LAVORATORI DELL’ILVA DI GENOVA SONO IN FERMENTO. LA
GIUNTA COMUNALE E’INFASTIDITA
13 gennaio 2016
Lunedì undici gennaio, i lavoratori dello stabilimento
dell’Ilva di Genova Cornigliano, dopo un’assemblea interna alla fabbrica,
lasciano il sito produttivo per percorrere in corteo le strade cittadine.
L’obiettivo della manifestazione è recarsi in
Prefettura per ottenere un incontro con il Governo per avere garanzie sia per
quanto riguarda l’integrazione al reddito e che dal primo gennaio è passata dal
settanta per cento dello stipendio al sessanta e sia per quanto riguarda i
livelli occupazionali, minacciati dalla definitiva cessione della fabbrica ai
privati.
Nel corso della sfilata di protesta, la parte di
lavoratori che si riconosce nella sigla Fiom-Cgil decide di cambiare la sua
meta: invece di raggiungere largo Eros Lanfranco, si ferma in via Garibaldi, la
sede del Comune, dove dà vita all’occupazione ad oltranza del cortile interno.
Il segretario provinciale del su detto sindacato,
Bruno Manganaro, esclama: “La Fiom continuerà l’occupazione di Palazzo Tursi
finchè il prefetto di Genova non ci darà una data precisa per l’incontro con il
governo. Gli impegni non ci interessano, vogliamo certezze”.
Per parte loro, gli altri sindacati confederali si
dichiarano contrari all’occupazione; Antonino Apa, segretario provinciale della
Uilm-Uil, dichiara: “Noi siamo per trovare soluzioni, non per bloccare la città.
La Fiom, senza consultare nessuno, ha convocato uno sciopero e portato avanti
l’occupazione di Palazzo Tursi. Diciamo no al protagonismo”.
Siccome non penso che l’Apa sia realmente così
sprovveduto come vuol far credere, mi pare evidente “dato che sa benissimo che,
senza creare disagi alla popolazione e soprattutto agli amministratori pubblici,
non si ottiene nulla” che il suo sia soltanto l’ennesimo tentativo di
pompieraggio delle lotte.
D’altronde, la presa di posizione “che riproduco qua
sotto” della Giunta comunale denota l’evidente nervosismo di chi si vede
costretto a prendere una posizione, e naturalmente si schiera dalla parte
opposta rispetto alle maestranze metalmeccaniche.
“Le legittime preoccupazioni dei lavoratori Ilva e di
tutta la città per le prospettive dell’azienda e per il salario non
giustificano minimamente l’atto gravissimo e antidemocratico, compiuto sotto l’egida
del sindacato di categoria Fiom, di sfondare le porte e occupare le sedi del
Comune di Genova. Si tratta di un comportamento inaccettabile da ogni punto di
vista, dannoso per gli stessi lavoratori e dal quale, giustamente, si sono
dissociate Fim e Uilm. L’Amministrazione comunale esprime la più netta condanna
per questi fatti”.
D’altra parte, però, la Giunta deve ammettere che
questo atto di forza degli operai ha permesso loro di ottenere la convocazione,
per lunedì diciotto gennaio, del Comitato di Vigilanza in Prefettura alla
presenza di un rappresentante del Governo: se non si fosse proceduto in questo
modo non si sarebbe raggiunto alcun risultato.
Stefano Ghio - Slai Cobas per il sindacato di classe
Alessandria/Genova
Nessun commento:
Posta un commento