SLAI Cobas per il sindacato di classe
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Al presidente della Regione, Michele Emiliano
Lo Slai cobas per il sindacato di classe di Taranto, a fronte della notizia
stampa circa la tenuta a Taranto venerdì 10 luglio del primo consiglio
regionale, chiede di intervenire allo stesso e/o un incontro, sia per la
problematica dei “cantieri di cittadinanza” su Taranto, sia per la piattaforma
più generale che i Disoccupati Organizzati Slai cobas di Taranto, stanno
sostenendo per il LAVORO, la FORMAZIONE e il SALARIO MINIMO GARANTITO e che in
sintesi riguarda:
- un piano straordinario di assunzione di disoccupati e disoccupate, già formati o da formare con nuovi corsi di formazione, nella raccolta differenziata e nel ciclo rifiuti;
- la previsione negli appalti pubblici, in particolare quelli legati alle bonifiche e risanamento dei quartieri di Taranto, di una clausola sociale che vincoli le ditte vincitrici ad assumere una percentuale dei lavoratori dal bacino dei disoccupati di Taranto;
- un piano di corsi di formazione finalizzati all'occupazione in questi lavori - un percorso già sperimentato positivamente in passato nella nostra città;
- l'istituzione di un salario minimo garantito per i disoccupati, coniugato anche alla formazione o a lavori socialmente utili.
SUI CANTIERI DI
CITTADINANZA vogliamo questa legge regionale venga subito migliorata. Come noi
temevamo fin dall'inizio, questa misura non può costituire, per come è stata
concepita e si tenta di realizzare, neanche una parziale e temporanea risposta
alla gravissima emergenza di lavoro che c'è a Taranto di migliaia e migliaia di
disoccupati, I disoccupati sono “l'ultima ruota del carro” e, nella
situazione in corso di centinaia di licenziamenti in tante realtà di Taranto,
negli appalti pubblici, ecc., e della necessità di trovare soluzioni per questi
lavoratori, i disoccupati, che non hanno alcun ammortizzatore sociale,
rischiano ancora una volta di andare nel dimenticatoio.
Per questo chiediamo
dalla Regione, un rapido intervento:
- che i “cantieri di cittadinanza” riguardino subito una platea molto più ampia di disoccupati, nell'ordine delle centinaia;
- che vengano tolti i criteri restrittivi – in particolare sul reddito familiare, età, titoli di studio;
- che venga ampliato il periodo di lavoro, portandolo ad 1 anno e venga aumentata l'indennità prevista;
- che si favoriscano quei progetti che possono avere un futuro nella nostra città, perchè legati a servizi essenziali, in particolare raccolta differenziata/ciclo rifiuti, lavori di bonifiche, risanamento quartieri.
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