Redazione Operai Contro,
Quando nel 2006 la Star di Agrate Brianza
venne acquisita dai padroni spagnoli di Gallina Blanca (GBFoods) i dipendenti
erano circa 550, oggi nello stabilimento brianzolo lavorano poco più di 246
dipendenti. La direzione aziendale spagnola del settore alimentare ha
dichiarato di voler rilanciare il sito produttivo di Agrate, investendo 25
milioni di euro in 4 anni ma riducendo ancora il numero dei dipendenti con una
richiesta di 65 esuberi.
Come al solito nella lotta alla competitività delle
leggi del mercato commerciale,i padroni per ottenere i massimi profitti si
fanno la guerra e chi ne fa le spese sono sempre gli operai. Infatti nel 2006 i
padroni spagnoli di GBFoods acquisirono il marchio Star con il vero intento di
eliminare un concorrente dello stesso settore alimentare. Il piano di rilancio
presentato è denominato “Agrate Reborn” e prevede per giugno 2016 la messa in
mobilità per 35 operai del reparto produzione e in seguito per tre anni
consecutivi altri 10 esuberi ogni anno. Gli investimenti previsti sarebbero
invece finalizzati alla realizzazione di un nuovo stabilimento con moderni
impianti produttivi per una più efficace e razionale produzione trasferendo qui anche la produzione di
brodo liquido. Tutte balle perché poi nella realtà dei fatti il nuovo capannone
come in altre occasioni non verrà mai costruito, dismettendo così il sito produttivo
attuale e perdendo inevitabilmente altri posti di lavoro. L’opposizione degli
operai della Star di Agrate non si è fatta attendere di fronte alla presa per il culo di questo
piano di chiusura, altro che rilancio. Durante l’incontro in Assolombarda con
una rappresentanza di delegati Rsu, gli stessi hanno rifiutato ma sopratutto
hanno dimostrato tutta la loro rabbia contestando energicamente i dirigenti
aziendali a tal punto da farli scappare dal tavolo e sospendendo quindi la
presentazione di tale piano. La Rsu e gli operai presenti hanno In tal modo
eliminato un eventuale possibilità di accoglimento del piano di dismissione da
parte di coloro che erano preventivati ad accettarlo perché asserviti al
padrone. Nel frattempo in fabbrica il direttore di produzione aveva convocato
un assemblea con gli operai per svolgere opera di intimidazione nei confronti
degli operai stessi. Il direttore stava informando che è necessario per
rilanciare l’azienda la massima flessibilità, meno assenteismo, più produttività
e niente adesioni alle attività sindacali evitando così ogni atteggiamento di
conflitto con l’azienda. Ma anche in questo caso gli operai si sono ribellati
facendo scappare il direttore. Ieri intanto le delegazioni RSU e le relative
rappresentanze sindacali hanno diramato un comunicato sindacale confrontato e
approvato dagli operai che non si siederanno a
nessun tavolo istituzionale finché l’azienda non ritirerà la richiesta della
procedura di mobilità. Ai prossimi aggiornamenti delle iniziative di lotta
degli operai Star contro la chiusura della fabbrica di Agrate Brianza. Un gruppo di operai Star
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