sabato 5 settembre 2015

4 settembre - La lotta degli operai brasiliani: (AGGIORNAMENTO DEL 03/09. SUL NOSTRO TELEMATICO I PRECEDENTI SVILUPPI)



Redazione,
Lunedì 31 agosto, il giorno prima della scadenza prefissata dall’azienda per firmare 1.500 lettere di licenziamento, il sindacato dei metalmeccanici ABC ha sottoscritto, dopo l’approvazione dell’assemblea degli operai, l’accordo con MERCEDES-BENZ che evita tutti i licenziamenti, accettando nei fatti la proposta della controparte, consistente nel taglio dei salari immediato del 10%, contro il 30% minacciato unilaterlamente in prima battuta, e la contemporanea applicazione del programma per la tutela dell’occupazione (Programa de Protecção do Emprego, PPE) consistente nella copertura di metà della percentuale di salario perduto da parte del governo federale dello stato di Sao Paulo. MERCEDES-BENZ è la prima fabbrica ad adottare tale ammortizzatore sociale, approvato appena un mese fa. Il padronato minacciava inoltre l’eliminazione dell’adeguamento salariale all’INPC (Índice Nacional de Preços ao Consumidor, l’equivalente del nostro ISTAT) per il 2016: tale misura viene reintegrata, ma dimezzata ed integrata da un fondo equivalente a 3000 Real, circa 720 euro. La multinazionale tedesca dell’automotive motiva la sua politica di sangue operaio parlando del calo nel mercato interno del 43,1% di vendite di camion e del 28,6% per gli autobus, aggiungendo che le previsioni per il 2016 restano negative. Lo sciopero era partito lunedì 24 agosto conseguentemente all’invio dei telegrammi agli operai che preannunciavano il piano lacrime e sangue. Per tutto il mese l’impianto di São Bernardo do Campo è rimasto nella sostanza inattivo, anche grazie al periodo di ferie. Philipp Schiemer, presidente di MERCEDES-BENZ Brasile, si dice soddisfatto “per un attimo di respiro per l’azienda e per i dipendenti che vivono una grave crisi economica”. Il nuovo contratto integrativo salva gli operai fino al 31 agosto del 2016; stando alle dichiarazioni padronali per l’anno prossimo, il copione si ripresenterà uguale se non addirittura peggiore. Poi passa a dettare l’agenda politica ed economica al governo: “il Paese ha bisogno di misure per uscire dalla recessione, controllando l’inflazione crescente e gli elevati tassi di interesse, in modo da riprendere la crescita economica ed aumentare la fiducia degli investitori a promuovere nuovi affari”. “L’instabilità politica ed economica ci obbliga a limitare gli investimenti nel mercato brasiliano. Tale situazione, se persistente, minaccia in modo serio l’occupazione e le imprese stesse”.

Nessun commento:

Posta un commento