Lo
Slai Cobas per il sindacato di classe ex Ilva Taranto si unisce alla
protesta e alla netta insoddisfazione per l'esito dell'incontro
romano di ieri, 19 gennaio.
Governo e Azienda hanno risposto negativamente alle istanze ed
esigenze espresse dai lavoratori e organizzazioni sindacali, Slai
Cobas sc compreso, che hanno scioperato per 32 ore in Acciaieria e
nell'appalto di Taranto; uno sciopero difficile a fronte dell'azione
antisciopero di Acciaierie, dei padroni di alcune ditte dell'appalto,
spalleggiati sciaguratamente dalla Cisl e Ugl che hanno scelto di
stare dalla parte di Acciaierie e governo contro i lavoratori, la
loro unita' e le loro rivendicazioni.
All'incontro romano, in cui i erano presenti i dirigenti sindacali
di Fiom, Uilm e Usb, sostenuti da 700 loro delegati e iscritti (lo
Slai cobas non ha partecipato a Roma come organizzazione sia perchè
è attualmente escluso dai Tavoli, sia per legittima, e confermata
purtroppo, sfiducia nell'esito dell'incontro, nonchè per la
debolezza e parzialita' della richiesta sostenuta dalle direzioni
sindacali; vi erano comunque nostri operai iscritti per unirsi agli
operai), il comportamento di governo e ArcelorMittal è stato
ignobile, arrogante, offensivo nei confronti dei sindacati presenti e
ancor più nei confrontti dei lavoratori in sciopero e di quei
settori della popolazione contrari al decreto e in particolare
all'immunita' penale.
Il governo si è presentato con un piattino gia' pronto: Si' al
decreto, Si' alla Morselli, Si' ai soldi senza garanzia all'azienda,
Si' allo scudo penale; No all'estensione dell'intervento pubblico e
meno che mai ad ogni ipotesi di nazionalizzazione.
Il governo ha fatto di peggio nel metodo e nel merito. Nel metodo,
non aspettando assolutamente questo incontro da esso stesso
convocato, per decidere dall'alto e unilateralmente tutto; nel
merito, perchè l'accordo preventivo tra governo e ArcelorMittal sui
volumi produttivi per il 2023 e 2024 sancisce, alla luce di calcoli
elementari, non solo il mancato rientro dei lavoratori attualmente in
cassintegrazione Ilva AS ma ulteriori esuberi nell'ordine di 2500
lavoratori, con ricadute gravissime nell'appalto (altro che rientro
delle attuali Ditte in sospensione...).
E' chiaro quindi il No di governo e padroni e la protesta di tutte
le organizzazioni sinacali noi compresi sulle loro decisioni
antioperaie e, per quanto riguarda lo scudo penale, anti cittadini,
anti magistrati, ecc.
Condanniamo con fermezza la posizione e il ruolo assunto in questa
occasione dal Presidente della Regione Emiliano e dal Sindaco
Melucci, che hanno sottoscritto, senza colpo ferire e oggi se ne
vantano, un miserrimo "accordo di programma" sulla testa e
contro gli operai e le organizzazioni sindacali, con indecente
ipocrisia = perchè tale è andare coi lavoratori e organizzazioni
sindacali a Roma e uscirsene con un accordo preventivo, separato che
dice Si' al decreto del governo, scudo penale compreso. Vergogna! Di
che cosa sono espressione questi signori? Di tutto, tranne degli
interessi di operai e delle masse popolari di Taranto.
Che fare ora?
Innanzitutto rilanciare la lotta unitaria degli operai, avendo
chiaro, dopo Roma, chi sono i nemici in tutte le loro articolazioni;
fare chiarezza sugli obiettivi: nessuna chiusura, nessun
esubero, rientro di tutti i cassintegrati, effettiva
ambientalizzazione della fabbrica sotto il controllo operaio.;
appello dei lavoratori e delle organizzazioni sindacaòli alla
mobilitazione generale di tutta la citta', fino allasciopero generale
che paralizzi fabbriche e citta'.
Basta con le trattive a Roma sulla pelle di operai e citta'.
Lotta dura, chiara e senza paura, per imporre che ogni nuova
trattativa si realizzi a Taranto. E' parte di questa battaglia una
rigida difesa anche nei Tribunali dal peggioramento di leggi,
accordi, sentenze che col nuovo decreto governo e padroni vogliono
realizzare, andando indietro ai tempi di Riva, con la logica che
portò Riva ad ottenere profitti e sfruttamento con le conseguenti
morti operaie e inquinamento.
Lo Slai Cobas sc non ha fiducia che le stesse direzioni
sindacali andate a Roma siano coerenti con i comizi che fanno e le
cose dette nelle assemblee.
Siamo per un cambio, siamo per l'autorganizzazione dei
lavoratori in organismi dal basso che si assumano il potere di
decidere, rifiutando deleghe finora tradite o non rispettate.
SLAI COBAS per il sindacato di classe ex Ilva Taranto
3475301704 WA 3519575628