giovedì 7 gennaio 2016

5 gennaio - ILVA/GENOVA



Ilva ancora nulla di fatto: "Sciopero unica soluzione"
martedì, 05 gennaio 2016
“Il risultato è negativo: alla nostra richiesta di poter far lavorare di più i dipendenti l’azienda ha risposto che non è in grado di farlo. La mattina dell’11 gennaio sarà convocata l’assemblea generale dei lavoratori e se non saranno presentate delle novità, l’unica soluzione rimarrà lo sciopero e il corteo.”
GENOVA - Incontro questa mattina in Confindustria sul futuro di Ilva e in particolare sul rispetto dell'accordo di programma e sui salari. Le parole di Bruno Manganaro a riguardo, segretario Fiom Cgil Genova. “Il risultato è negativo: alla nostra richiesta di poter far lavorare di più i dipendenti l’azienda ha risposto che non è in grado di farlo. La mattina dell’11 gennaio sarà convocata l’assemblea generale dei lavoratori e se non saranno presentate delle novità, l’unica soluzione rimarrà lo sciopero e il corteo.” La richiesta era di avere continuità di reddito per i 1.650 dipendenti dell'Ilva di Cornigliano, visto che nei fatti oggi 750 sono interessati dai contratti di solidarietà e con il Jobs Act hanno visto scendere dal 70 al 60% la loro retribuzione e da settembre arriveranno al 50%.
"Finora l'azienda garantiva una settimana di lavoro al mese, quindi si arrivava all'80% dello stipendio - spiega Manganaro -, abbiamo chiesto che i dipendenti lavorino una settimana in più al mese per evitare il taglio, che viola l'accordo di programma".  Ma la risposta è stata negativa: l'Ilva non è in grado di far lavorare di più i dipendenti ed è saltato alla vigilia di Natale l'emendamento che avrebbe dovuto stanziare i soldi per integrare il reddito dei lavoratori, come era scritto nell'accordo di programma che nel 2005 aveva consentito la chiusura delle lavorazioni a caldo all'Ilva di Cornigliano e che i sindacati continuano a considerare un patto inviolabile. Ora ne è stato annunciato un altro dai deputati del Pd per risolvere la situazione, ma col decreto per la cessione del gruppo Ilva firmato dal governo, non ci sono certezze. Per adesso c'è una richiesta di manifestazioni di interesse, non è detto che la vendita ci sia - prosegue Manganaro -, e del resto mi sembrerebbe un pasticcio. Faccio solo una domanda: Riva rimarrà in silenzio? Come fa il governo a vendere una cosa che non è sua? Sembra una cosa simile al miliardo e 200 mila euro che contavano di prendere dalle banche svizzere dopo il sequestro a Riva, poi annullato. Comunque questo fa parte della discussione nazionale, oggi noi vogliamo sapere come intendono risolvere il tema dei salari". "Una manifestazione che si poteva evitare e della quale credo che il Governo si debba assumere la responsabilità", commenta Edoardo Rixi,assessore allo sviluppo economico della Regione Liguria. "Credo che il Governo ora debba dare risposte - continua - noi avevamo risolto il problema già prima di Natale con un emendamento che è stato stralciato e che dovrebbe andare alla Camera a metà mese, quindi al Senato a fine gennaio per essere approvato ai primi di febbraio. Questo, chiaramente, sta creando forti tensioni che noi avremmo voluto evitare. Avevamo detto di essere disponibili a mettere a disposizione i fondi della Società per Cornigliano per l'integrazione del reddito, ma questi devono essere autorizzati dal governo con l'emendamento che avevamo discusso prima di Natale". "L'avvio della procedura di cessione dell'Ilva apre una nuova fase per l'azienda, ma sempre su basi di assoluta attenzione nei confronti dell'ambiente e della salute". È il commento di Gian Luca Galletti, ministro dell'Ambiente, secondo cui "chi prenderà in mano l'Ilva sa bene che dovrà essere protagonista, assieme al governo, non solo di un grande rilancio industriale, ma anche della più grande sfida di ambientalizzazione oggi presente in Europa. Senza questo obiettivo non può esserci alcun futuro per l'azienda". "Il procedimento Aia - prosegue Galletti - sarà condotto con il massimo scrupolo, nel rispetto delle prescrizioni europee e con la dovuta attenzione verso la specifica realtà tarantina, come fatto finora. Quello che ci aspettiamo - conclude - sono proposte ambiziose e percorribili, in cui sia forte e primaria la componente 'green'"

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