nella
zona è in azione da tempo una lobby confederale che sempre con lo
stesso metodo, ha sostenuto i processi di ristrutturazione del
settore, facendo più di un disastro tra gli operai delle fabbriche
dell’insalata
Sab/Il Tricolore,
fabbrica ‘dell’insalata’, quarta gamma, ovvero pulitura e
imbustamento dell’insalata e delle zuppe, pronte per il consumo,
sta ristrutturando, per recuperare margini di redditività, come
dicono, profitto per essere chiari, pianificando aumenti dei ritmi di
lavoro e la riduzione degli stipendi.
Con la
ristrutturazione economica avanzano anche i tentativi contro il
gruppo degli operai organizzato con lo Slai Cobas sc.
C’è aria di
cambio appalto in fabbrica, ma sono mesi che viene rimandato e slitta
anche il confronto. Lunedì invece arrivano le prime lettere per un
trasferimento a 130 km di distanza. Si può leggere che gli operai
sono stati divisi in gruppi e spediti in quattro diverse aziende, dal
1 di aprile.
Abbiamo tra l’altro,
segnalato il fatto alla prefettura, risultando in tempo di emergenza
sanitaria, molto surreale lo spostamento di 50 famiglie a 130 km
dalla residenza attuale.
Passano due giorni
tra discussioni e preoccupazioni, e sbuca il coniglio dal cappello:
si materializza una nuova cooperativa, con un nuovo contratto di
assunzione ‘che può salvare gli operai dal trasferimento’
offrendo la possibilità di restare in fabbrica’, dato
che il lavoro c’è e continua.
Prendere o lasciare,
meno di 48 ore di tempo per pensarci.
Gli operai, in
fabbrica da quindici anni, sempre in cooperativa con il contratto a
tempo indeterminato merci logistica, operai che hanno sviluppato una
professionalità molto alta, nella conduzione delle macchine, nella
conoscenza dei processi produttivi, fatti di continui cambi e
adeguamenti agli ordini dei clienti (i grandi marchi della GDO) tra
mille codici e tipologie di imbustamento dell’insalata, nella
conoscenza del prodotto, che va anche ‘mondato’ ovvero tagliato
con il minor margine di scarto…
si sono visti
proporre, tra pressioni e vere e proprie intimidazioni, un nuovo
contratto delle cooperative agricole (senza Naspi), con una proposta
di contratto di assunzione a tempo determinato, per 4 mesi, al 7
livello, il livello più basso del contratto dei lavoratori Agricoli,
con un periodo di prova forcaiolo di 8 giorni!
Azzerata una vita di
lavoro, di accordi aziendali. Con questo contratto devono ripartire
da zero, offrendo al prezzo più basso la migliore professionalità
possibile sul mercato.
Un contratto osceno
per schiacciare il gruppo che fino ad oggi ha resistito con il
sindacato, usando il trasferimento come leva, anche verso il resto
della fabbrica non sindacalizzata.
Ma questo contratto
riporta un’altra voce illegittima, che chiarisce a fondo il
meccanismo di questa truffa: pretende che il lavoratore, all’atto
della firma, accetti il contratto aziendale, che a quanto si deduce è
quello che determina i parametri dell’assunzione, sottoscritto il
27.02.20, che lo accetti pur non conoscendolo, non avendolo visto,
che non gli viene consegnato, di cui nessuno conosceva l’esistenza,
se non i confederali che l’hanno firmato.
QUESTI SONO UN
ELEMENTO ORGANICO DELLA GESTIONE PADRONALE DELLA FABBRICA E DELLO
SFRUTTAMENTO OPERAIO, COME TALI VANNO TRATTATI
I PROSSIMI GIORNI
SARANNO DI TENSIONE,
E DI SFORZO A
TROVARE LE FORME POSSIBILI DI MOBILITAZIONE AI TEMPI DEL CORONAVIRUS
È UN IMPEGNO A
CUI TUTTI I LAVORATORI, LE AVANGUARDIE, LE REALTÀ ORGANIZZATE, SONO
CHIAMATI,
PERCHÈ I PADRONI
USANO LA CRISI E VOGLIONO USCIRNE PIÙ FORTI DI PRIMA, FACENDONE
PAGARE IL PREZZO AGLI OPERAI.
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