lunedì 16 giugno 2025

16 giugno - info: Stellantis - Operai in svendita con accordi sindacali

 Dice una bella canzone: basta lamenti, prendi il bastone e tira fuori i denti...

Operai in svendita:

"Novantamila euro per dare le dimissioni. È questo, in media, il "premio" per gli operai Stellantis che lasceranno spontaneamente il lavoro da luglio a ottobre. E saranno quasi 2.000 in tutta Italia. Ecco le cifre dell'accordo firmato con (non tutti) i sindacati

A Cassino - Appena 48 giorni di lavoro (su 98) nei primi cinque mesi del 2025; mentre gli ammortizzatori sociali ormai da anni, e quest’anno in maniera ancora più importante, stanno decurtando le buste paga degli operai con salari inferiori ai mille euro al mese. Intanto con accordi sindacali si preparano 265 "uscite volontarie".

Lo stesso vale per lo stabilimento di Atessa, con 402 uscite volontarie, una riduzione di personale poco inferiore al 10 per cento degli attuali 4947 dipendenti. Qui è stato siglato un preaccordo sindacale. Con la sola esclusione della Fiom, che ha scelto di non firmare "decisioni unilaterali". 

A Mirafiori - I primi 610 esuberi sono stati annunciati nei giorni scorsi: coinvolgono le Carrozzerie, gli Enti Centrali, il Centro Ricerche Fiat e altre sedi nel Torinese. 

Il piano - viene detto - proseguirà verso tutti gli stabilimenti italiani. Questo piano già concordato con il

nuovo ceo Antonio Filosa (il cui ufficio "base" sarà a Detroit) e il comitato esecutivo presieduto da John Elkann, prevede circa 1.925 "uscite volontarie".

A chi accetta la proposta di buonuscita - si dice - andranno 6 mesi di retribuzione, oltre al TFR, per quei lavoratori che hanno già maturato i requisiti per il pensionamento. Per i lavoratori cui mancano due anni per la pensione, Stellantis offre di integrare la Naspi (l'assegno di disoccupazione) fino al 90% della retribuzione. Per gli altri, l'offerta è fino a 33 mensilità e 30.000 euro di incentivo per quei lavoratori più anziani (ma l'età media a Mirafiori è attorno ai 54 anni). Per i più giovani, 12 mensilità e 20.000 euro di buonus

L'obiettivo è attuare il ricambio generazionale - spiegano dal Gruppo. Tradotto: carne fresca, con meno diritti, a contratti precari, meno salari, e (sperano i padroni) più ricattabili.

A Mirafiori già ad agosto saranno inseriti giovani lavoratori per la produzione della Fiat 500 Ibrida. Non è ancora stato reso noto il numero di quanti saranno inseriti, alcune fonti parlano di un migliaio, nei quali però dovrebbero rientrare anche lavoratori interinali.

E per ogni protesta si rischia il lavoro

Nei giorni scorsi a Mirafiori vi è stata una legittima protesta per le pesanti condizioni di caldo in cui si lavora. La protesta si è rapidamente estesa. Le stesse sigle sindacali, constatando il perdurare delle criticità legate al caldo e ai sistemi non attivi, avevano annunciato l'intenzione di estendere l'agitazione anche alla linea di montaggio. Ma, poco dopo l'annuncio, è arrivata una comunicazione dalla direzione aziendale di Stellantis in cui veniva detto che, a partire dalle ore 12:15, i lavoratori interessati sarebbero stati posti in "senza lavoro", una misura che di fatto sospende l'attività lavorativa per il personale coinvolto.

La Stellantis, esce da situazioni di crisi, attuando la sua legge del profitto: mette fuori dalla fabbrica centinaia di operai, sostituisce una parte con "carne fresca", ricatta coi trasferimenti in altri stabilimenti (es. Serbia); per chi resta vi è aumento di ritmi, di carichi di lavoro - per cui meno operai lavorano di più, cassintegrazione ultra flessibile (es. Melfi) in cui si lavora anche solo un giorno alla settimana e chiamati all'ultimo momento; taglio il salario. 

Risponde alla crisi, che è mondiale, alla concorrenza aumentando il pluslavoro (tradotto: sfruttamento) degli operai e operaie, allargando quindi il tempo di lavoro gratis per il capitale e restringendo invece il lavoro necessario per ricostruire la forza-lavoro degli operai.

E attualmente ci riesce. 

I sindacati confederali (con divergenze da parte della Fiom) firmano accordi di attacco all'occupazione. 

Gli operai e le operaie sono chiaramente preoccupati, denunciano, si lamentano. Ma occorre un cambio secco e urgente: occorre una grande ribellione, lotta prolungata fino a risultati, occorre l'unità tra operai dei vari stabilimenti in Italia, come tra fabbriche italiane ed estere. Occorre impedire che i sindacati confederali firmino accordi di svendita.

Occorre ricominciare a vincere dopo tanti anni!

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