LA NOSTRA SALUTE CONTRO IL LORO PROFITTO!
Con
quasi 35.000 morti e centinaia di migliaia di contagiati la pandemia
da Covid-19 ha mostrato il dramma che si è consumato tra le mura
della sanità pubblica, insieme al fallimento del Servizio Sanitario
Nazionale.
E
non poteva essere diversamente visto il taglio, in seguito alle varie
finanziarie e con qualsiasi governo, di 37 miliardi di euro tra il
2010-2019.
In
termini assoluti il fabbisogno sanitario nazionale è cresciuto in
media dello 0,9% annuo, tasso inferiore a quello dell'inflazione
media annua (1,07%). In altre parole l'incremento del Fsn nell'ultimo
decennio non è stato neppure sufficiente a mantenere il potere
d'acquisto.
Non
si danno segni di miglioramento con le misure preventivate in questi
giorni.
Nella
pratica questo ha comportato la riduzione per la spesa del personale
sanitario, il blocco del turnover, l'abbattimento di 70.000 posti
letto, la chiusura di 175 unità ospedaliere, l'accorpamento
compulsivo delle Asl da 642 negli anni '80 a 101 nel 2017, certo non
per motivi di efficienza vista l'esplosione della spesa privata.
Attenzione
però, pubblico/privato è un falso dilemma; sono le due facce della
stessa medaglia capitalistica: tutta la sanità è pervasa dalla
logica del profitto. Per questo motivo la nostra non è solo una
posizione contro la privatizzazione, bensì una battaglia contro la
mercificazione della salute, per un servizio sanitario UNICO, EQUO,
UNIVERSALE, EFFICIENTE E GRATUITO!
I
lavoratori della sanità, tutti, sono stati chiamati ad un enorme
sforzo: spremuti fino all’ultima goccia, senza ricevere la priorità
di sottoporsi ai tamponi, e spesso non muniti di idonei dispositivi
di protezione, mentre una prosopea da regime li ha elevati a
"martiri" dopo averli costretti a queste condizioni
pietose. Specialmente su OSS ed addetti alle pulizie pesa il fardello
di avere dei contratti di lavoro che sono troppo spesso precari e
talvolta stipulati con società interinali e cooperative, da anni
stabili strumenti dei padroni, che lucrano sulla pelle di questi
lavoratori.
Per
questo esigiamo:
1)
prevenzione effettiva ed efficace della popolazione sanitaria
2)
piano d'assunzione del nuovo personale sanitario, scorrimento degli
idonei e delle idonee nelle graduatorie, stabilizzazione dei precari
e delle precarie per garantire anche l'abbattimento dei turni di
lavoro e le ferie bloccate
3)
potenziamento delle strutture di medicina territoriale e assistenza
domiciliare
4)
consultori in ogni territorio
È
ora di cambiare rotta: non possiamo permettere che politici e
capitalisti continuino a lucrare sulla nostra pelle!
Non
spetta alla classe lavoratrice pagare i costi e le conseguenze di
questa tragedia!
IL
VIRUS È IL CAPITALISMO!
SOLO
LA LOTTA PAGA!
___________________________________
LA
SALUTE NON È UNA MERCE!
Comitato di Lotta
Viterbo
Nessun commento:
Posta un commento