LA
"NEUTRALITA' SINDACALE" NELL'ASCESA DEL MODERNO FASCISMO E'
SBAGLIATA E PERDENTE
Lo
Slai Cobas per il sindacato di classe dal suo costituirsi ha
contrastato idea, linea, pratica di un sindacato apolitico e
neutrale; sarebbe una falsa neutralità ed un vero e concreto
spostamento verso la politica dominante nella fase.
Lo
Slai Cobas per il sindacato di classe da sempre, pur organizzando i
lavoratori senza far loro "l'analisi del sangue", pone come
principi l'antifascismo, l'antirazzismo, l'antisessismo.
Oggi
a fronte di un governo fascio-populista e dell'avanzata del moderno
fascismo, questo è quanto mai necessario, ed è urgente contrastare
ogni posizione di "neutralità".
Le
stesse lotte dei lavoratori oggi non possono essere neutrali rispetto
alla natura fascio-populista di un governo e dei suoi Ministeri che
non hanno neanche la legittimità costituzionale di esistere, e agire
verso il governo e la "politica istituzionale" in un
"normale" confronto/scontro sindacale.
I
sindacati e gli organismi di base e le avanguardie operaie e dei
lavoratori in genere devono avere chiaro questo e fare anche
chiarezza e lotta tra i lavoratori.
Riprendiamo
un testo scritto alcuni anni fa ma che oggi è quanto mai attuale.
"Il
sindacato di classe è l'organizzazione di massa dei lavoratori.
Unisce i lavoratori indipendentemente dal loro orientamento politico
o ideologico. Ma è contro l'idea di un sindacato apolitico e
neutrale tra la politica dei padroni e la politica dei lavoratori.
I
sindacati confederali oggi sono schierati politicamente e legati a
partiti e ad aree politiche. L'idea del sindacato apolitico lascia i
lavoratori alla mercè e sotto l'egemonia di una o l'altra
politica della borghesia, li trasforma in masse incoscienti e
inconsapevoli, che come
banderuole
vanno verso chi vende meglio la propria merce. L'apoliticità,
quindi, è una forma di illusoria demagogia o di politica gretta e
corporativa.
I
lavoratori combattono tutti i governi dei padroni. Nella lotta tra
capitalisti e lavoratori o si sta con la politica borghese espressa
dai partiti della borghesia o si sta con la politica proletaria
diretta dal partito proletario. In questo senso il sindacato di
classe combatte ogni ipocrisia e sostiene il concetto di “cinghia
di trasmissione” nel rapporto tra sindacato e partito della classe.
Gli
interessi dei lavoratori sono realmente tutelati nella quotidianità
se sono all'interno di una lotta contro la politica generale del
sistema capitalista.
Gli
interessi di classe dei lavoratori richiedono che la lotta
rivendicativa si svolga all'interno della prospettiva di un altro
potere, in mano ai lavoratori.
La
classe operaia non può vincere contro il potere dei padroni senza un
reparto d'avanguardia organizzato che sia strumento per elevare la
coscienza e l'organizzazione come guida unificante e trasformante
delle loro lotte.
La
lotta dei lavoratori richiede un partito comunista radicato e che
viva nelle lotte, con un progetto di cambiamento reale, una
rivoluzione sociale e politica per costruire una nuova società senza
padroni, senza sfruttati e sfruttatori, senza ricchi e poveri, in cui
il lavoro non sia più merce.
La
presenza e la direzione dei comunisti nel sindacato di classe fa di
ogni lotta una scuola di formazione in funzione della lotta
rivoluzionaria per rovesciare il potere capitalista.
Bisogna
combattere, in particolare oggi, la posizione di neutralità presente
nel ceto ben politico dei sindacati di base. I loro dirigenti sono
attivi politicamente in organizzazione dei partiti della sinistra
parlamentare o nei gruppi della sinistra parlamentare ed
extraparlamentare. Si presentano nelle liste elettorali di questi
partiti e organizzazioni e sono, da questa posizione, accaniti
propagandisti-contro della presenza e costruzione di un reale partito
comunista tra i lavoratori.
I
dirigenti dei sindacati di base propagandano tra i lavoratori il
movimentismo, l'autorganizzazione eterna, il basismo per deviarli da
una politica di classe e dalla costruzione del partito della classe.
Bisogna
costruire il sindacato di classe, non semplicemente di base. Questo
vuole dire che rappresenta una sola classe, la classe operaia. Il
proletariato e la classe operaia sono cambiati in questi ultimi anni,
non sono certo solo nelle fabbriche. Ma resta centrale in questa
società la divisione e il contrasto tra chi lavora e produce
ricchezza e chi se ne appropria e costringe chi la produce a vivere
miseramente.
Nell'attuale
fase l'attitudine verso i sindacati di base è quella di unire ciò
che nella lotta si esprime come posizione classista e combattiva,
combattere ciò che si esprime in termini di opportunismo,
corporativismo o estremismo settario, così come in termini di
burocrazia antidemocratica".
Nessun commento:
Posta un commento