Un giovane di 29 anni ha sequestrato lo
scuolabus della cooperativa di cui è socio dopo aver saputo che
avrebbe preso in ritardo lo stipendio. In reazione, i datori di
lavoro lo avrebbero raggiunto sotto casa e lì lo avrebbero aggredito
con calci e pugni. Sul caso stanno indagano i carabinieri.
A
cura di Giulia Ghirardi
Sequestra lo scuolabus della
cooperativa di cui è socio dopo aver saputo che avrebbe preso in
ritardo lo stipendio. Come conseguenza, i datori di lavoro lo
avrebbero raggiunto sotto casa dove lo avrebbero aggredito
violentemente con calci e pugni. È questo quanto è stato denunciato
ai carabinieri da un 29enne residente a Certosa, un piccolo comune in
provincia di Pavia.
Secondo le informazioni disponibili sino a
questo momento, dopo aver preso lo scuolabus come di consueto l'uomo
lo avrebbe, però, parcheggiato davanti a casa senza fare ritorno in
deposito. Lì, sotto la sua abitazione – secondo il racconto fatto
in caserma ai carabinieri – sarebbe stato poi raggiunto dai suoi
datori di lavoro. Gli uomini, sopraggiunti con l'intento di farsi
restituire le chiavi del mezzo, avrebbero prima iniziato a urlare
intimando al 29enne di fare come dicevano, ma constatata la
resistenza dell'uomo avrebbero quindi iniziato a
picchiarlo violentemente.
In seguito all'aggressione, il
giovane è stato trasportato in ospedale e, dopo aver ricevuto le
prime cure, i medici gli hanno riconosciuto una prognosi di 45 giorni
per le ferite riportate. Subito dopo il ricovero il 29enne ha deciso
di sporgere denuncia ai carabinieri che, al momento, sarebbero al
lavoro per eseguire tutti gli accertamenti necessari a ricostruire
l'esatta dinamica della vicenda e accertare le eventuali
responsabilità di tutte le persone coinvolte.

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