Torino, "sloggati" i
quindici rider di Foodora protagonisti della rivolta contro le paghe
Da allora
non hanno più ricevuto ordini di consegna e non accedono alla piattaforma
online. L'azienda nega: "Nessuno è stato scollegato"
di DIEGO
LONGHIN
20 febbraio
2017
Il termine
utilizzato dagli stessi ex fattorini non dà l'idea degli effetti. "Ci
hanno sloggati", dicono gli stessi ex rider Foodora che ieri hanno
partecipato alla presentazione della proposta di legge di Sinistra Italiana,
primo firmatario Giorgio Airaudo, sulla "Gig economy", ossia il
lavoro "on demand". Insomma, chi ha provato ad ottenere condizioni
migliori e di non essere pagato a cottimo è stato di fatto allontanato. I
quindici che sono stati individuati come i responsabili dell'agitazione non
possono più accedere alla piattaforma, non ricevono più ordini di consegne da Foodora dopo le
manifestazioni e le proteste che si sono concluse ad ottobre.
Due lavoratori hanno partecipato alla
presentazione della proposta di legge sulla "Gig economy" e
dell'emendamento che andrà in votazione il 27 febbraio alla Camera. Emendamento
che obbligherebbe Foodora e tutte le aziende di consegne a riconoscere i propri
fattorini come dipendenti. "Loro li chiamano rider - dice Airaudo di
Sinistra Italiana - ma sono i vecchi fattorini e fanno un lavoro
dipendente". Alla presentazione della legge anche il consigliere regionale
Marco Grimaldi, che vuole riprendere la legge a livello piemontese, e la
consigliera comunale Eleonora Artesio. "L'Italia e il Canada sono gli
unici due Paesi in cui il cottimo è permesso, mentre in Germania e in Francia
la paga è oraria", sottolinea Airaudo. E Grimaldi aggiunge: "Non può
passare il concetto del 'lavoretto' - dice - e del 'sono universitari, va bene
così'. Non è accettabile. È una questione di dignità". I riders
allontanati hanno fatto causa? "Per ora l'abbiamo solo minacciata alla
società e ci riserviamo di farla". Subito dopo la presentazione della
nuova legge sulla Gig economy e sull'emendamento al disegno di legge sulla
legge sul lavoro autonomo, sempre in Comune, sono stati ascoltati dalla
Commissione Lavoro i vertici di Foodora in Italia, Gianluca Cocco e Matteo
Lentini, che hanno negato la pratica di "sloggare" i riders dalla
app. "Nessuno è mai stato “sloggato” e a tutti è stato dato il diritto di
rinnovare il contratto alle nuove condizioni. A nessun rider in protesta è mai
stato revocato il diritto d'accesso all'app per manifestare la propria
disponibilità". I vertici hanno presentato l'attività di Foodora in
Italia, difendendo la loro politica di gestione del personale. Attualmente sono
900 i fattorini in Italia, di cui 250 a Torino, tutti con contatto di
collaborazione ma pagati a consegna (4 euro lordi). In media fanno due consegne
all'ora e secondo i calcoli della società in media un rider guadagna circa 250
euro al mese lavorando 30 ore.
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