Una giornata di lotta nazionale che a Bergamo, come emerge dalle immagini e da alcuni interventi che seguono, ha portato in piazza lavoratori e lavoratrici combattive protagoniste delle vertenze sul territorio (la Cig che non arriva vedi Maschio, le ristrutturazioni per far della crisi una nuova fonte di profitto il caso Montello con gli accordi Cgil per mandare a casa le donne, la piaga del nuovo caporalato nei magazzini e in tantissime fabbriche legalizzato dagli appalti), una giornata importante per far avanzare la coscienza dei lavoratori che non basta lottare contro il singolo padrone, bisogna organizzarsi per lottare contro padroni e governo.
Serve unire le lotte attorno ad una piattaforma di rivendicazioni nazionale, che metta in campo milioni di lavoratori per avere forza e far pagare al sistema dei padroni la crisi e la pandemia che hanno prodotto con il loro sistema di produzione capitalistico fondato sul profitto per pochi e lo sfruttamento della maggioranza dei proletari.
Durante il presidio una delegazione è stata ricevuta in Prefettura al centro anche l'emergenza sanitaria con il disastro della sanità lombarda e l'allarme contagio con le aziende pronte a garantire la produzione non la salute dei lavoratori.
Al presidio erano presenti slai cobas per il sindacato di classe e proletari comunisti.
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