



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