Ilva ancora nulla
di fatto: "Sciopero unica soluzione"
martedì, 05 gennaio 2016
“Il
risultato è negativo: alla nostra richiesta di poter far lavorare di più i
dipendenti l’azienda ha risposto che non è in grado di farlo. La mattina
dell’11 gennaio sarà convocata l’assemblea generale dei lavoratori e se non
saranno presentate delle novità, l’unica soluzione rimarrà lo sciopero e il
corteo.”
GENOVA - Incontro questa mattina in
Confindustria sul futuro di Ilva e in particolare sul rispetto dell'accordo di
programma e sui salari. Le
parole di Bruno Manganaro a riguardo, segretario Fiom Cgil Genova. “Il
risultato è negativo: alla nostra richiesta di poter far lavorare di più i
dipendenti l’azienda ha risposto che non è in grado di farlo. La mattina
dell’11 gennaio sarà convocata l’assemblea generale dei lavoratori e se non
saranno presentate delle novità, l’unica soluzione rimarrà lo sciopero e il
corteo.” La richiesta era di avere continuità di reddito per i 1.650
dipendenti dell'Ilva di Cornigliano, visto che nei fatti oggi 750 sono
interessati dai contratti di solidarietà e con il Jobs Act hanno visto scendere
dal 70 al 60% la loro retribuzione e da settembre arriveranno al 50%.
"Finora l'azienda garantiva una settimana di lavoro al mese, quindi si arrivava
all'80% dello stipendio - spiega Manganaro -, abbiamo chiesto che i dipendenti
lavorino una settimana in più al mese per evitare il taglio, che viola
l'accordo di programma". Ma la
risposta è stata negativa: l'Ilva non è in grado di far lavorare di più i
dipendenti ed è saltato alla vigilia di Natale l'emendamento che avrebbe
dovuto stanziare i soldi per integrare il reddito dei lavoratori, come era
scritto nell'accordo di programma che nel 2005 aveva consentito la chiusura
delle lavorazioni a caldo all'Ilva di Cornigliano e che i sindacati continuano
a considerare un patto inviolabile. Ora ne è stato annunciato un altro dai
deputati del Pd per risolvere la situazione, ma col decreto per la cessione del
gruppo Ilva firmato dal governo, non ci sono certezze. Per adesso c'è una
richiesta di manifestazioni di interesse, non è detto che la vendita ci sia -
prosegue Manganaro -, e del resto mi sembrerebbe un pasticcio. Faccio solo
una domanda: Riva rimarrà in silenzio? Come fa il governo a vendere una cosa
che non è sua? Sembra una cosa simile al miliardo e 200 mila euro che contavano
di prendere dalle banche svizzere dopo il sequestro a Riva, poi annullato.
Comunque questo fa parte della discussione nazionale, oggi noi vogliamo sapere
come intendono risolvere il tema dei salari". "Una manifestazione
che si poteva evitare e della quale credo che il Governo si debba assumere la
responsabilità", commenta Edoardo Rixi,assessore allo sviluppo
economico della Regione Liguria. "Credo che il Governo ora debba dare
risposte - continua - noi avevamo risolto il problema già prima di Natale con
un emendamento che è stato stralciato e che dovrebbe andare alla Camera a metà
mese, quindi al Senato a fine gennaio per essere approvato ai primi di
febbraio. Questo, chiaramente, sta creando forti tensioni che noi avremmo
voluto evitare. Avevamo detto di essere disponibili a mettere a disposizione i
fondi della Società per Cornigliano per l'integrazione del reddito, ma questi
devono essere autorizzati dal governo con l'emendamento che avevamo discusso
prima di Natale". "L'avvio della procedura di cessione dell'Ilva
apre una nuova fase per l'azienda, ma sempre su basi di assoluta attenzione nei
confronti dell'ambiente e della salute". È il commento di Gian Luca
Galletti, ministro dell'Ambiente, secondo cui "chi prenderà in mano l'Ilva
sa bene che dovrà essere protagonista, assieme al governo, non solo di un
grande rilancio industriale, ma anche della più grande sfida di
ambientalizzazione oggi presente in Europa. Senza questo obiettivo non può
esserci alcun futuro per l'azienda". "Il procedimento Aia -
prosegue Galletti - sarà condotto con il massimo scrupolo, nel rispetto
delle prescrizioni europee e con la dovuta attenzione verso la specifica realtà
tarantina, come fatto finora. Quello che ci aspettiamo - conclude - sono
proposte ambiziose e percorribili, in cui sia forte e primaria la componente
'green'"
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