Dall'articolo
sulla GdM di Casula e Cannetiello
TARANTO - «Giacomo
stava accanto a me, a pochi metri». Si spezza nel pianto il racconto
di Roberto Taurisano, collega di Giacomo Campo, l’operaio della
Steel Service che il 17 settembre 2016 è morto schiacciato
all’interno di un nastro trasportatore dell’ex Ilva... Insieme a
lui ieri mattina (il 1° ottobre) sono stati interrogati anche altri
due colleghi: Alessio Vorace e Luca D’Andria. Proprio quest’ultimo,
nelle sue dichiarazioni, ha puntato il dito in particolare contro
uno degli imputati, il capo turno dell’Ilva Antonio Bianco.
Quella
notte il nastro era bloccato per un accumulo di materiale e la
squadra di Giacomo fu chiamata (alle 2,30 di notte, dopo che Campo
aveva già fatto il suo turno di lavoro) per dare man forte ai
colleghi: stando a quanto hanno raccontato in aula e durante le
indagini, infatti, il capo squadra smontante avrebbe detto ai
colleghi di non intervenire fino a quando non fosse arrivato il
sostituto, ma le cose andarono diversamente: «Bisognava aspettare il
capo squadra con il tubo nuovo per aspirare il materiale, ma il
signor Bianco ci diede l’ordine di cominciare. Io dissi di stare
fermi e Bianco rispose “Tu fatti i fatti tuoi. Qui comando io”. A
Giacomo gli ho detto più volte di scendere dal nastro, ho anche
provato a tirare il tubo che stringeva nelle mani, ma Bianco ha detto
di andar via. Così sono salito e quando mi sono affacciato di nuovo,
Giacomo era sotto il nastro»...
Ma insieme a questo fatto gravissimo, si indica anche un altro:
"quella vicenda è arrivata anche nei fascicoli della Procura di Potenza, che ha chiesto e ottenuto il processo per l'ex commissario straordinario dell'ILva Enrico Laghi e Carlo Maria Capristo all'epoca procuratore di Taranto: tra le accuse contestate, infatti, c'era anche la decisione dell'allora capo della procura Capristo che, su indicazione di Pietro Amara, consulente legale di Ilva poi finito in numerose inchieste giudiziarie, aveva nominato un consulente gradito alla fabbrica e concesso in poco più di 24 ore il dissequestro del nastro trasportatore per non interrompere la produzione dell'acciaieria"
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