Piccolo
Cottolengo, dipendente si ammala di tumore: licenziata
La donna: "Altri nelle mie
condizioni lavorano ancora". Ma dall'Istituzione hanno spiegato:
"Abbiamo tentato, impossibile ricollocarla"
Pubblicato
il 30 aprile 2018
Milano, 30 aprile 2018 - Ha lavorato per 33 anni al
Piccolo Cottolengo Don Orione di Milano, storica istituzione religiosa di
assistenza agli anziani: 36 ore di lavoro settimanale per circa 1.100 euro
netti. Poi, cinque anni fa si è ammalata di una patologia oncologica. Nonostante
ciò, viene giudicata dall'Ats, l'Agenzia di tutela della salute, idonea
al lavoro pur con alcune limitazioni nella sua attività. Mentre, per
il Piccolo Cottolengo, no. Per questo motivo è stata licenziata.
Nella
lettera di licenziamento, firmata dal direttore generale don Pierluigi Ondei, è
scritto fra l'altro "si rileva che la Provincia (termine con cui si indica
l'ente religioso di gestione, ndr) ha esperito il tentativo di ricollocarla
in mansioni differenti, equivalenti o finanche inferiori a quelle attuali
compatibili con il suo stato di salute, appurando tuttavia l'insussistenza di
posizioni alternative disponibili, sia presso la struttura di Milano, sia
presso le altri sedi della Provincia". L'episodio è stato denunciato
dal Sindacato generale di base (Sgb) che ha già annunciato che assisterà la
donna nella causa legale per la sua reintegrazione oltre a "denunciare
anche questo caso scandaloso nella manifestazione del Primo Maggio". La
lavoratrice, 53 anni, è un'ausiliaria socio-assistenziale, è sposata e ha un
figlio studente. La donna ha spiegato che "pur non potendo sollevare
pesi superiori ai cinque chili può tranquillamente proseguire a distribuire
pasti e pulire i pazienti più autonomi o fare anche altre attività".
"Altri dipendenti nelle mie condizioni sono stati ricollocati in lavori
analoghi e non vedo perché questo non debba essere fatto per me - ha aggiunto
-. Dopo 33 anni di dedizione al lavoro vengo messa alla porta da un'istituzione
che si dice religiosa".
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