Aniello De
Lucia è uno dei quattro licenziati Hitachi di via Argine a Napoli. Da mesi la sua
vita era sconvolta dalla tragedia di avere la figlia di pochi mesi ricoverata
al Gaslini di Genova con un tumore al cervello e dalla perdita del posto di
lavoro. Oggi la piccola Carmela è morta.
Cosa dire in
questi casi? Immediatamente uno pensa alla malasorte, al caso che si accanisce
drammaticamente su una intera famiglia. In realtà, come la maggior parte delle
volte succede, il fantomatico “destino” non c’entra niente.
Aniello e la
sua famiglia vivono ad Acerra, una delle zone più devastate della Campania
dall’inquinamento causato dallo smaltimento di rifiuti tossici nel sottosuolo
di quelle campagne per
anni; dai “fuochi” accesi per bruciare rifiuti che altrimenti costerebbe eliminare legalmente; in passato dalle fabbriche tossiche presenti nella zona. Oggi anche dall’inceneritore “legale” voluto per risolvere “definitivamente” il problema dei rifiuti a Napoli che è rimasto irrisolto.
anni; dai “fuochi” accesi per bruciare rifiuti che altrimenti costerebbe eliminare legalmente; in passato dalle fabbriche tossiche presenti nella zona. Oggi anche dall’inceneritore “legale” voluto per risolvere “definitivamente” il problema dei rifiuti a Napoli che è rimasto irrisolto.
La “terra
dei fuochi” non è il prodotto però di una popolazione imbarbarita che non
conosce la civiltà, ma è il frutto della corsa al profitto “maledetto e
immediato” che imprenditori del sud, (la stessa camorra è principalmente
una organizzazione economica per il profitto), realizzano attraverso i rifiuti
perlopiù “esportati” dai padroni del nord.
La piccola
Carmela sarebbe morta di tumore al cervello ad appena cinque mesi di vita se
fosse vissuta in una zona non inquinata?
Il padre di
Carmela è fuori dalla fabbrica dove lavorava da anni e senza prospettive per la
stessa causa che è alla base della morte della piccola Carmela: il profitto.
Qui non ha la faccia sporca e truce della devastazione del territorio e della
malavita, ma ha gli abiti puliti e i modi gentili dei manager. E’ asettico e
oggettivo. Il suo linguaggio è quello dei numeri, dei costi e dei ricavi. Ma è sempre
lui.
Il profitto lo si può realizzare con l’inquinamento e la violenza fisica, come con i ritmi forsennati della produzione negli stabilimenti super tecnologici. Con il taglio dei costi attraverso lo smaltimento dei rifiuti in modo da distruggere l’ambiente. Oppure licenziando operai e aumentando i ritmi e la produzione ai compagni che rimangono a lavorare.
Il profitto lo si può realizzare con l’inquinamento e la violenza fisica, come con i ritmi forsennati della produzione negli stabilimenti super tecnologici. Con il taglio dei costi attraverso lo smaltimento dei rifiuti in modo da distruggere l’ambiente. Oppure licenziando operai e aumentando i ritmi e la produzione ai compagni che rimangono a lavorare.
Il fine
ultimo è sempre lo stesso: assicurare la bella vita ai padroni.
da operai
contro
Franco Rossi
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