Teatro di Alessandria: si fa
presto a dire apertura!
Giornali, Tv
locali, servizi televisivi regionali hanno dato notevole risalto alla notizia
della riapertura del Teatro di Alessandria. La notizia ha un che di
sensazionale, tenuto conto che lo stesso è chiuso dal 2010....
ALESSANDRIA
- Il Movimento 5 Stelle Alessandria pone alcuni interrogativi riguardo le fasi
successive alla bonifica del Teatro Comunale, quali il reperimento dei fondi
necessari alla ristrutturazione e la gestione dello stabile, che in qualche
misura potrebbe coinvolgere direttmante i cittadini. Di seguito riportiamo il
comunicato diramato:
Giornali, Tv
locali, servizi televisivi regionali hanno dato notevole risalto alla notizia
della riapertura del Teatro di Alessandria. La notizia ha un che di
sensazionale, tenuto conto che lo stesso è chiuso dal 2010. La causa: la
dispersione delle fibre di amianto provocata dall’impresa stessa che era stata
chiamata per mettere in sicurezza la centrale termica dello stabile. Avrebbe
potuto essere una festa per la città, pensare di poter nuovamente utilizzare
uno spazio importante di cultura e socializzazione, un bene comune che, in
passato, ha regalato momenti memorabili per la collettività. In realtà si è
trattato della riapertura al pubblico degli spazi bonificati: gli stessi
cittadini hanno potuto toccare con mano l'enorme quantità dei danni provocati
dalla dispersione delle polveri, passando dallo sventramento della sala Grande,
al buio della sala Ferrero, al freddo e all’umidità di tutti i locali per la
mancanza dell’impianto di riscaldamento. E’ difficile stabilire quanti anni
occorreranno per riavere quello che è stato il teatro comunale, ora vuoto
contenitore; sicuramente allo stato attuale l’amministrazione non può certo
pontificare sulla ripresa delle attività.
La conclusione della bonifica è stata comunque un passo importante, anche se non scontato, tenuto conto che il Tribunale di Alessandria ha intimato alla Switch di terminare i lavori di risanamento entro il mese di ottobre dello scorso anno. Con la messa in sicurezza dello stabile si apre un nuovo capitolo nella vicenda teatro: dove trovare i soldi per la ristrutturazione? Grazie ad uno sciagurato accordo siglato tra la passata amministrazione comunale, la Fondazione Teatro Regionale Alessandrino e la Switch, i costi per il ripristino delle sale e per il nuovo impianto di riscaldamento sono stati “scaricati” sull’amministrazione comunale. In realtà ci spaventa l’idea che milioni di euro debbano essere sborsati dal comune, e di conseguenza, ricadano sulla testa e sulle tasche dei cittadini per gli errori commessi da altri. Al contempo non possono che provocare ilarità le dichiarazioni del Sindaco volte ad invitare imprenditori e cittadini ad “adottare” il teatro acquistando le poltroncine. Ben diverso è, a nostro avviso, l’impegno che dovrebbe essere richiesto ai cittadini su base volontaria: quello di prendere parte alla rinascita del teatro tramite una sorta di azionariato popolare, che avrebbe, come contropartita, una concreta partecipazione della realtà alessandrina nella vita del teatro. Inoltre potrebbe essere la chiave di volta per ottenere aiuti economici dalla Comunità Europea o dallo Stato Italiano.
Siamo perplessi e non ci piace l'idea, più volte espressa dalla Giunta, una volta terminata la ristrutturazione, di “delegare” ai privati la gestione dell’attività. Siamo convinti che il pubblico possa garantire sia una funzione sociale del teatro che una progettualità, sfruttando la possibilità di fare rete con gli altri istituti culturali presenti in città.
La conclusione della bonifica è stata comunque un passo importante, anche se non scontato, tenuto conto che il Tribunale di Alessandria ha intimato alla Switch di terminare i lavori di risanamento entro il mese di ottobre dello scorso anno. Con la messa in sicurezza dello stabile si apre un nuovo capitolo nella vicenda teatro: dove trovare i soldi per la ristrutturazione? Grazie ad uno sciagurato accordo siglato tra la passata amministrazione comunale, la Fondazione Teatro Regionale Alessandrino e la Switch, i costi per il ripristino delle sale e per il nuovo impianto di riscaldamento sono stati “scaricati” sull’amministrazione comunale. In realtà ci spaventa l’idea che milioni di euro debbano essere sborsati dal comune, e di conseguenza, ricadano sulla testa e sulle tasche dei cittadini per gli errori commessi da altri. Al contempo non possono che provocare ilarità le dichiarazioni del Sindaco volte ad invitare imprenditori e cittadini ad “adottare” il teatro acquistando le poltroncine. Ben diverso è, a nostro avviso, l’impegno che dovrebbe essere richiesto ai cittadini su base volontaria: quello di prendere parte alla rinascita del teatro tramite una sorta di azionariato popolare, che avrebbe, come contropartita, una concreta partecipazione della realtà alessandrina nella vita del teatro. Inoltre potrebbe essere la chiave di volta per ottenere aiuti economici dalla Comunità Europea o dallo Stato Italiano.
Siamo perplessi e non ci piace l'idea, più volte espressa dalla Giunta, una volta terminata la ristrutturazione, di “delegare” ai privati la gestione dell’attività. Siamo convinti che il pubblico possa garantire sia una funzione sociale del teatro che una progettualità, sfruttando la possibilità di fare rete con gli altri istituti culturali presenti in città.
13/02/2016
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