Aggiornamento di oggi, 20 marzo, dai
cancelli della Innse.
Undicesimo giorno di sciopero
consecutivo, il presidio è continuato oggi con la quotidiana presenza di tutti
gli operai e solidali.
Questo è l’undicesimo giorno di
sciopero, undici giorni di picchetto continuo dei cancelli della fabbrica.
Undici giorni di una lotta che
l’organizzazione sindacale, a cui tutti i lavoratori della Innse sono iscritti,
continua nella sua stupida prepotenza ad ignorare completamente, malgrado il
fatto che il padrone abbia licenziato 4 lavoratori.
La direzione nazionale e quella
provinciale della Fiom hanno deciso che i licenziamenti, gli
scioperi, la lotta degli operai della Innse non contano assolutamente nulla.
Hanno deciso che tutti i lavoratori
iscritti alla Fiom da una vita, che hanno lottato per difendere il loro salario
e le loro condizioni di miglior favore, che sono stati interpreti di una reale
tendenza sindacale che ha contrastato il padrone in tutti i suoi piani, ora
possano essere espulsa dalla fabbrica.
La dirigenza della Fiom in tutto questo
periodo, durante tutti questi mesi di lotta e di giorni di sciopero, non
ha mai mosso un dito per dimostrare una concreta solidarietà nei nostri
confronti.
Non ha mai mosso un dito per tentare di
ricucire uno strappo che loro stessi hanno provocato non tenendo conto della
volontà dei lavoratori espressa con la bocciatura del piano aziendale da loro
sostenuto.
Anzi in tutto questo periodo hanno fatto
in modo che i nostri rapporti con e istituzioni venivano e vengono
continuamente compromessi.
Per il sig. Landini e per il sig.
Scipioni il nostro licenziamento e la nostra conseguente lotta non contano
assolutamente nulla.
Per questi signori conta esclusivamente
battere una tendenza operaia che può dimostrarsi pericolosa per loro, una
tendenza che si è organizzata per difendere i propri interessi mentre loro
facevano e fanno solo un’infinità di retoriche chiacchiere.
Per questi tristi figuri quello che
conta è solamente assecondare il padrone nei suoi interessi.
Interessi padronali che si
concretizzano con un piano “industriale” che prevede la soppressione di interi
reparti produttivi, un anno intero di cassa integrazione straordinaria,
che abbiamo affrontato andando tutti i giorni in fabbrica, una repressione
fatta di 38 provvedimenti disciplinari comminati dal padrone per aver tentato
di non far eliminare 22 machine utensili, una repressione conclusasi con
quattro licenziamenti discriminatori.
Nella realtà l’obbiettivo della
dirigenza della Fiom venuto in luce in questo frangente, in accordo con i
Camozzi, è far fuori chi si oppone concretamente al piano di risanamento voluto
dal padrone.
Il demagogo Landini che in televisione
straparla di occupazione delle fabbriche nella realtà sta piantando i paletti
per la fine del sindacalismo operaio all’interno della Fiom.
Malgrado tutto la nostra lotta continua,
il presidio va avanti a dispetto del padrone e di quelli che ci vogliono morti.
Come sempre Invitiamo tutti i solidali e
tutti i compagni che sostengono la nostra battaglia a venire la presidio per
garantire un sostegno effettivo alla nostra lotta.
L’appuntamento è per domani mattina, 21 marzo,
dalle ore 7.00 davanti ai cancelli della Innse.
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